Giocatore, arbitro, guardalinee, allenatore, selezionatore, presidente, raccattapalle. Ma anche squadra avversaria.
Dal 1993 parliamo di Berlusconi-conflitto di interessi, Berlusconi-riasseto radiotelevisivo, Berlusconi-leggi ad personam, Berlusconi-caimano, Berlusconi-ICI, Berlusconi- meno tasse per tutti, Berlusconi-mondezza a Napoli, Berlusconi-terremoto a L?Aquila, Berlusconi-Alitalia, Berlusconi-partito unico, Berlusconi-immigrati, fino ad arrivare a Berlusconi-Veronica Lario e Berlusconi-Noemi. Gira che ti rigiri, tra argomenti validi e meno validi, nobili e meno nobili, sono 16 anni che in Italia non si parla d?altro che di Berlusconi nel bene (la Destra) e nel male (la Sinistra): l?agenda politica, i titoli dei giornali sono stati e sono una sua esclusiva.
Ogni volta che parliamo di Berlusconi ammettiamo implicitamente la nostra sconfitta. Riflettiamo la sua luce come uno specchio, ma la luce non è nostra, è la sua. Ogni volta che lo critichiamo ammettiamo il suo primato. E quando non lo nominiamo (vedi Veltroni in campagna elettorale) lui aleggia comunque in forma implicita, condizionando i nostri comportamenti.?
E allora che fare?
Primo: non parliamone più.
Secondo: basta con la politica ?cinese?, è ora della nuova cattedrale.
Ci siamo confinati in una politica di ripiego, tutta giocata in difesa, subalterna e perdente. Ancora più perdente quando vuole prendere esempio dal Grande Comunicatore e confrontarsi con le sue stesse armi: i bei giovani candidati, i faccioni sui manifesti elettorali, le nostre contro-veline, le rispostine argute e piccate ai TG. Facciamo come i cinesi: tarocchiamo il prodotto originale firmato. Ma il nostro prodotto sarà sempre un falso da bancarella, non arriverà mai ai negozi del centro.
Dobbiamo allora immaginare un prodotto nuovo (una nuova politica) per nuovi mercati (una nuova società) . abbiamo bisogno di un prodotto che faccia sognare, che ridisegni la vita quotidiana, che incida sui comportamenti sociali, che proponga nuovi modelli di organizzazione e gestione della cosa pubblica, che si confronti con le nuove tecnologie, anche nella forma-partito. Ma prima della cattedrale, occorrono le fondamenta, cioè una chiara e unitaria visione ideologica.
Una cattedrale non si costruisce in un anno. Ma spero anche che non si ripeta la storia infinita del Duomo di Milano, cominciato nel 1386, terminato nella facciata nel 1813, nella parte scultorea nel 1935, nel pavimento nel 1940. Attenti dunque alla sindrome da Duomo di Milano: rischio reale per il nostro centrosinistra lento nelle decisioni, complicato e cavilloso. Anche nella costruzione della cattedrale c?è un limite!
Attendiamo proposte per la costruzione della cattedrale (non è indispensabile essere architetti per avere idee utili).
P.S. Un grazie a Fabrizio Torella per la sua perspicace analisi – Dalla politica ?cinese? alla ?cattedrale? – dalla quale abbiamo tratto queste considerazioni.
I NOSTRI INCONTRI
PRAXIS ? giovedì 28 maggio, ore 19.00, Via del Collegio Romano 1.
?LE SFIDE DELLA FINANZA IN EPOCA DI CRISI GLOBALE? , ne parliamo con Elisabetta Pezzi (MAG Roma), David Berno (Microprogress ? ex Unicredit Banca) e Antonio Mazza, autore del libro Felici a costo zero.
SEGNALIAMO
Un libro?
Felici a costo zero di Antonio Mazza, Castelvecchi editore.
?Approfittiamo di questa crisi e facciamo che, ?dopo?, il consumo non sia più fine ma mezzo. Lo dobbiamo a noi, a quelli che verranno, affinché non ci maledicano per i disastri fatti, e a questa Terra così maltrattata. Proviamoci, almeno?.
Un appuntamento elettorale?
Europee 2009, con Enrico Letta e i candidati Guido Milana e Roberto Gualtieri, martedì 26, ore 18,30, Hotel Hergife, Via Aurelia 619.
Buona settimana