Con l?immigrazione non è solo la società italiana a cambiare: alla lunga mutano anche le abitudini, gli stili di vita, i valori delle persone immigrate. Considerare la questione da questo punto di vista consentirebbe, quindi, di scoprire cosa accade agli immigrati una volta entrati profondamente in contatto con la loro ?nuova società?. Antonella Ceccagno, professore associato di Lingua e Letteratura cinese all?Università di Bologna, da tempo analizza questo aspetto nella comunità cinese.
?All?incirca dieci anni fa avevo approfondito l?impatto della migrazione sulla stabilità dei matrimoni tra cinesi ? spiega l?esperta ?, scoprendo che aumentavano significativamente i casi di divorzio dovuti alla lontananza forzata tra i coniugi oppure alle nuove dinamiche familiari imposte dalla migrazione?. Ma questo, appunto, era dieci anni fa: ?Adesso le cose sono cambiate e anche in Cina si assiste a un maggiore sgretolamento delle unioni, soprattutto per l?avvento della modernità. Quindi le differenze tra qui e lì su questo fronte si sono attenuate. Al contempo, però, negli ultimi anni è emerso un nuovo elemento di rilievo: la migrazione ha come conseguenza sui giovani un decremento della rendimento scolastico?.
I cinesi sono noti ovunque per la loro attenzione alla formazione dei figli, considerata un vero e proprio investimento, eppure una volta arrivati in Italia i giovani vengono coinvolti nell?attività lavorativa dei genitori togliendo tempo importante allo studio. La conseguenza? Il rendimento si abbassa. ?Si tratta di un processo inconscio, non voluto ? spiega Ceccagno ?. Succede che viene meno progressivamente l?enfasi nell?educazione, che cessa di essere considerata il passepartout per l?affermazione professionale?. Nel libro ?Giovani Migranti cinesi? (ed. Franco Angeli), l?esperta sottolinea anche come questo nuovo modo di vivere la scuola sia strettamente legato all?adattamento alla società italiana, dove da sempre il titolo di studio non è considerato conditio sine qua non per l?affermazione individuale.
?Oltre al minore rendimento assistiamo anche a un abbandono scolastico violento ? conclude Ceccagno ? e il problema si potenzia dove c?è maggiore concentrazione di connazionali: la comunità diventa una sorta di ghetto?. In America, dove si è arrivati alla terza-quarta generazione di immigrati, questa ghettizzazione non accade, anzi: lì la comunità fa scudo, protegge il giovane. Ma in Italia siamo in una fase meno avanzata e una comunità forte può anche penalizzare.