?Sono una macchina da lavoro, Roma non perderà né l?intensità, né la velocità del lavoro che ci ha contraddistinto in questi anni?. Così il sindaco Walter Veltroni, neocandidato alla segreteria del Partito Democratico, ha risposto ai giornalisti che, il ?day after? il discorso del Lingotto, lo incalzavano con una domanda forse scontata, ma non banale.
?Signor sindaco, saranno compatibili i suoi incarichi di primo cittadino della capitale e segretario del nuovo partito del centro-sinistra italiano??
Domanda già cara agli esponenti dell?opposizione, capitolina e non, che hanno tuttavia già dato la loro risposta: chiaramente ?no?.
E proprio giovedì, mentre Veltroni era impegnato in una conferenza stampa sull?edilizia universitaria in partenza dal prossimo ottobre, poco lontano, in Aula Giulio Cesare, i 13 consiglieri dell?opposizione, presentavano al presidente Mirko Coratti la richiesta formale di convocare un consiglio straordinario, che vedesse l?altrettanto straordinaria presenza del primo cittadino. Due i temi all?ordine del giorno: ?dichiarazioni programmatiche del sindaco alla luce della fine del primo anno di consiliatura? e ?impegni programmatici per la prosecuzione dell’attività amministrativa?. A parafrasare il senso del gesto, se mai ce ne fosse stato bisogno, un esponente di Forza Italia ha tentato di occupare lo scranno del sindaco, minacciando di non lasciarlo finché Roma non riavrà un sindaco a tempo pieno.
Cronache da aula Giulio Cesare, si dirà. Ma nonostante tutti gli sforzi che Veltroni potrà profondere da qui al 2011 (!) per le sua doppia missione, l?appunto del day after ha tutta l?aria di aver colpito in un punto nevralgico. Tra le critiche, più o meno timide, che in queste ore sono state sollevate al programma e specialmente alle modalità con cui Veltroni è sceso di nuovo sul campo della grande politica, questa sembra in effetti quella destinata a maggior fortuna.
L?uomo del cambiamento, del patto generazionale, della politica della concretezza, della nuova era della politica italiana, può permettersi di ricoprire contemporaneamente due cariche tanto prestigiose?
Veltroni promette che ?da domani tutto sarà come prima?, che tornerà ad occuparsi in primo luogo dei problemi concreti della sua città, che nulla andrà perso del lavoro fatto in questi anni. E chissà che le virtù salvifiche che si tende ormai ad attribuire al sindaco di Roma, non lo aiutino anche a preservare la propria immagine e quella del partito che si appresta a rappresentare, da questa incombente contrapposizione.