Caro Amedeo, all, amico Giorgio, dopo aver letto il tuo e mail gli manderei questa poesia di Trilussa che per me è sempre di grande conforto. “Quann’ero ragazzino, mamma mia me diceva: “ricordate fijolo quando te senti veramente solo tu prova a recità n’ ave maria.” L’anima tua da sola spicca er volo e se solleva come pè magia. Ormai so vecchio, er tempo m’è volato, da un pezzo s’è addormita la vecchietta ma quer consijo nun lo mai scordato. Come me sento veramente solo io prego la madonna benedetta e l’anima da sola pija er volo!”.

(Virginio)

 

LA SPERANZA

 “La speranza/è la finestra/che al mattino/ti consegna/un giorno tutto nuovo./Basta che la apri./La speranza/é l’aria fresca/che ti carica i polmoni/di ossigeno nuovo./Basta che la respiri./La speranza é la forza/per amare la vita/di ogni giorno,/fino al giorno/senza tramonto”.

[ T. Lasconi]

 Siate sempre pronti

a rispondere a chiunque

vi domandi ragione

della Speranza che é in voi.

[1 Pt 3,15]

(Leonardo)

 

Che tinte fosche!! Stiamo vivendo un momento difficile, ma che dopo tanti anni di immobilità ci porterà sicuramente tanti cambiamenti.

Comunque vadano le cose, non si accetterà più di tornare alla situazione di prima.

…e questo secondo me è positivo perché tendiamo di solito a dimenticare che questa crisi è frutto di come abbiamo voluto vivere e ci siamo governati fino ad ora. Non cambiare avrebbe portato sempre più allo sfacelo.

Non è detto che tutto andrà bene, ma ora almeno abbiamo una possibilità.

(Lorenzo)

 

…direi semplicemente che la speranza va ricostruita sempre pazientemente nella storia,  a partire dalla storia di ognuno di noi, con la coerenza quotidiana a cominciare dalle piccole cose.

S. Francesco la Chiesa l’ha cambiata cambiando se stesso.

(Rosalba)

 

Forse a un pozzo senza fondo no, ma ad un pozzo nero senz’altro e non so proprio come ne usciremo (NdR: A proposito della domanda posta da Amedeo nella newsletter, “siamo davvero finiti in fondo a un pozzo angusto e senza uscita?”).

(Armando)

 

Certo che se ci viene meno “l’amico Giorgio” con la sua instancabile lucidità e lungimiranza, allora caro Amedeo siamo messi proprio male. Penso che il momento che vive Giorgio sia solo di stanchezza e niente più. L’angoscia e la paura, sono emozioni che appartengono anche alla sfera umana e, quando prendono il sopravvento, determinano quasi sempre delle azioni limitanti che ti portano a vedere le situazioni con una certa miopia e senza via di uscita. In questi casi, tre suggerimenti: resettare, riposo e riannodare i fili spezzati prima di dare inizio ad un nuovo impegno.

La vita è un dono e va vissuta in tutte le sue sfaccettature, con i suoi momenti favorevoli e non, e dovremmo ESSERE CONVINTI che non siamo soli su questo mondo ed è meglio condividere -le idee, i momenti,ecc- perché quando meno lo immaginiamo ci si accende la lampadina ed eureka!, tutto si risistema.

(Massimo)