Ringrazio Amedeo Piva e quanti hanno consentito questa iniziativa, a cui sono stato invitato a portare la mia esperienza di dipendente pubblico del comune di Roma.

La disponibilità a dare voce non solo agli esperti, ma anche a chi opera dal basso e coglie frammenti di una realtà complessa come quella della legalità e della sicurezza, è un segno di novità positiva, è spero che questa apertura, caratterizzi sempre di più coloro che impegnandosi per cambiare la qualità dell?agire politico, intendono valorizzare e dare spazio a tante persone di buona volontà, che sono spesso mortificate e limitate da burocrazia e interessi di parte.

Dal luglio 2002 fino a settembre del 2005, quindi per oltre 3 anni, ho contribuito a dare vita, ed ho coordinato, il primo sportello d?aiuto per la prevenzione dell?usura, realizzato a Roma in Via Marco Dino Rossi presso il X Municipio. Ideato e voluto dall?On. Tano Grasso, che è Consulente del Comune di Roma sulle tematiche dell?usura, questo sportello è uno strumento di prevenzione e di sostegno alle persone che versano in una situazione di sovraindebitamento o di usura. Tale organismo e nel suo operare, ha visto il coinvolgimento non solo dell?Ente locale, ma anche dei volontari professionisti come psicologi, avvocati, commercialisti, esperti bancari ed esperti aziendali .

Il punto forte della nostra esperienza, è stato questo incontro tra soggetti diversi, operatori pubblici e volontari, che insieme hanno accolto richieste d?aiuto di ogni genere: da parte di chi si sente sconfitto, di chi ha fallito un progetto di vita, di chi ha perso un familiare e non può far più fronte ai suoi impegni economici, di chi ha perso il lavoro, di chi in famiglia ha un vizio come il gioco o un?altra condizione di dipendenza che ne avvelena rapporti e risorse economiche.
Tanti altri ancora sono i motivi che abbiamo ascoltato dalle più di trecento persone che si sono rivolte allo sportello in questi anni.
Elementi comuni di queste storie sono la solitudine, il basso livello di autostima, il dolore sordo ma profondo, la mancanza di lucidità e di realismo nell?affrontare la problematica vissuta, la persistenza di obiettivi non più realistici e soprattutto la frequente difficoltà a vedere prospettive per il futuro.

La richiesta che ci veniva rivolta passava quasi sempre nella ricerca di un prestito ?come boccata d?ossigeno per poter continuare a respirare?, in un circolo vizioso che spinge sempre di più le persone verso l?indebitamento.
Nella nostra esperienza la soluzione di avere un prestito per risolvere la situazione debitoria, è nella maggioranza dei casi, da sola, insufficiente, il problema è nel modo, spesso disfunzionale, in cui alcune persone affrontano le problematiche di fondo, che si esprimono poi, anche nella difficoltà di gestire i propri bilanci familiari. Questa insufficiente consapevolezza sulle cause della propria problematicità, nella persona, si esprime nel confondere ed identificare il problema con la soluzione: il denaro e la ricerca per averlo.

Il nostro lavoro è stato quello di non concentrarci solamente e sul problema emergente: oltre ai rapporti con la banca, al decreto ingiuntivo, allo sfratto, al prestito, a cui naturalmente bisogna dare risposte, ma abbiamo considerato anche la persona, il suo contesto familiare e la sua storia, cercando di innescare processi di cambiamento. Per fare ciò siamo partiti dall?accoglienza che non giudica, dall?ascolto empatico, per arrivare ad una rilettura della storia personale e degli avvenimenti in un modo da considerare possibilità e risorse prima non presenti nell?orizzonte della persona.

Significativo nel nostro agire è stato il congiunto contributo di diversi professionisti operanti nello sportello. Il modello operativo prevede infatti che dopo una prima fase di approccio, la persona abbia modo di utilizzare le diverse professionalità di cui ha bisogno, attraverso incontri d?equipe a cui partecipano i vari professionisti. Si considera quindi la persona e il problema nelle diverse sfaccettature che presenta: aspetti legali, aziendali, bancari, commercialisti, in un modo che viene definito SISTEMICO.

