Il terrore del presepio
Non intendo affatto iscrivermi all'elenco dei lamentosi nostalgici di una società uniformemente e acriticamente allineata, almeno in superficie, sulla dimensione confessionale del natale. La mia riflessione non riguarda dunque né la nostalgia, né la confessionalità, ma un “pericolo” che avverto più ampio e più dannoso. Il “terrore” del presepio è solo un esempio del timore -ormai silenziosamente diffuso- che l’espressione e la rappresentazione di una qualunque convinzione identitaria (religiosa, ideologica, politica…) possa essere bollata come divisiva, irrispettosa e scorretta (...)
ASCOLTA L'ARTICOLO QUI Ho incontrato in questi giorni la maestra di una scuola materna e mi ha raccontato del natale a scuola, di come ne parlano i bambini, di cosa si aspettano. Nessuna novità clamorosa: sanno che non si va a scuola, raccontano che in casa si addobba un albero con molte luci e [...]