Il nostro atteggiamento di preoccupata commiserazione rivolta ai giovani e al loro futuro, secondo il mio amico Giorgio, sta indebolendo le giovani generazioni e immiserendo l’Italia. 

Giorgio, l’amico sessantenne friulano già conosciuto, va giù dritto raccontando la sua storia.

“Mio padre nel suo paesotto contadino era quello che oggi si definirebbe un “giovane talento”. Tanto spiccava che, giovanissimo, era stato selezionato per il ruolo di sacrestano della parrocchia di Sant’Agnese.

“Troppo giovane”, sentenziò però il parroco, che gli preferì una persona attempata. La prima tappa del “giovane talento” divenne allora fare l’apprendista calzolaio, mestiere a quel tempo decisamente inflazionato.

Per emergere non gli restò quindi che la fuga verso altri lidi: la bonifica delle paludi di Battipaglia fu il primo passo. Poi il fascismo dalle paludi lo portò per otto anni in guerra.  Seguirono il matrimonio, due figli e un lavoro di operaio nelle fabbriche di tessitura della zona.  Al “giovane talento” non poteva bastare tuttavia quella sistemazione. E così partì coraggiosamente per il Venezuela. Cinque anni lontano dalla moglie e dai figli. E poi altri tre. 

E il “giovane talento”, ora si direbbe anche “mente in fuga” – continua Giorgio – contribuì con le sue rimesse dall’estero a sistemare la famiglia e a far crescere l’Italia”.

Una storia come tante altre, che fecero davvero crescere il Paese in quegli anni.

“Ma anche io – si pavoneggia Giorgio – ero considerato un “giovane talento”.  E, per non essere omologato dalla quotidianità stagnante delle “industriette padane”, sono partito e rimasto per quattro anni a lavorare in America Latina. Una mente in fuga?  Certamente. E sono tornato carico di esperienza che ho messo disposizione, spero positivamente, anche del mio paese”.

Ora Giorgio ha due figlie, entrambe sposate a mamme. Lauree in Economia e Scienza della Formazione.  Stanche di rincorrere lavoretti precari, hanno aperto, con un contributo regionale, un laboratorio di pasta fresca e tortellini, una passione ereditata dalla nonna. 

 “Ce la faranno”,  afferma il nostro amico con malcelato orgoglio (avrebbe anche sperato che osassero di più, magari ripartendo dall’India, innegabile promessa di futuro).

“Ecco – si arrabbia Giorgio – smettiamola di parlare dei nostri poveri figli sfortunati a cui avremmo tolto la speranza del domani. Li stiamo spegnendo con la nostra commiserazione”.

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IL SEGUGIO – Rubrica a cura di Veronica Arpaia

Il primo appuntamento dell’anno con la rubrica di Praxis che aiuta a rimettersi davvero in gioco (LINK).

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I NOSTRI INCONTRI…

Martedì 22 gennaio alle ore 18,30. Alla ricerca di un candidato per la Regione. Incontro con Luigi Vittorio Berliri e Claudio Cecchini.

Primarie, primariette e attesa del candidato sindaco hanno messo in secondo piano l’appuntamento elettorale della regione Lazio che avverrà il 24 febbraio.

Per questa ragione Praxis creerà occasioni di incontro che i candidati, sicuri della centralità del dialogo con gli elettori, utilizzeranno per condividere le loro proposte e i loro obiettivi.

Via del Collegio Romano, 1 – Roma.

Buona settimana.

Amedeo Piva