Perché abbiamo perso?
Dal momento in cui mi sono avvicinata al PD (ottobre 2007), ho pensato che mi trovavo di fronte ad un nuova entità, tutta da costruire: si registrano ancora forti i ?distinguo? tra i componenti dei precedenti schieramenti ?DS e Margherita e correnti varie ? mentre la prima cosa da fare è rinunciare alle vecchie appartenenze e accettare di ?mescolarsi? raccogliendo e facendo crescere i valori positivi comuni che devono costituire la base per una nuova fase di sviluppo da percorrere insieme.
In questo esercizio, che richiederà comunque il tempo necessario di maturazione, potranno svolgere un?azione importante i nuovi adepti, sia giovani (sui quali peseranno i risultati delle attività che saranno intraprese in questi anni) sia persone in età avanzata (soprattutto professionisti, manager, ecc che potranno mettere a disposizione della comunità la loro esperienza e il loro tempo libero).
Come già rilevato da molti di noi (e come si evince anche dai discorsi di Veltroni), questa fase ancora prematura nella costituzione del PD non ha consentito di presentarsi compatti e organizzati alle elezioni. Anche la scelta dei candidati è stata infelice in molti casi ed ha portato alla sconfitta. Chi, come me ha partecipato in prima persona ai lavori di scrutinio , a contatto stretto con gli elettori, non può negare di aver registrato un generale malcontento per la candidatura di Rutelli e i risultati sono stati eloquenti. Purtroppo si è anche verificato poi un effetto di trascinamento sui Municipi che alcuni di noi non si aspettavano così dirompente.
Altri motivi concomitanti (anche questi ampiamente ricordati): le difficoltà di governo degli ultimi due anni e , per quanto concerne Roma in particolare, lo stato di abbandono delle periferie, caratterizzate da grandi insediamenti abitativi privi di servizi (vedasi recente servizio trasmesso da Report), in balia dell?illegalità. Emarginazione, povertà e insicurezza hanno pesato sulla popolazione e,dunque, sul voto. È necessario ammettere in questo senso che le politiche sulla sicurezza della vecchia coalizione di centro sinistra, anche per i veti della sinistra radicale, sono state deludenti se non addirittura assenti. Il nuovo assetto del Pd, l?aver preso le distanze da tali formazioni politiche, possono essere i propulsori di una svolta per garantire politiche ferme basate sulla legalità ma anche sulla tolleranza, per far capire che il tema della sicurezza non è un tema di destra, ma è anche – e soprattutto – nostro.
Quattro grandi squilibri strutturali (come ha ben evidenziato anche Enrico Letta in un recente incontro in ambito Praxis), hanno allontanato il nostro Paese nell?ultimo decennio dalla media europea :
1)squilibrio tra aree geografiche (crescita nelle regioni del nord superiore a quella di Francia e Germania, livelli inferiori alla Grecia in quelle del sud);
2) squilibri reddituali (gestione senza controllo degli stipendi dei manager, anche pubblici, a fronte di un crollo del potere di acquisto delle altre fasce di lavoro dipendente);
3) squilibrio generazionale (l?Italia in tutta l?unione Europea è il paese con il minor numero di persone con età inferiore ai 25 anni);
4) squilibri uomo-donna (sul piano dell?occupazione siamo in fondo alla lista, seguiti solo da Malta).
Su questi temi è necessario operare con determinazione nel prossimo futuro, considerato che le risposte politiche date finora sono risultate assolutamente deludenti.
Un cenno va fatto infine alla comunicazione, che da parte nostra, è risultata assolutamente debole.
Senza togliere niente alle riflessioni ?tassoniane?, che si riferiscono esclusivamente
all?affermazione del singolo, l?immagine del Pd, i punti salienti del programma, la voglia di rinnovamento, ecc non sono stati adeguatamente trasmessi alla gente: penso con tristezza al nostro ?banchettino? a P.zza San Leonardo, all?ombra dei megagazebi degli avversari! Io stessa non ho avuto il piacere di conoscere il programma (e in qualche caso neppure la faccia) dei nostri candidati consiglieri al Municipio? Mentre noi faticosamente contattavamo uno per uno i nostri amici e conoscenti, i nostri avversari distribuivano milioni di copie di un giornaletto ?Roma Più? a tutti gli utenti metrobus (informazione ingannevole!) in cui si alternavano magistralmente pagine di eventi, che infondevano paura e insicurezza per la vita quotidiana, a pagine di pubblicità elettorale con mega foto di Alemanno, condottiero rassicurante, che prometteva la soluzione di tutti i problemi della cittadinanza! Nel nostro Municipio poi, il trasferimento ?intempestivo? di delinquenti agli arresti domiciliari ha pesato non poco sull?immagine di chi si proponeva nella lista del PD?
