Ma che fanno Pier Luigi Bersani ed Enrico Letta?…

Fin da bambini ci hanno insegnato a diffidare del canto delle cicale. Eppure, nonostante il monito di Fedro, fino a pochi mesi fa l’Italia sembrava davvero ridotta a un paese di cicale: guidato da una miriade di voci frenetiche, tutte prese a lanciare modelli di comportamento improntati all’effimero. Proprio come il canto delle cicale, che stordisce e si consuma in una stagione.

E così abbiamo visto esaltare a pieni polmoni un modello economico basato sul consumo. Ricordate lo spot televisivo? Un uomo tornava a casa con le borse piene di non so quali merci appena acquistate e veniva accompagnato dal “GRAZIE!” pieno di riconoscenza (e a carico) della Presidenza del Consiglio. L’importante era consumare, poi sarebbe toccato al saggio mercato fare ordine tra il come e il quanto produrre.

Un modello politico che, portando a ritenere inutile la partecipazione a colpi di porcellum e “ghe pensi mi”, distruggeva di fatto la cultura democratica, riducendola a dittatura dei numeri. Uno stile di vita personale sfacciato quanto arrogante, pieno di lustrini e olgettine, fino alle improbabili nipoti di Mubarak (e lasciamo perdere i commenti).

Poi è arrivato il gelo dell’Europa, molto prima che il “saggio” mercato potesse costruire un impossibile equilibrio. E il frinire delle cicale, di colpo, si è spento.

Mi sono sempre stati più simpatici i grilli. Con i loro striduli frinii sono capaci di restituire vita ai prati più aridi, soffocati dalla calura estiva. Ricordo che da bambino tentavo di giocare con loro, ne osservavo il vivace e caotico saltellare qua e là: erano accattivanti nel loro disordine, ma non si capiva mai dove volessero andare.

E poi c’erano le formiche: laboriose, ordinate, programmate. Anche con loro giocavo volentieri. Frapponevo ostacoli al loro cammino, creavo piccoli laghetti e a volte – con infantile cattiveria – infilavo un bastoncino nella loro tana… Dopo un breve smarrimento, le formiche trovavano sempre un nuovo percorso e si riorganizzavano alla perfezione. Programmavano ordinatamente il futuro.

Non sarà ora che anche in Italia le formiche guidino finalmente il paese? Guardiamoci allora intorno: chi sono oggi queste formiche?

Ed ecco la risposta che io do alla domanda iniziale. Di certo non sanno cantare né saltellare. Ma sono persone capaci, impegnate a costruire con intelligenza il futuro. Magari con il sorriso.

SEGNALIAMO…

Giovedì 14 giugno alle 18.30 Centro Astalli invita all’incontro “IN CITTÀ, INVISIBILI”. Colloquio sulle migrazioni.

Intervengono Rosy Bindi (Vice Presidente Camera dei Deputati) e Don Luigi Ciotti (Presidente Libera). Modera Marino Sinibaldi (Direttore Radio 3).

Chiesa S. Andrea al Quirinale – Via del Quirinale, 29 – Roma

È gradita conferma: 06 69925099 – astalli@jrs.net.

Buona settimana.

Amedeo Piva