Premetto che non conosco le dinamiche del PD dal suo interno e mi rendo conto di non avere elementi che mi consentano di valutare correttamente decisioni e persone che lo caratterizzano; quindi più che una risposta, provo a fornirti qualche considerazione personale, forse un po’ superficiale ed un po’ “qualunquista” ma senza grossi retaggi del passato o legami con un’identità politica.

La sostanza è che ormai provo nei confronti del PD la stessa fastidiosa sensazione che mi provocano tutti gli altri partiti: apparati privati che hanno occupato la Politica, perseguono interessi propri e dei gruppi di potere che li condizionano senza che sia possibile nessun controllo democratico, esprimono idee/ capacità/ leader di basso profilo sia a livello nazionale che territoriale, sono incapaci di innescare il cambiamento e sono spesso guidati da una logica marcatamente predatoria di stampo feudale. Insomma, fatte le debite eccezioni legati a singoli di buona volontà, dannosi o quantomeno non utili alla società; molto spesso lungi dall’incarnare quell’impegno civile e sociale che dovrebbe contraddistinguere chi ambisce o è già coinvolto nell’amministrazione della Cosa Pubblica.

Intendiamoci, il problema dell’Italia non sono solo i partiti politici ed il modo in cui interpretano la loro missione: la caduta di valori e l’incapacità di fare squadra per perseguire l’interesse comune pervade tutti i gangli della società ed i partiti ne sono espressione.. ma ne sono anche strumento importante e non possiamo aspettarci che la soluzione possa nascere e partire proprio da chi è così coinvolto nel problema.

Sarebbe un po’ come se affidassimo la cura  di un’alcolista, al wine bar sotto casa…

Vedo molte persone di talento e mosse dal giusto spirito (comunitario e altruista) messe in condizione di non essere efficaci, anche perché dedicate a riformare e rifondare realtà che sembrano ormai deviate talmente in profondità, da richiedere un miracolo per essere recuperate.

Allora anch’io mi chiedo: se queste persone dedicassero le loro energie non tanto ad evitare il crollo definitivo dei partiti ma alla costruzione di nuove realtà fondate su persone e meccanismi nuovi, il risultato non sarebbe più apprezzabile?

Ti direi quindi di “accendere” la seconda ipotesi della tua newsletter “l’acqua  la  porto al mulino delle cose che possono far cambiare il paese dal basso, dalla società confusa depressa e bisognosa di aiuto e di capacità di auto-comprensione, non a chi è spinto solo dall’ansia di autoconservarsi…” idee, passione, democrazia dal basso, strumenti social, consentirebbero a molti di rendere un servizio senza rischiare di alimentare chi oggi è concausa del problema. Sono abbastanza convinto che questa sia una delle strade possibili; il proliferare di blog, comitati civili, movimenti, etc. sembrerebbe confermarlo.

Questa nuova fase di riscoperta della partecipazione “civile”, sembra però essere caratterizzata da un paio di problemi, abbastanza delicati:

1) – la difficoltà di aggregare queste energie, metterle a fattor comune e raggiungere una massa critica tale da diventare visibili e farsi riconoscere da quote significative della popolazione come realmente alternative ai “vecchi” partiti;

2) – la tendenza di ognuna di queste “cellule” ad assolutizzare il loro specifico credo e non sentire il bisogno (o avere poche occasioni) di confrontarsi apertamente con gli altri al fine di mediare le varie posizioni ed arrivare a sintesi di livello in grado di condizionare positivamente la vita del paese..

La somma di questi problemi, legata al fallimento dei partiti come referenti per la guida del paese, mi sembra dia il risultato attuale: partiti in stallo occupati full time a salvare il salvabile e capire come massimizzare le posizioni nelle prossime elezioni; politica in mano a “tecnici” che assomigliano molto a commissari liquidatori; un paese allo sbando senza un Progetto Politico in cui credere e su cui impegnarsi nei prossimi 10 anni.

Forse bisognerebbe stimolare il ragionamento attorno ad un possibile aggregatore di queste realtà…

Un caro saluto e grazie per quello che fai!