Mentre si avvicina l?appuntamento con la seconda edizione della ?Festa del cinema? di Roma, immancabili si levano le polemiche dall?aula Giulio Cesare. Stavolta non si tratta dei costi della manifestazione che, sotto il profilo economico, lo scorso anno ha pienamente centrato l?obiettivo del pareggio tra costi e ricavi (12, 6 milioni di euro). E? invece intorno alla definizione di una struttura organizzativa stabile – vale a dire sul passaggio di competenze tra la fondazione ?Musica per Roma? a ?Cinema per Roma? – che il Consiglio Comunale ha manifestato una spaccatura trasversale a maggioranza e opposizione.
Nella seduta di giovedì è stato infatti bocciato di misura (18 voti favorevoli e 18 contrari) un ordine del giorno sottoscritto da tutti i capigruppo di centro-destra, che chiedeva l?impegno del sindaco ?a nominare come rappresentante del Comune all?interno del consiglio di amministrazione della Fondazione Cinema per Roma, una personalità che non sia esponente di partito?. Ma soprattutto ?a far valere la stessa logica per la scelta del presidente?.
Diciotto voti, quelli espressi dai consiglieri di maggioranza, che suonano come una gentile richiesta di dimissioni all?attuale presidente di Cinema per Roma, Goffredo Bettini, con l?implicita accusa di rivestire contemporaneamente troppi incarichi. Oltre ad essere additato come lo stratega del centro-sinistra romano, Bettini sembra infatti destinato ad assumere un ruolo di spicco nel prossimo futuro del Partito Democratico. Ferma restando, s?intende, la carica di senatore.
Dell?adesione del Comune di Roma alla Fondazione si continuerà a discutere nella seduta di lunedì, che le dichiarazioni di Adriana Spera (capogruppo Prc) anticipano decisamente animata: ?Non la voterò – assicura insieme agli altri due esponenti del partito – perchè il Consiglio e’ stato bypassato e perché la Fondazione deve essere un soggetto privato”. Sulla stessa linea i consiglieri di Sinistra democratica e nello Sdi-Rnp.