L’ennesimo capitolo di una storia già piuttosto controversa. Nel pomeriggio si è riunito il consiglio comunale in seduta straordinaria per deliberare del futuro dell’Atac.
Questa la situazione dell’azienda municipalizzata di trasporti romana: 12.360 dipendenti, per un indebitamento netto che nel 2010 ha raggiunto il valore di 389 milioni di euro. Non bruscolini. Oggi Alemanno parla di “un’operazione verità”, ormai indispensabile, come ha dichiarato, “perché il tema dell’Atac non venga banalizzato e ridotto a gossip o a problemi d’inchiesta – ha aggiunto – ma a problemi di una grande realtà industriale che va valorizzata”.
Forse bisognerebbe ricordare al Sindaco che queste cifre voragine sono state raggiunte nel corso di lunghi anni, per non parlare degli ultimi, proprio quando l’azienda continuava allegramente a distribuire prebende e ad assumere personale della più varia provenienza.
Poi, certo, si sono susseguiti i ricambi al vertice, ora siamo arrivati all’attesa di una palingenesi. Che sarà molto difficile, dato che neanche all’interno della maggioranza c’è identità di vedute e i “gabbiani”, la componente ex An che in Campidoglio fa capo al deputato Pdl Fabio Rampelli, dopo i dissensi degli scorsi giorni per il voto sulla cittadinanza onoraria da conferire al maestro Muti (per non parlare dei mal di pancia di febbraio dopo l’estromissione della Marsilio dalla Giunta), “ha definitivamente comunicato di avere grandissime contrarietà sull’approvazione della delibera di valorizzazione patrimoniale dei beni di proprietà dell’azienda capitolina”, come ha affermato Francesco Smedile, presidente della commissione Riforme Istituzionali per Roma Capitale e consigliere UDC all’Assemblea Capitolina.
Intanto il Pd riesce a far inserire 10 proposte per il rilancio dell’Atac in due ordini del giorno che saranno votati a conclusione dell’assemblea di oggi (tra i punti più importanti, la redazione di un vero Piano Industriale, impostato secondo un’ottica davvero imprenditoriale (e non assistenzial-clientelare).
La preoccupazione resta: non finirà anche questa volta a tarallucci e vino?
Sembra così esaurita la denuncia per Parentopoli, in cambio di alcuni generici principi presentati dall’opposizione, tra cui l’invito a impiegare nel servizio “i parenti” assunti, magari come controllori sugli autobus… E chi ci crede?
Resta da capire su quale punto potrà reggere davvero un accordo tra maggioranza e opposizione per giungere alla pace, o almeno alla tanto invocata tregua. “Non vedo elementi per una pace con il Campidoglio sul tema dell’Atac – ha dichiarato Amedeo Piva, vicesegretario Pd Roma- mi auguro che se questo consiglio davvero sigla un armistizio, sia un armistizio armato, da parte dell’opposizione”.
Per il momento ci atteniamo alle indicazioni del sindaco e non facciamo “gossip”. Non ci si neghi però di mantenere qualche sana perplessità.