Sono d’accordo al cento per cento con l’ultima newsletter di Amedeo: avere i numeri (la democrazia) non vuole dire automaticamente fare le cose giuste. Pur riconoscendomi nei valori della sinistra, nella vita quotidiana però non riesco a sentirmene parte, perché sono circondato sempre da tanto disprezzo e tanti pregiudizi verso “il nemico”. Questi sentimenti credo non possano far parte di chi vuole veramente crescere in maniera “non dogmatica e non scettica” .

Trovo giustissimo pensare che in noi convivano due bambini, uno viziato (che non vuole crescere) ed uno buono (che vuole crescere). Se vogliamo però far veramente crescere in noi il bambino che vuole crescere dobbiamo riconoscere anche agli “avversari” la presenza dei “due bambini”. Dobbiamo vedere Berlusconi come un fratello un po’ sbruffoncello, del quale apprezziamo le qualità pur vedendone i limiti. Se noi lo disprezziamo, lo deridiamo, lo trattiamo con rabbia vediamo di lui solo la parte negativa, il che spesso ci impedisce di crescere, come diciamo di voler fare.

Il fratello sbruffoncello può anche guidare il motoscafo, perché anche se passa a manetta accanto alle persone che fanno il bagno, è entusiasta dei posti nuovi e pieno di energie … noi dobbiamo trovare il modo di guardare le mappe insieme e segnalargli in ogni caso gli scogli! Dobbiamo veramente trovare il modo di viaggiare insieme, dobbiamo imparare a dialogare costruttivamente.

La soluzione, difficile ma ineludibile, non è nel raggiungimento immediato dei numeri ma nella fedeltà con cui riusciamo a portare avanti un progetto. Le energie che perdiamo nell’odiare e nel disprezzare vanno canalizzate con serenità nei progetti concreti a cui crediamo e che ci fanno crescere.

Sono sicuro che solo così arriveranno anche i numeri, come dice giustamente Amedeo nella newsletter: dobbiamo “crescere per superare la dittatura dei numeri”.