Quando pensiamo all?Africa pensiamo subito a un continente misterioso e lontano. Molti scrittori occidentali sono stati soggiogati dall?incanto di questa terra selvaggia. Karen Blixen, Hemingway, Wilbur Smith, Kuki Gallmann e tanti altri hanno raccontato la seduzione esercitata da un mondo spesso ostile, meraviglioso, indecifrabile.
Ma l?Africa ha anche una sua letteratura. Si tratta, nelle forme in cui la conosciamo noi, di una letteratura recente, dal fascino acerbo, arricchita dagli echi di un sapere ancestrale, affidato per millenni alla tradizione orale.
Esponente esemplare di questa neonata produzione narrativa è Ahmadau Kourouma, nato in Costa d? Avorio, conosciuto dal pubblico europeo grazie alla pubblicazione del suo romanzo ?Aspettando il voto delle bestie selvagge?. L?argomento del libro è il viaggio inziatico di Koyoga, dittatore dell?immaginaria Repubblica del Golfo. Esso ripercorre le tappe della vita del protagonista, dalla nascita in una tribù alla sua militanza nell?esercito francese durante le guerre per il dominio coloniale, prima in Vietnam poi in Algeria, fino alla sua ascesa al potere. Mito e realtà si inseguono in un avvincente intreccio che ha sempre al centro lui, Koyoga, uomo straordinario, nato da un uomo e una donna straordinari, destinato a grandiose imprese. Almeno questo è ciò che canta il griot che lo accompagna durante la sua iniziazione scandendo il suo racconto con antichi proverbi. Ma più che straordinario Koyoga è la grottesca caricatura di uno dei molti ?padri della patria? africani, una mostruosa sintesi delle peggiori perversioni delle società che ha conosciuto. In lui convivono la spregiudicatezza e l?ipocrisia degli occidentali, la superstizione e la ferocia del mondo africano, la tirannia del comunismo asiatico. Più che imprese le sue sono un susseguirsi di crimini e violenze. Esercita il suo potere tra eccessi erotici ed efferati delitti, riti magici e capricci, circondato da una folla di bizzarri burocrati, vecchi saggi, potenti stregoni, crudeli dittatori. Sullo sfondo di questa improbabile giostra tragi-comica c?è l?Africa e gli avvenimenti spietatamente veri che l?hanno devastata nell?ultimo secolo trasformandola in un paese in decomposizione alla mercé di sciacalli senza scrupoli: dalle catastrofiche conseguenze del colonialismo, alle lotte tribali, al rovinoso susseguirsi di governi corrotti e sanguinari, in un panorama che non sembra lasciare speranze per il futuro. Ne emerge una storia epica del continente nero osservata in una prospettiva nuova e non più eurocentrica, attraverso l?occhio cinicamente ironico di Kourouma che, condendo le sue osservazioni con il registro della satira, alleggerisce per il lettore il suo messaggio di denuncia, non per questo meno efficace. La lettura di questo libro può rappresentare un?ottima occasione per avvicinarsi all?Africa, alla sua cultura e alla sua storia che troppo spesso avvertiamo distante e incomprensibile. Ad accompagnarci in questo viaggio verso l?ignoto c?è Kourouma che con funambolesca abilità riesce ad accordare un abile uso della parola secondo i modi occidentali con il suo sentire africano, creando una lingua truculenta e poetica, cruda ed esilarante. Certo trattandosi di un universo narrativo nuovo e decisamente inusuale il viaggio può comportare qualche difficoltà, ma un piccolo sforzo iniziale sarà risarcito dalla scoperta di atmosfere originali e straordinariamente suggestive.
Recensione di un saggio scritto dall?esponente della produzione narrativa africana, dove mito e realtà si inseguono