Caro Amedeo concordo pienamente con te.

È proprio questo che fa la differenza tra Enrico e gli altri leader politici attuali ed e’ per questo che mi fa piacere condividere la sua linea politica.

(Jacopo)

Caro Amedeo, 

dopo le primarie per la nascita del PD noi del gruppo di società civile (Enrico L.) siamo stati messi sotto terra … in tutti i sensi. Ora il PD molto in crisi interna gira e ci chiede di prendere la tessera per votare l”uno o l’altro candidato. Ma on PD nessuno ha creduto davvero in noi. Ancora la vecchia mentalità: ci vogliono usare e basta e le persone per bene sono obbligati a scappare da tutti quei luoghi strani di potere dove si sente ancora era bolscevica… Spero che Enrico resista a lungo …

(Sonia)

Condivido pienamente e apprezzo la pacata fermezza di Enrico Letta in mezzo all’assordante urlio dei cosiddetti politici. Mi viene in mente l’antico significato della parola”polis” da cui nasce ogni sua derivazione. In tempi così antichi si percepiva il governo per la polis, cioè la comunità. Oggi, che amarezza, essere politico significa pensare solo al proprio orticello clientelare!

(Gabriella)

Caro Amedeo,

è importante sottolineare che Enrico è sopra ogni cosa una persona veramente “perbene”.

La Sua integrità morale e la Sua notevole competenza viaggiano con grande determinazione verso l’unico reale obiettivo: “il bene di tutti noi,del nostro Paese”.

Anch’io rivendico l’orgoglio di averlo conosciuto e in parte sostenuto.

Quindi, forza Enrico , mantieni la rotta e con la barra dritta, ti auguro “Buon Vento”!!

(Antonio)

Caro amico Amedeo,

Sono quasi sempre stato d’accordo su quello che dici e, sopratutto, per come lo metti in pratica. Questa volta no ! Questa volta non mi hai convinto.

È vero che il lavoro che sta facendo Letta è difficilissimo e irto di insidie e di errori dietro l’angolo. È vero che in una situazione politica come questa difficilmente ci si é ritrovati in passato, ma………per favore non parliamo di rivoluzione, anzi.

In passato, e non lo devo ricordare a te, gli esempi di sopravvivenza politica (perché è di questo che stiamo parlando) con la scusa del bene del Paese io, che ho 50 anni, ne ho viste a bizzeffe.

Politici e partiti che invece di fare una vera rivoluzione morale (dimmi caro Amedeo ti sembra che Letta la stia facendo ?) e di trasformazione reale di un Paese moribondo in entrambe le materie, ‘sopravvivono’ con lo spauracchio, sempreverde, altrimenti sarà una catastrofe economica. Ma chi vogliamo prendere in giro. Questo Paese è già oltre l’orlo del baratro economico e morale e Letta, grazie alla sua politica delle larghe intese, la sta ulteriormente e palesemente spingendo giù. 

Non voglio entrare sulle reali azioni di governo fatte dal Governo Letta (le ho seguite tutte e sfido chiunque a trovare una che sia realmente incisiva per questo Paese e per la crisi che sta vivendo), tanto meno parlare di IMU. Mi soffermo solo su alcune azioni NON fatte. Quelle di incentivare ‘realmente’ l’occupazione giovanile e non solo quella, quella di moralizzazione del paese! con una legge anticorruzione e della giustizia degna di tale nome. Di norme che realmente, e non a chiacchiere, puntano diritti sul miglioramento dell’istruzione pubblica, magari, e sulle infrastrutture, magari con l’aiuto di imprese estere e non solo quelle legate a Verdini e alle Coop.

Potrei citarti tanti altri casi ma non finirei mai. Penso solo a quelli che, come me, hanno creduto per decenni alla buona politica e ai buoni politici e ora si trovano a governare con Brunetta, Berlusconi e Santanché . A quelli come me che notano, e per fortuna fanno ancora parte di quelli che resistono, che i ricchi evasori sono sempre più ricchi e i poveri paganti le tasse sempre più povero. L’ultima é la proposta del Governo Letta , non Berlusconi attenzione, di condonare di nuovi i capitali esportati illegalmente e oggetto di ogni tipo di porcheria ai danni del Paese, pagando il 10 % (il doppio rispetto a Silvio, complimenti), mentre quelli che pagano come me versano più del 50 % di quello che lavorano per sentirsi prendere in giro dal Governo Letta.