Cosa dobbiamo fare?
Sono d?accordo in linea generale sui contenuti del dispositivo della direzione romana gentilmente trasmessoci da Andrea Storri e , in qualche modo coincidente con il discorso di Veltroni al coordinamento del partito. In particolare:
? per la campagna di ascolto sarà necessario programmare (e calendarizzare) in ogni circolo una serie di incontri (da allargare a tutti i cittadini che ognuno di noi potrà coinvolgere), da pubblicizzare sia via mail che attraverso l?affissione di comunicati in esercizi pubblici o spazi consentiti. Tali incontri dovrebbero essere focalizzati su alcuni temi ?sensibili? : Riprendendo il discorso di Veltroni, ?interessarsi dei problemi concreti delle persone: impresa, pubblica amministrazione (servizi), formazione, infrastrutture, lavoro, dialogo interculturale e interreligioso,ecc e per ogni argomento dovrebbe essere presente (ove possibile) un responsabile di livello nazionale del partito, oltre ai consiglieri competenti nel Municipio..
? L?organizzazione dei predetti incontri dovrebbe essere preceduta da un direttivo di circolo che definisca obiettivi, destinatari e ospiti da coinvolgere, mentre i consiglieri in carica dovrebbero fornire il materiale necessario a documentare la situazione del territorio (dalla quale si deve necessariamente partire) In tale fase anche i consiglieri non eletti dovrebbero avere la possibilità di presentare proposte da sottoporre all?attenzione degli iscritti. Per quanto mi concerne vorrei attirare l?attenzione sugli obiettivi programmatici enunciati in campagna elettorale relativi alle politiche per i giovani (lavoro e formazione), per la famiglia (con particolare riguardo alle situazioni di disagio), per la crescita culturale e lo sviluppo di attività ricreative di aggregazione.
? Le idee e le proposte emerse negli incontri con i cittadini dovranno far parte di un documento riepilogativo da diffondere con gli stessi mezzi di informazione utilizzati per la promozione dell?incontro stesso, mentre i relativi contenuti dovranno poi in qualche modo ritrovarsi nella proposte che il Partito (livello nazionale e/o romano) dovrà presentare nelle sedi opportune nel suo ruolo di Governo di opposizione
? Altrettanto importante è la promozione, fra noi aderenti ai circoli, di una campagna di ?vigilanza? sull?operato dell?attuale amministrazione di centrodestra, soprattutto nel nostro territorio per evidenziarne soprattutto gli errori e i punti oscuri, ma fornendo allo stesso tempo proposte alternative e credibili, per evitare di fare la politica della rottura senza alternativa. Il malgoverno dell?amministrazione Bordoni è ancora sotto i nostri occhi e occorre agire per evitare che le cose si ripetano.
? Concordo inoltre sulla necessità di organizzare un coordinamento di Municipio come livello politico intermedio tra il circolo territoriale e la Federazione romana per garantire una visione globale e azioni integrate sul nostro territorio, dove convivono esigenze e interessi differenziati ma complementari. A questo proposito ritengo anche utile un possibile accorpamento operativo per grandi temi e/o eventi significativi nelle tre zone principali del Municipio (Ostia-Ostia Antica, Acilia-Dragona-San Giorgio, Casalpalocco-Infernetto) per ottimizzare i tempi dell?analisi e della raccolta delle proposte, tenendo conto della logistica (per esempio il ?parlamentino? di p.zza Capelvenere potrebbe ospitare i due circoli limitrofi)
? E? altresì necessaria, in prospettiva, una maggiore copertura della zona dell?Axa dove la stampa locale fa da padrona, veicolando dietro apparenti dichiarazioni di imparzialità un elevato sostegno della coalizione di centrodestra, influenzando notevolmente l?opinione dei residenti. Occorre pertanto controbilanciare tale squilibrio con una adeguata campagna informativa e possibilmente, alle prossime elezioni, garantire la copertura di tale territorio con la candidatura di aspiranti consiglieri municipali che abbiano un certo peso in termini di consensi.
? Con lo stesso spirito di ?rinnovamento dal basso? vorrei che fosse, infine, rivisitata la configurazione della? Festa de l?Unità?, fin dalla prossima edizione di Roma, sforzandoci di dare, già in quella occasione, un volto nuovo e nuovi contenuti ad una iniziativa che ritengo importante per il ruolo di aggregazione che riveste e per il laboratorio di idee che consente di mettere in opera.
Bianca Maria Bonanni è stata candidata capolista nella primarie del PD con Enrico Letta e candidata al consiglio del XIII municipio.