Ricordatevi, le istituzioni sono degli italiani, non dei democristiani”.  Si racconta che  questa affermazione fosse ricorrente negli interventi del presidente Alcide De Gasperi alla famosa scuola quadri della Camilluccia. Era il monito rivolto ai dirigenti del partito che allora avevano veramente in mano l’Italia.

Il ragionamento era molto semplice: far funzionare le istituzioni non solo è il dovere  primario di chi governa, ma è il vero servizio che si attendono gli elettori. E quindi: fate funzionare le istituzioni e vinceremo le elezioni.

Poi nel tempo è cambiato l’approccio.

Se le istituzioni sono uno strumento indispensabile per ottenere il controllo dei voti dell’elettorato (specialmente con le preferenze) – si è pensato – non resta che… conquistarle!

E così via, a cercare in tutti i modi di piazzare nei posti chiave i propri uomini di fiducia. Senza troppi riguardi per le competenze, ridotte ad accessorio utile ma non fondamentale.

La conseguenza? Il funzionamento delle istituzioni si è sublimato in un pio desiderio, auspicabile ma non prioritario.

Perché l’importante è occuparle, le istituzioni. Tutte: dai ministeri… all’AMA (LINK).

Così, anno dopo anno, siamo arrivati ai nostri giorni e … al governo Letta.

Io sono convinto che la preoccupazione di Enrico sia davvero quella di far funzionare bene le istituzioni. Così come sento che la priorità per gli  italiani è che finalmente sia possibile ricominciare a fidarsi di quelle istituzioni in cui oggi sembra non credere più nessuno (LINK). 

Gli italiani possono per questo arrivare anche a tollerare ministri e presidenti di commissione “antipatici”. Ma non  certo gli ostinati distinguo di coloro che, digerito un governo di compromesso (per non andare  a casa), vogliono continuare a emergere personalmente facendo gli schizzinosi  sui singoli provvedimenti, con atteggiamenti irrispettosi  degli accordi di gruppo.

A Enrico Letta  tutta la nostra stima e amicizia. Ma non solo.

Continueremo a seguirlo con attenzione, inviandogli sempre suggerimenti e critiche (Attendiamo i vostri contributi all’indirizzo amedeo.piva@scuolapraxis.it )

E dopo tante avventure insieme, dalle primarie del 2007, lo rassicuriamo.

Caro Enrico, continuiamo a volerti bene.

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IL SEGUGIO – Rubrica a cura di Veronica Arpaia

Da questa settimana la rubrica di Praxis diventa bimensile (LINK). “Il Segugio” tornerà con le nuove offerte di lavoro lunedì 27 maggio!

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I NOSTRI INCONTRI…

PRAXIS – IL MODELLO VINCENTE (in tre mosse). Un equilibrio dinamico tra innovazione e continuità (LINK).

Da Ignazio da Loyola a Jorge M. Bergoglio.

Mossa 2: Martedì 21 maggio 2013, ore 18.30 – “La restituzione di senso

Si cercano uomini che sappiano dare ragioni per vivere, perché in questi luoghi si apprezza meno il sapere e molto più la vita” (Francesco Saverio) 

Con Luciano Larivera SJ (Civiltà Cattolica)

Visita all’Osservatorio astronomico dei gesuiti e alle stanze di S. Luigi Gonzaga

Via del Caravita, 8a – Roma

Quota di partecipazione: 5 euro

Per info e prenotazioni: praxis@scuolapraxis.it – 320647233

 

Buona settimana.

Amedeo Piva