Il Pd e’ un partito autonomo che esprime la sua linea e non puo’ appiattirsi sulle posizioni di chiunque, compreso un sindacato tradizionalmente vicino alle nostre posizioni.

‘Questa e’ l’ora di dimostrare che
abbiamo costruito il Pd che sognavamo. Il partito dell’Ulivo
capace di riformare da sinistra l’Italia. Il Pd e’ un partito
autonomo che esprime la sua linea e non puo’ appiattirsi sulle
posizioni di chiunque, compreso un sindacato tradizionalmente
vicino alle nostre posizioni’. E’ quanto dichiara Francesco
Boccia, l’economista del Pd, componente della Commissione
Bilancio della Camera, a proposito della posizione della Cgil
sulla riforma del modello di contrattazione.
‘La Cgil, nell’ambito della sua liberta’ – ha detto Boccia –
ha il pieno diritto di non firmare una piattaforma contrattuale,
criticarla e occupare le piazze. Ma anche un partito,
nell’ambito del mandato elettorale democraticamente ricevuto,
non solo ha il diritto ma soprattutto il dovere di esprimere
posizioni autonome e divergenti. Lo spettacolo offerto in questi
giorni da molti esponenti del Pd secondo i quali e’ vietato
criticare la Cgil quando non firma un contratto ci riporta al
rituale consunto del centralismo democratico’.
‘In questi giorni – ha proseguito Boccia – c’e’ un pezzo di
classe dirigente e di nomenclature che si strappano le vesti se
si dice che Epifani dovrebbe essere piu’ aperto ad alcuni
cambiamenti. Il riformismo non e’ un abito da indossare nei
cocktail o nei convegni, ma un modo di pensare e costruire una
societa’ piu’ giusta con i fatti e non con le chiacchiere’.
‘E’ arrivato il tempo di dire – aggiunge l’esponente del Pd
– che la contrattazione di secondo livello non e’ un tabu’. Che
i diritti dei lavoratori vanno estesi a tutti’.
‘Se la Cgil non e’ d’accordo siamo profondamente rispettosi
della sua posizioni – conclude Boccia – ma non si puo’ fare i
censori della linea politica tracciata da Veltroni e
interpretata perfettamente da Enrico Letta solo in virtu’ di
schemi spazzati via dalla storia e, purtroppo, da molti
elettori’.(ANSA).