Recentemente abbiamo letto degli scontri avvenuti a Roma, vicino allo stadio, dopo la sospensione della partita Roma-Cagliari e degli attacchi ad una caserma di polizia, intitolata a Maurizio Giglio.
Ma chi era quest?uomo?
Nacque a Parigi il 20 dicembre del 1920 da Armando Giglio e da Anna Isnard. Poco dopo la famiglia Giglio si trasferì a Roma; il padre, infatti, era funzionario del Ministero dell?Interno e direttore della scuola tecnica di polizia in Via G. Reni, a Roma.
Maurizio, dopo aver frequentato il liceo Mamiani, si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza; sospese temporaneamente gli studi universitari per frequentare, ad Ancona, un corso di allievi ufficiali di complemento. Nel ?40 suo padre venne trasferito, per un nuovo incarico, a Bologna; il resto della famiglia rimase a Roma.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il tenente Giglio fu inviato sul fronte francese come ufficiale di fanteria. Si arruolò, poi, come volontario per la campagna di Grecia, dove, combattendo, fu ferito.
Rientrò, quindi, a Roma e fu decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Guarito, fu assegnato alla Commissione d?Armistizio con la Francia, a Torino. Ma egli, ritenendo la vita d?ufficio una ?specie d?imboscamento?, si fece trasferire all?81 reggimento di fanteria a Roma. Qui riprese gli studi e in breve tempo conseguì la laurea in giurisprudenza, superando poco dopo l?esame da procuratore legale.
L?8 settembre del 1943, a capo di un gruppo di suoi soldati dell?81 reggimento, difese la città contro i tedeschi a Porta S. Paolo.
Occupata Roma, il tenente Giglio attraversò la linea del fronte in prossimità di Benevento, mettendosi a disposizione della V Armata Americana. Quindi, dopo un periodo d?addestramento, iniziò a collaborare, col nome in codice di ?cervo?, con i servizi informativi americani ( OSS: Office of Strategic Service ), venendo a contatto con P. Tompkins.
Nell?ottobre del ?43 fu inviato a Roma con l?incarico di stabilire una rete d?informazione fra gli uomini della resistenza; per svolgere la sua missione si arruolò nella polizia della pseudo Repubblica sociale.
Il tenente nella sua attività per conto dell?OSS fu aiutato, fra gli altri, da monsignor Nobles, che nascondeva la sua radiotrasmittente nella chiesa di S. Agnese, in P.zza Navona.
Fermato,una prima volta, mentre scattava fotografie a degli impianti militari, riuscì ?con sangue freddo ed astuzia a confondere i suoi avversari ed ottenere la liberazione?. Il 17 marzo del 1944 Maurizio Giglio venne arrestato dai fascisti, a seguito di un?informazione strappata al suo radiotelegrafista da un uomo di Kock.
Condotto alla pensione Oltremare, fu torturato e seviziato barbaramente, ma non rivelò nulla sull?organizzazione clandestina di cui faceva parte. Quindi il 24 marzo del 1944, a soli 23 anni, venne giustiziato alle Fosse Ardeatine.
Egli rappresenta, ancora oggi, quella parte d?Italia che si oppose, con coraggio, al Nazifascismo, che non volle esser complice dei suoi orrori e che sacrificò la propria vita per il riscatto e la libertà nazionale.
Un ragazzo, un uomo da ricordare.