La Repubblica Democratica del Congo è oggi fra i più grandi cantieri del mondo di materie prime minerali e metalli (coltan,uranio,oro,diamanti,rame,cobalto,zinco,tungsteno,stagno,argento,alluninio manganese ,cassiterite) Ma ,nonostante le grandi ricchezze del suolo, continua ad essere uno dei paesi più poveri del mondo. Secondo stime dell’ONU il 75% della sua popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e oltre 1200 persone muoiono ogni giorno per cause legate alla povertà. Proprio le immense ricchezze minerarie e gli immensi appetiti delle multinazionali, – saziati attraverso la complice collaborazione ,diretta e indiretta, di ?attori? (eserciti, governi e milizie) locali ? sono considerate dal popolo congolese , la causa prima dei sanguinosi conflitti che hanno da sempre devastato il paese impedendone uno sviluppo equilibrato. Purtroppo la storia sembra ripetersi Si è persa la memoria dei dieci milioni di congolesi (metà della popolazione di allora) uccisi, tra la fine dell?Ottocento e il 1908 , dagli aguzzini di Leopoldo II del Belgio all?epoca padrone del Congo Molti altri vennero ridotti in schiavitù e orribilmente mutilati. E? una tragedia dimenticata. Un crimine contro l?umanità passato sotto silenzio. Nella seconda metà dell’Ottocento la scoperta del processo di vulcanizzazione della gomma e il suo impiego industriale fecero volare la domanda internazionale di questa sostanza naturale . Ciò spinse Re Leopoldo ad arruolare con la forza la manodopera congolese, per far fronte alla crescente richiesta di caucciù di cui il Congo era il primo produttore mondiale.


–l?indigeno deve compiere ogni due settimane un viaggio di un giorno o anche più per raggiungere nella foresta un luogo con una quantità sufficiente di alberi della gomma. Qui conduce una misera esistenza. Deve costruirsi un riparo temporaneo che non può sostituire la sua capanna; non ha il suo cibo abituale, è esposto alle intemperie del clima tropicale e agli attacchi di bestie feroci. Deve poi portare il prodotto raccolto(15 kg) all?agenzia dell?amministrazione (o della compagnia); solo allora può tornare , senza alcun compenso,al suo villaggio, dove rimane appena due o tre giorni, prima che gli venga assegnato un nuovo compito. Di conseguenza la maggior parte del suo tempo è occupata nella raccolta del caucciù.



Così si legge nella relazione della commissione d?inchiesta internazionale istituita nel 1906 per fare luce sulle atrocità perpetrate in Congo Era obbligatorio sottostare agli ordini dei militari e dei mercenari bianchi assoldati dal re. Chi trasgrediva veniva punito in modo esemplare La mutilazione (una mano o un piede per gli uomini ,i seni per le donne) era la punizione prevista per tutti coloro che si ribellavano al lavoro forzato imposto dal monarca belga, o semplicemente non producevano quanto dovuto.

Anche i bambini di pochi anni erano costretti a lavorare per dieci-dodici ore al giorno nelle piantagioni.


Oggi la storia sembra drammaticamente ripetersi.

Il conflitto che da oltre 10 anni insanguina la Repubblica Democratica del Congo è una guerra economica internazionale finalizzata all’accaparramento delle consistenti ricchezze naturali.

Questi scontri, le cui vittime principali (si parla di almeno 4 milioni di vittime negli ultimi 10 anni soprattutto donne e bambini) stanno finalmente attirando l’attenzione dei mass media e della Comunità internazionale. Attenzione che è assolutamente giustificata e necessaria, vista l’ampiezza della catastrofe umanitaria: stupri, omicidi, saccheggi stanno facendo fuggire dai propri villaggi centinaia di migliaia di persone.

Tutta la zona orientale della Repubblica Democratica del Congo , ricca di miniere di oro,diamanti e soprattutto di coltan è attraversata dalla guerra I gruppi armati che infestano la zona sono legati alle multinazionali dell’elettronica e dei beni di lusso.

Le poche miniere nazionalizzate e controllate dal governo sono principalmente quelle di estrazione dei diamanti.
Non esiste invece alcun controllo sulle miniere di coltan con conseguente gravissimo impatto sulla condizione sociale di migliaia di giovani e giovanissimi congolesi. La crisi mondiale ha aggravato questa situazione. Infatti, se per le miniere di diamanti la crisi economica internazionale ha avuto un impatto pesante sulla domanda , con un calo di diverse decine di punti percentuali, per la domanda di coltan la crescita è stata esponenziale. Va ricordato che la RD Congo ha l’80% delle riserve mondiali. di questo minerale

L’enorme richiesta dovuta all’utilizzo del minerale in apparecchiature elettroniche sta portando l’emergenza ?coltan insanguinato? a livelli mai visti prima.


Secondo un recente rapporto di un’associazione umanitaria internazionale migliaia di bambini o giovani ragazzi sono arruolati per pochissimi soldi come scavatori o come portatori del prezioso minerale. Il mercato nero del coltan è diventato l’unica fonte di guadagno per migliaia di poveri che vengono pagati a kg di coltan estratto Il minerale viene poi ,attraverso una fitta rete di intermediari, trasportato fino agli aerei ,che poi consegnano il minerale ,ai commercianti all’ingrosso. Il coltan che viene estratto dai minatori a mani nude contiene una parte di uranio che essendo radioattivo, provoca tumori e impotenza sessuale, La tariffa, per i più fortunati, varia e si aggira intorno ai 200 franchi congolesi al Kg (0,18 euro). Per i meno fortunati, cioè per i bambini costretti con la forza nelle miniere, la tariffa è giornaliera e comprende un pasto minimale al giorno e 100 franchi congolesi una tantum (0,09 euro). Il fenomeno dei bambini costretti nelle miniere,spesso solo dei buchi molto stretti scavati nella terra, è molto diffuso. I bambini vengono rapiti o comprati dai gestori delle miniere (o campi di estrazione) e costretti a infilarsi in strettissimi buchi nella terra dove spesso rimangono uccisi dal crollo del cunicolo,dalla mancanza di aria o semplicemente dalla fatica. I bambini sono gli unici in grado di entrare in buona parte di questi buchi, vere e proprie trappole. Il mercato nero del coltan non alimenta solo la guerriglia che con i ricavati delle vendita del minerale acquista le armi , ma alimenta anche un mercato parallelo di sfruttamento del lavoro minorile dove mano a mano che si sale nella scala gerarchica colui o coloro che stanno in alto guadagnano sempre di più.

Il coltan può raggiungere sui mercati internazionali una quotazione di 600 euro al kg L’ultimo tassello della scala gerarchica di questo mercato sono le multinazionali dell’elettronica (occidentali e asiatiche)che non possono fare a meno del coltan per la produzione di . playstation, cellulari, bluetooth, videotelefoni, palmari,navigatori satellitari sempre più piccoli e potenti , oggetti che fanno parte della nostra quotidianità


Forse la fine della guerra e delle sofferenze del Congo, si otterrà solo con la fine delle sue risorse minerarie.