Seimila nuovi alloggi, dislocati in dieci municipi (IV, V, VI, VII, VIII, X, XII, XIII, XVIII, XIX), per un totale di 230 ettari: una manovra di edilizia popolare di dimensioni colossali, destinata a trasfigurare il volto di molte periferie romane, è stata varata dal Consiglio Comunale dopo un?intensa settimana di lavoro.
L?approvazione dei 33 piani di zona previsti dalla legge 167/62 è andata avanti a rilento, tra fiumi di emendamenti e ordini del giorno presentati con grande solerzia dai consiglieri Sabbatani Schiuma (Gruppo Misto), Cavallari e Gramazio (AN); verifiche continue del numero legale dei presenti in aula e frequenti cadute dello stesso. Il braccio di ferro tra maggioranza e opposizione si è concluso soltanto giovedì, a notte inoltrata, portando a compimento la seconda manovra in materia di edilizia pubblica e sovvenzionata per la città di Roma, dal lontano 1986.
?Calmierare i costi, aumentare l’offerta di alloggi in affitto, realizzare nuovi quartieri puntando sulla qualità?, sono gli obiettivi che l?assessore ai Lavori Pubblici Giancarlo D’Alessandro ha espresso al margine dei lavori, evidenziando soprattutto il tentativo operato dall?amministrazione capitolina di rispondere al crescente fabbisogno abitativo espresso dalla città.
Almeno il 30 per cento dei nuovi alloggi ricade infatti sotto il nome di edilizia sovvenzionata, (strutture di proprietà comunale concesse il locazione a canone agevolato); il 20 per cento, così come previsto dalla legge, rimarrà invece a disposizione dei proprietari espropriati, mentre il restante cinquanta ai portatori di finanziamenti pubblici. Ma a caratterizzare l?intervento saranno anche e soprattutto gli standard di qualità secondo cui dovranno essere concepiti i nuovi quartieri, realizzati sulla base di progetti scelti con appositi bandi e secondo i più moderni canoni di costruzione. E poi i servizi: adeguati collegamenti alla rete viaria e infrastrutturale, con particolare attenzione agli edifici scolastici. «Bisogna pensare alla costituzione di poli formativi distribuiti in modo omogeneo sul territorio, dall’asilo nido alla scuola di primo grado?, ha sottolineato il presidente della commissione scuola Alfredo Ferrari dopo l?approvazione di un relativo ordine del giorno. ?Può sembrare una cosa ovvia, ma per Roma sarebbe una piccola rivoluzione, un vero e proprio cambio di prospettiva».
Lunedì 23 luglio è stato inoltre votato all?unanimità un ordine del giorno che impegna il Sindaco e la Giunta su un protocollo di intesa da stipulare con le imprese incaricate di interventi che vedano la partecipazione dell?amministrazione capitolina, per salvaguardare la sicurezza sul lavoro degli operai edili: pena la stessa recessione del Comune dai contratti stipulati.
Con l?approvazione del Consiglio Comunale, i 33 piani di zona passano ora all?esame della Regione che dovrà esprimersi in proposito entro il prossimo 30 novembre.
Un ultimo nodo da sciogliere, prima della pausa estiva, si presenta ora al Consiglio Comunale sulla votazione dell?assestamento di bilancio, di cui si è iniziato a discutere lo scorso venerdì.
Ossigeno per l'emergenza abitativa della Capitale