LEGGI GLI INTERVENTI DI FEDERICA RAMPINI, CECILIA FANNUNZA, RAFFAELE SCAMARDI?
IV MUNICIPIO – Il Quarto Municipio di nuovo alle prese con un?occupazione. Stavolta ad essere illegalmente presidiati, sebbene solo per alcune ore, sono stati i locali destinati ad ospitare la nuova sede del municipio, in via Fracchia, quartiere Talenti. Ma gli autori del gesto non sono né i senzatetto, che poco meno di un mese fa sono entrati in possesso di due casali in via delle Vigne Nuove, né i collettivi studenteschi in cerca di uno spazio di espressione e di aggregazione, com?è avvenuto a luglio per l?ex Horus Club di Piazza Sempione. Questa volta sono i consiglieri municipali di Alleanza Nazionale, che lo scorso mercoledì mattina hanno abbandonato l?aula consiliare, in via di Monte Rocchetta, trasferendosi simbolicamente in via Fracchia. Un gesto dimostrativo ? hanno spiegato gli stessi autori ? che mirava a sollecitare il trasferimento degli uffici municipali nel nuovo stabile, ma finalizzato anche ad evitare che la struttura venisse altrimenti occupata e resa così inservibile. Dura la reazione della capogruppo dell?Ulivo Federica Rampini, che ha sottolineato ?l?incoerenza di alcuni consiglieri dell?opposizione, che soltanto il giorno precedente avevano votato favorevolmente con la maggioranza un atto di condanna delle occupazioni?. Non solo, secondo la Rampini, il gesto sarebbe infatti stato compiuto a danno degli stessi cittadini: ?Gli occupanti hanno firmato all?apertura del consiglio, abbandonando l?aula solo pochi minuti dopo l?inizio del dibattito, venendo così meno al ruolo per il quale sono stati eletti. Il gettone di presenza per la partecipazione ai lavori dell?aula e il conseguente rimborso da parte del proprio datore di lavoro vengono dispensati ai consiglieri per svolgere il ruolo di amministratori e non quello di politici occupanti ? puntualizza la Rampini – Illegittima, ma comunque politicamente accettabile, sarebbe stata una manifestazione di carattere politico priva di costi per l?amministrazione. Così non è stato, a burla dei cittadini che giustamente si lamentano per i costi troppo alti della politica?. La dimostrazione di An, da cui ha preso le distanze anche il gruppo di Forza Italia, si è conclusa qualche ora più tardi dietro l?impegno del presidente del Municipio, Alessandro Cardente, ad istituire un servizio di vigilanza notturno fino alla consegna formale dei locali di via Fracchia.
VII MUNICIPIO: Il dibattito che in queste ultime settimane è tornato a svilupparsi intorno al tema della prostituzione non convince chi questo problema lo conosce e lo vive direttamente, in tutta la sua complessità. Insieme al comitato di quartiere Casale Rosso, Cecilia Fannunza, che da oltre un anno si occupa del fenomeno a livello territoriale, invita ad un?attenta riflessione.
?Leggo molta superficialità nell?interpretazione che del fenomeno stanno dando in questi giorni i media e i nostri politici. Sento abbozzare risposte e soluzioni disparate: dalla ?tolleranza zero? ai ?parchi dell?amore?, mentre le uniche azioni di contrasto che si riesce a mettere effettivamente in campo sono le cosiddette ?retate? ad opera delle forze dell?ordine. A parte la sostanziale inutilità di questo tipo di intervento, dato che le ragazze non commettono reato e dunque non possono essere trattenute contro la loro volontà, ad indignarmi è soprattutto il modo con cui vengono condotte queste operazioni. In uno speciale del TG5 andato in onda martedì 4 settembre, si riproponeva un blitz compiuto qualche giorno prima proprio nel mio territorio, sulla Palmiro Togliatti. Ragazze anche minorenni sono state riprese dalle telecamere a volto scoperto, mentre venivano bloccate da agenti dalle maniere non proprio delicate; il volto dei clienti, quello sì, è stato debitamente oscurato.
