Mi capita di incontrare amici (o amici di amici) che nel salutarmi fanno riferimento alle newsletter del lunedì: Le leggicchiamo con piacere soprattutto perché sono brevi.
È proprio così, capita anche a me. Non abbiamo né tempo né voglia (e forse non ne siamo più capaci) di affrontare letture estese.
Non voglio allora perdere questi amici lettori e continuerò ad essere breve. Alcuni temi, che non possono essere evitati, non possono però assolutamente essere ridotti a slogan. Avrebbero piuttosto bisogno di adeguato approfondimento sia per la delicatezza che per la complessità.
Ed allora questa volta voglio solo proporvi, senza neanche brevi commenti, la lettura di una riflessione di Giuseppe De Rita per inquadrare in un contesto più ampio, ed ancora più preoccupante, il drammatico contesto della pedofilia che nessuno vuole ridurre a chiacchiericcio.
Non è esercizio inutile quello di cogliere il nesso fra tre vicende di etica pubblica che hanno occupato le cronache più recenti: il disconoscimento elettorale del furente moralismo antiberlusconiano; le arroventate polemiche sul lassismo della Chiesa nei confronti dei preti pedofili; e il rifiuto della pillola abortiva da parte di alcuni presidenti regionali in potenziale rivincita vandeana contro scienza e modernità. Sono vicende che indubbiamente hanno valenze delicate e non transeunti; e che meritano adeguata e impegnativa riflessione
(Il testo completo su Corriere della Sera e riportato anche su www.amiciperlacitta.it).
Avviamo anche, sempre nel nostro sito, una riflessione sullimmigrazione con P. Giovanni La Manna e Felice Celato.
SEGNALIAMO
sul nostro sito www.amiciperlacitta.it
Più moralismo politico e meno legalità: così rischiamo un nuovo fondamentalismo, di Giuseppe De Rita.
Ma la crescente complessità sociale, che aveva messo in crisi il primato dei comandamenti, sta cominciando a mettere in crisi anche il più laico valore del reato. Non sfugge a nessuno che oggi la società è immersa in una sorta di vocazione alla sregolatezza che ha coinvolto sia la sfera individuale, segnata da egoismi e soggettivismi senza fine; sia la sfera collettiva e istituzionale, segnata da furbizie e arroganze di ogni tipo.
FOCUS IMMIGRAZIONE
Immigrati: non solo clandestini! (La sferza 4), di Felice Celato.
Che cosa ci rende così sciocchi da imbarbarire di propaganda e di volgarità la comprensione e la gestione di un tema così delicato per il nostro futuro? Quale è, non diciamo la finalità strategica, ma semplicemente il banale interesse che abbiamo ad inasprire il rapporto con questo flusso di giovane sangue che può rinvigorire il nostro stanco Paese?
Immigrazione: lo stato italiano è in affanno, di P. Giovanni La Manna.
I respingimenti in Libia non fanno più notizia: sono una prassi abituale, una procedura come unaltra, che ormai viene peraltro espletata a buona distanza dalle nostre acque territoriali, il più delle volte senza un coinvolgimento diretto delle nostre navi. Ma il silenzio che è sceso su questo argomento non rende la questione meno grave.
Cavalcare londa o guidare il gregge: commenti alla newsletter.
Riscopriamo De Gasperi (Lauretta)
Obbedienza e fedeltà (Alberico)
Temi sociali e norme bioetiche (Jacopo)
Sono stanco di votare il mal minore (Giampaolo)
Governare con la fede nel cuore e non nei vessilli (Silvia)
Vittoria del cuore azzurro? Commenti.
Io sono del partito dei sogni. Siamo migliaia. Saremo milioni (Lorenzo)
Le emozioni oggi si fabbricano (F.C.)
Buona settimana
Amedeo Piva