Leggi gli interventi di Cecilia Fannunza, Raffaele Scamardì, Salvatore Di Riso
VII MUNICPIO: Prenestina bis: l?amministrazione comunale apre alle richieste del territorio.
Lo scorso 21 settembre, con la messa a bando del progetto, sembrava volgere a conclusione la lunga vicenda della Prenestina Bis. ?Una strada di cui si parla da trenta anni? – ricorda Cecilia Fannunza – senza essere mai riusciti a superare le criticità messe in evidenza dal territorio?, prima fra tutti la cesura che il progetto, senza adeguati correttivi, andrebbe a creare all?interno del quartiere di Tor Tre Teste. ?Interrotti tutti i tavoli di discussione con il municipio e i cittadini, il 3 agosto la Giunta capitolina ha firmato una memoria che ignorava di fatto le indicazioni espresse dal territorio. Nel più assoluto silenzio ? denuncia Cecilia ? il progetto è stato messo a bando?. Amministrazione municipale e cittadini tornano così a mobilitarsi: il primo dei due i sit-in organizzati davanti al Campidoglio si tiene il 25 ottobre; il giorno successivo il Consiglio municipale approva un ordine del giorno in cui si esprime dissenso sulle modalità di gestione del progetto. Il 5 novembre il Consiglio Comunale torna a deliberare sulla vicenda, approvando un ordine del giorno in cui si chiede formalmente l?internamento parziale della Prenestina Bis e un suo collegamento con la Palmiro Togliatti. Secondo lo stesso ordine del giorno, le risorse per queste modifiche dovranno essere reperite dai fondi per Roma Capitale e più in particolare dai finanziamenti destinati ad opere non più necessarie.
Nel VII Municipio, spiega ancora la Fannunza, si attende ora l?approvazione di un secondo ordine del giorno da parte dell?aula Giulio Cesare, nel quale dovrebbero essere recepite le tre richieste fondamentali del territorio. ?Collegamento del nuovo asse con le strutture viarie già esistenti; realizzazione di un sottopasso che mitighi l?impatto ambientale e urbano dell?opera e soprattutto coinvolgimento del territorio nelle scelte progettuali, nei tempi e nella gestione delle varie fasi dell?opera?.
XVI MUNICIPIO: Come sfruttare la straordinaria mobilitazione attivata con le primarie del Pd?
È questa, secondo Raffaele Scamardì, la grande sfida che si profila all?orizzonte del nuovo partito, soprattutto a livello locale. ?Il nostro è stato uno dei municipi romani dove si è registrata la maggiore affluenza alle urne ? racconta il consigliere, adesso anche membro della costituente regionale del Lazio – Non solo: sull?onda della consultazione elettorale il nostro territorio ha visto attivarsi tutta una serie di realtà tradizionalmente estranee alle politica. Mi riferisco ai tantissimi cittadini che in vario modo si sono spesi per il successo delle primarie; ma anche a molte associazioni, agli istituti religiosi??. Una premessa importante per la costruzione di un partito di prossimità, capace di ascoltare e rispondere alle esigenze delle persone proprio perché ad esse vicino. ?Siamo davanti ad un capitale inestimabile che non deve assolutamente essere disperso. Occorre ora tenere in vita ? si dice convinto Scamardì ? la macchina organizzativa attivata dalle primarie. Continuare a coinvolgere i candidati, i giovani, le donne, creando una rete di riferimento stabile?. Ma come si muoverà la lista che il 14 ottobre ha sostenuto Enrico Letta? ?La nostra lista ? risponde Scamardì ? ha combattuto con archi e frecce contro uno schieramento di ministri, parlamentari, assessori. Il risultato ottenuto è stato più che apprezzabile ma non rappresenta in alcun modo un punto di arrivo. Siamo pronti a dare il nostro attivo contributo alla costruzione del partito che ha tutto da dimostrare ai cittadini, a partire proprio dalle amministrazioni locali. E su questa base, sulla nostra capacità di agire in maniera compatta, coordinata, più efficiente e dunque più efficace in termini di risultati concreti, i futuri elettori ci giudicheranno.?
XVIII MUNICIPIO: Siglato il protocollo d?intesa tra Municipio e Comune sulla prossima apertura del centro di accoglienza per rifugiati di via Boccea.
?La bozza d?intesa ? spiega Salvatore Di Riso ? prevede che l?amministrazione municipale collabori per la sorveglianza e la gestione dei servizi sociali della struttura. Il centro sarà attrezzato con una sala teatro, un cinema e una biblioteca interni che resteranno tuttavia aperti e fruibili per tutti i cittadini?. Presentato al Viminale lo scorso luglio dal ministro dell’Interno Giuliano Amato, dal sottosegretario Marcella Lucidi e dal sindaco di Roma, il progetto si propone infatti come un modello di accoglienza territoriale integrato, rivolto ai soli stranieri richiedenti asilo nel nostro paese. Destinato ad accogliere fino a quattrocento persone, il centro, ormai di prossima apertura, non è però accolto con entusiasmo dalla popolazione del vicino quartiere di Casalotti. ?Allarmati oltremodo dall?opposizione ? racconta ancora Di Riso ? i cittadini sono arrivati in blocco in municipio per assistere alla seduta straordinaria del consiglio. Il timore è che con l?arrivo dei rifugiati si aggravino i problemi relativi alla sicurezza, su un territorio già provato da numerose realtà di disagio sociale: una per tutti il residence Bastogi?. E proprio su questa base l?opposizione chiedeva infatti che il Municipio apponesse il proprio veto. La maggioranza ha tuttavia ritenuto il progetto un ?istituto di accoglienza e di democrazia, in sintonia con gli accordi internazionali in materia? e, pertanto, assolutamente auspicabile.