Se fossimo andati alle elezioni subito dopo la debacle Bersani, con Renzi magari (non dico che è la panacea) forse il PD avrebbe preso il 35 % e governato con maggioranze a Senato e Camera. Invece no. Meglio l’inciucio, con la scusa dei mercati internazionali (quando ero bimbo si chiamava ‘L’uomo Nero’).

Caro Amedeo, io non ci sto ! Io smetto di farmi prendere in giro. Io sono stufo di chi usa L’uomo Nero per fottere il Popolo.

Letta vada a casa e si porti via Santanché, Gasparri, Verdini, Brunetta …e anche D’Alema e si punti su Renzi (sperem) con ampie deleghe e chissà…

(Michele)

Caro Amedeo,

a me Enrico Letta piace: è prudente e ha una pazienza che non avrei mai immaginato; riesce a stare in piedi sulla nave in tempesta, mentre è bersaglio di tutte le cannonate possibili da parete di amici e nemici. Lui sta in piedi senza farsi legare all’albero maestro, come Ulisse, per il quale erano le sirene a distoglierlo dalla cibernetica della sua nave; e non si lega neppure da solo.

S. Bernardo pospone la santità del superiore e la sua dottrina, per dare il primo posto alla prudenza. Egli dice: “Sanctus oret, doctus doceat, prudens gubernet”.

Il santo preghi, il dotto insegni, l’uomo prudente governi.

E S. Tommaso spiega ancor più dettagliatamente: “La prudenza vera e perfetta è quella che consiglia, giudica e guida rettamente al buon fine di tutta la vita”.

Se poi uno prudente è anche dotto e santo meglio ancora.

E mi pare che la saggezza e l’intelligenza non manchino a Letta.

Per la santità si dice sempre di valutare “post mortem”.

Però, se introdurranno la causa di santità, possiamo testimoniare che ha esercitato la pazienza in modo eroico; e tu sai che sono esperto in pazienza …

Comunque, Berlusconi non permetterà mai che qualcuno, che non sia lui stesso, riesca a fare uscire il paese da questo pantano finanziario economico e politico.

Non lo ha consentito all’anziano Monti. Potrà mai permetterlo a uno giovane come Letta? Ci può ancora essere in Italia un leader valido, se non è lui stesso? Quand’anche potesse accadere, lui non lo permetterà. Spero che non gli permetteranno di non permetterlo.

Comunque, la vera rivoluzione è quella di essere “normali” servitori dello Stato, che vanno a lavorare, sanno lavorare, conoscono la macchina e lavorano senza farselo dire da altri. Se ciascuno fa la propria parte, si può riuscire. Certo che la parte di Letta è un po’ più grande: ma almeno sappiamo di dà da fare e che la notte, se non lavora e non pensa alla famiglia, va a dormire per essere pronto a riprendere il giorno dopo.

(Gian Carlo)

Complimenti Amedeo!

Condivido totalmente le tue riflessioni e, quindi, sono convinto oggi più ancora di ieri che questo nostro disgraziato Paese ha finalmente un leader, uno statista, un pragmatico idealista che sa anteporre gli interessi della gente a quelli della propria parte e quindi suoi.

Che poi questa linea, questo stile, questi comportamenti siano compresi, apprezzati, sostenuti è, purtroppo un altro film.

Ma, se non altro per la nostra coscienza,continuiamo a crederci e a sostenerlo.

(Giampaolo)

Caro Amedeo,

la penso proprio come te.

La speranza è che Letta vada avanti il più possibile.

Cosa può fare il singolo per puntellare questo Governo che prosegue la sua azione nonostante e non grazie ai partiti che lo sostengono?

(Francesco)

 

NdR: sempre a proposito di vere rivoluzioni (e non semplici slogan da rivoluzionari del weekend), segnaliamo questa brillante analisi dei mali del nostro “Paese fragile”. Con inclusa l’indicazione delle direzioni da prendere per recuperare il senso più alto – e impegnativo – di “comunità e relazione” (LINK).