Il terremoto politico che sta attraversando il centro destra italiano minaccia di investire anche i governi locali, dove lo strappo tra Fini e Berlusconi rischia di rimettere in discussione coalizioni, nomine e future candidature. Con effetti a dir poco destabilizzanti sul governo del territorio.
Anche in Campidoglio si sono avvertite le prime scosse. Il capogruppo capitolino di An si è detto ?perplesso? rispetto alla svolta del leader azzurro. “Ad oggi ? commenta Marsilio Marsilio – la coalizione di centrodestra esiste ancora. Ma è innegabile che lo scatto di Berlusconi segna l’inizio di una nuova stagione”.
In Aula Giulio Cesare avremo presto un Partito del popolo delle libertà al posto di Fi? ?Aspettiamo le direttive di Berlusconi, ma comunque che differenza c’è? I consiglieri sono sempre quelli”.
Già, ma le coalizioni? “Noi andiamo per la nostra strada? ribadisce Dino Gasperini, per il quale l?Udc dovrà semplicemente continuare ?sulla linea indicata dal congresso?, cioè verso ?il partito dei moderati?. Nel merito della proposta del leader azzurro, Gasperini resta tuttavia possibilista: “Affronteremo la questione quando dagli slogan lanciati dai gazebo si passerà a discutere nelle sedi politiche opportune”.
Se dalle parole si passa però ai fatti la sensazione di uno strappo interno al centro destra romano si riduce fino quasi a scomparire. Così è stato di fronte alla decisione del presidente Coratti di rimandare il consiglio straordinario sulla sicurezza, data l?impossibilità degli assessori competenti a presenziare la seduta di lunedì 14 novembre.
La Cdl ha reagito più che mai compatta scatenando un?ondata di polemiche sull?insensibilità della maggioranza verso un tema definito ?prioritario?. Prima di abbandonare l?aula in segno di protesta, i consiglieri dell?opposizione hanno annunciato che ?fino a quando non verrà fissata una data, sarà un braccio di ferro in aula: faremo ostruzionismo”.
Sta per approdare in Consiglio Comunale la delibera per l?istituzione del registro delle Unioni Civili.
Il comitato promotore guidato dai Radicali ha incontrato giovedì la vicesindaco Maria Pia Garavaglia chiedendo conferma che la delibera arrivi in aula entro il prossimo 5 dicembre, quando scadranno i sei mesi previsti dallo statuto comunale dalla data della deposizione delle firme.
Difficile prevedere per il momento l?esito della votazione, destinata con tutta probabilità a dividere la maggioranza. Amedeo Piva ha già anticipato il suo voto contrario: “È un tema da trattare con attenzione nelle sedi adeguate?, ha spiegato il vicecapogruppo dell?Ulivo. Che interpreta l?istituzione del registro come ?una scorciatoia che non aiuta ad affrontare il problema? e che, nel concreto, poco risolverebbe sul fronte del riconoscimento e della tutela giuridica delle coppie di fatto.
Un servizio di pronto intervento per le donne vittime di violenza. Si chiama ?H24 donne? ed è la risposta che gli assessorati alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali del comune di Roma tentano di dare ad un fenomeno che si configura a tutti gli effetti come un?emergenza nazionale.
Culturale prima ancora che criminale. Secondo un sondaggio condotto lo scorso anno dall?Istat, sarebbero 6 milioni e 743 mila le donne italiane vittime di atti di violenza: più di una su tre del campione considerato (25.000 donne di età compresa tra 16 e 70 anni). Di questi abusi poco più del 7 per cento viene oggi denunciato alle forze dell?ordine, condizione che crea di fatto i presupposti per il protrarsi di episodi che si svolgono quasi sempre all?interno delle mura domestiche, ad opera del partner (76%), familiari, amici o conoscenti.
Nel Lazio la percentuale delle denunce sale all?8 per cento: ancora troppo poco per parlare di un cambiamento nell?atteggiamento delle vittime, ma comunque un risultato apprezzabile, frutto sopratutto del lavoro svolto dai centri antiviolenza territoriali a cui lo scorso anno si sono rivolte 500 donne, 100 delle quali straniere. Dal prossimo 10 dicembre “H24 donne” agirà in rete con le strutture di emergenza e di assistenza già attive, funzionando proprio da anello di congiunzione tra forze dell?ordine e operatori sanitari.
Denunce e ricoveri ospedalieri saranno immediatamente segnalati alla sala operativa sociale del Comune che, a seconda delle situazioni, metterà in allerta l’associazione Differenza Donna ? per i casi di violenza contro donne italiane ? o Telefono Rosa ? per i casi di violenza contro donne straniere. Entrambe queste strutture possono contare su personale specializzato nella mediazione culturale, nella cura degli aspetti psicologici e sociali, come anche di quelli legali.
A partire dal 2008 sono inoltre previsti seminari di aggiornamento per gli operatori del pronto soccorso (medici, paramedici e ausiliari) con l?obiettivo di specializzare le competenze in materia di individuazione della vittima, presa in carico e avvio della procedura investigativa.