Colmare le lacune, investire in risorse e formazione, arginare la precarizzazione del lavoro. Sono le linee guida individuate dal Consiglio straordinario dedicato al personale del Comune di Roma, che si è concluso lo scorso lunedì dopo tre giornate di acceso confronto tra maggioranza e opposizione. Delle trenta complessive proposte, l?aula ha infine approvato un solo ordine del giorno, frutto del lavoro svolto negli ultimi mesi dalla commissione competente e punto di partenza per una politica nuova e organica sul personale capitolino. Obiettivo: restituire efficienza alla macchina amministrativa, potenziando e qualificando sempre più i servizi per il cittadino.
I numeri che descrivono la situazione attuale parlano in effetti di una carenza di personale ormai cronica nell?amministrazione romana: rispetto alla pianta organica approvata nel 2004, sono infatti ben 6621 i posti di lavoro vacanti, quasi un quarto del totale. Senza contare che negli ultimi 5 anni hanno sfiorato quota 5000 le uscite dal lavoro per pensionamento e che età media dei dipendenti supera attualmente i 50 anni di età. In assenza di nuove assunzioni, già alla fine dell?attuale consiliatura, questo significherà un?ulteriore riduzione del 30% del personale, con immaginabili ricadute nel normale svolgimento delle funzioni amministrative.
?Sulla base di questi numeri ? ha spiegato il presidente della commissione personale Aldo D?Avach – abbiamo approvato un documento che impegna Sindaco, Giunta e assessorato alle Risorse Umane su una serie di proposte molto dettagliate. Chiediamo, innanzitutto, di reinvestire sul personale comunale le risorse derivanti dai risparmi sulle risorse umane. Per fare un esempio: nel 2006 la Pianta Organica si è ridotta di 1000 unità, il Comune ha risparmiato 28 milioni di euro che possono essere reinvestiti sul lavoro?. In due direzioni: ?Più fondi per la formazione professionale, sulla quale oggi spendiamo il 10% di quanto dovremmo spendere in base al contratto, e più risorse alla produttività del ciclo?, precisa lo stesso D?Avach, sottolineando come nella Pubblica Amministrazione sia auspicabile premiare l?intero ciclo produttivo piuttosto che il risultato ottenuto individualmente.
Ma in un organico complesso e pronto a tornare ad investire sul decentramento come quello del Comune di Roma, accanto alla necessità di un incremento si fa strada soprattutto l?esigenza di una vera e propria programmazione sul personale, che consenta di superare i limiti di una politica di intervento sulle crisi che di volta in volta tornano a colpire singoli settori. Gli episodi che si sono recentemente consumati ai danni dei dipendenti dell?anagrafe dell?VIII e del X municipio, non sono che l?apice di una situazione di sofferenza vissuta soprattutto dal personale impiegato negli uffici periferici.
Infine i precari, ormai un vero e proprio esercito impiegato con le più diverse funzioni. ?L?accordo siglato con i sindacati nello scorso dicembre e i meccanismi introdotti dalla Finanziaria ? ha spiegato a proposito D?Avach – hanno già consentito la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato. È ora in corso di definizione un regolamento che consenta agli interinali che lavorano da oltre un anno per il Comune di accedere, attraverso un concorso, a contratti a tempo determinato, premessa indispensabile alla stabilizzazione?.
Quale futuro per il personale del Comune di Roma