La prostituzione è un?evidenza che ci indigna, perché porta degrado e insicurezza nei nostri quartieri, ma anche perché mostra un volto disumano della nostra società, dove ci sono otto milioni di uomini pronti ad andare con delle prostitute, anche bambine, talvolta meglio se bambine. Ma c?è un aspetto umano che non può e non deve essere trascurato, tanto per capire che per tentare di arginare questa emergenza. Innanzi tutto è necessario distinguere tra prostituzione consenziente e prostituzione minorile, riaprendo una seria discussione intorno all?articolo 18 e alla sua attuazione. Mettere in campo azioni di contrasto al racket non esclude poi il potenziamento di programmi di reintegrazione sociale, anche in un?ottica di cooperazione internazionale. C?è poi un aspetto culturale che chiede pari attenzione: perché le radici di questo fenomeno affondano nella concezione che una società coltiva della donna e della sessualità.
Lo scorso mercoledì, su proposta della commissione delle Elette, il consiglio municipale ha approvato un ordine del giorno che prevede una campagna di sensibilizzazione mirata ai clienti delle prostitute, così come hanno già fatto altri municipi romani. Questo perché riteniamo importante lavorare contemporaneamente su tutti gli attori coinvolti nel processo.
Quanto all?allarme di queste settimane, posso dire che nell?ultimo anno questa è la terza volta che viene lanciato dai media e, di riflesso, dal mondo politico: e se quando ho iniziato ad occuparmi del problema nel mio municipio le ragazze erano concentrate sulla Palmiro Togliatti nel quadrante del Centro Carni, oggi si trovano anche in zone come Tor Sapienza, Casale Rosso, Quarticciolo e Centocelle?.
XVI MUNICIPIO: 23 agosto, una data storica per gli abitanti del quartiere di Bravetta che per venticinque lunghi anni hanno vissuto fianco fianco con una delle realtà sociali più difficili della capitale. ?Il Residence Roma chiude definitivamente i battenti ? racconta Raffaele Scamardì ? Con lo sgombero dell?ultima palazzina si pone fine ad una situazione di degrado vissuta ai danni del quartiere e degli stessi ospiti del residence; ma speriamo anche ad un modello di assistenza alloggiativa che si è rivelato assolutamente fallimentare?. Le operazioni di sgombero, effettuate all?alba di giovedì 23 agosto dagli agenti della polizia di Stato, i carabinieri e la polizia municipale di Roma, si sono svolte in un clima di relativa tranquillità. Fatta eccezione per due casi isolati di resistenza, le persone che si trovavano all?interno della struttura hanno accettato le sistemazioni alternative proposte dal Comune. Temporaneamente donne e bambini saranno ospitati nel centro di accoglienza Madre Teresa di Calcutta, mentre gli uomini presso la Casa della Pace sulla Casilina. I nuclei familiari potranno riunirsi non appena si renderanno disponibili nuovi spazi in altre strutture residenziali, sebbene il municipio auspicasse per una diversa soluzione, tale da mantenere unite le famiglie.
?Innanzi tutto sento di dover ringraziare i cittadini che per tutti questi anni si sono dimostrati all?altezza di un?esperienza di convivenza e tolleranza non sempre facile ? osserva Scamardì – Possiamo dire che da oggi il quartiere di Bravetta rinasce, riscoprendo quella normalità che a lungo è mancata ai suoi abitanti. Sull?area del residence sorgeranno circa 200 nuovi appartamenti, un supermercato, un asilo nido e una scuola per l?infanzia. Si stanno inoltre studiando soluzioni per attrezzare l?area di Valle dei Casali, undici ettari di terreno, di proprietà della Provincia, destinati a riqualificazione, che potrebbero ad esempio ospitare una pista ciclabile. Un?opera di valorizzazione che richiederà un ripensamento globale del quartiere, sia dal punto di vista urbanistico che della viabilità. Ma c?è anche da ricostruire un tessuto sociale che esce fortemente provato da un clima di perdurante insicurezza e paura; non per ultimo quel rapporto di fiducia con le istituzioni di prossimità, che dovrà passare necessariamente attraverso momenti di vera partecipazione dei cittadini alle grandi scelte che riguarderanno il territorio?.