Altra attività dello sportello è quella di promuovere iniziative di sensibilizzazione sul territorio sull?uso responsabile del denaro.
In questi anni dall?attività degli sportelli, che nel frattempo sono diventati tre, sono state coinvolte sempre più scuole di ogni ordine e grado. Il convolgimento passa dagli insegnanti che partecipano a momenti formativi comuni sul problema, alle classi di studenti per poi arrivare alla produzione di interessanti lavori come manifesti, opere teatrali, fumetti, ricerche letterarie, cd, siti web, canzoni e tanto altro. In questo modo vengono coinvolte anche le famiglie che sono le destinatarie finali di questo lavoro di sensibilizzazione.

Un ulteriore settore del lavoro dello sportello sul territorio è stato quello di coinvolgere e sensibilizzare al problema dell?usura e dell?indebitamento le istituzioni, le associazioni di categoria, i comitati di quartiere, i centri anziani, le parrocchie, il volontariato laico e religioso, sindacati e i partiti politici, creando così le premesse per organizzare rete di referenti che, operando all?interno della loro realtà, siano formati a cogliere il fenomeno e a orientare le persone agli sportelli.
L?obiettivo è quello di creare veri e propri anticorpi che anticipano e impediscano il diffondersi di un già grave e diffuso fenomeno devastante, come è quello dell?usura.

Non operando più da alcuni mesi nello S.P.U. vorrei ora però allontanarmi dalla descrizione di questa esperienza, che è una realtà positiva della nostra città, per presentare una mia idea che nasce da alcune riflessioni scaturite dal constatare i limiti ma anche le possibilità dell?esperienza descritta. Tale mia proposta si connette alla tematica di questa sera che affronta appunto i problemi della sicurezza e della legalità.

Nell?entrare in rapporto con tante realtà e soggetti sociali, risulta evidente che anche affrontando un problema specifico come quello dell?usura e del sovraindebitamento, si finisce a toccare con mano tanti altri problemi legati alla sicurezza e alla legalità. Ricordo un incontro con un coordinamento di associazioni territoriali, che seguendo l?andamento dello sviluppo urbanistico previsto nei loro quartieri, ponevano il problema tra ?sviluppo urbanistico e sicurezza? proponendo di attivare una sorta di osservatorio territoriale su questa tematica.
Oppure alcune insegnanti che ci segnalavano il fenomeno del bullismo e del gioco d?azzardo, frequente era il problema dei famigerati Videopoker che arredano quasi tutti i bar e sono costantemente frequentati non solo da adulti.
Altro fenomeno che abbiamo rilevato è la paura del diverso e il senso di insicurezza diffuso che riguarda alcune zone in cui esiste una particolare concentrazione di extracomunitari.
Potrei continuare con altri esempi, ma quello che voglio trasmettere e che quando si entra in rapporto con il territorio affrontando la tematica della sicurezza, si è colpiti da quanto frequentemente il problema venga percepito dalle persone che esprimono poi una forte richiesta d?aiuto.

Questi stimoli che sono nati da un confronto con le realtà territoriali, uniti purtroppo ai tanti, troppi fenomeni di criminalità, di cui i mezzi d?informazione ci informano continuamente, mi ha indotto, sulla base dell?esperienza maturata nello sportello P.U. a proporre un?IDEA.
Quest?idea parte dalla convinzione che chiunque sia stata vittima di reati, di un forte senso d?insicurezza, di rischi reali o ipotizzabili, di vessazioni o di violenza, di disuguaglianze o di pregiudizi, debba poter trovare oltre la presenza, e il sostegno offerte dalle forze dell?ordine – PROPRIO NEL TERRITORIO DOVE VIVE – una struttura pubblica, un servizio specifico che rompa la solitudine di quel momento esistenziale e lo sostenga, dandogli senso di appartenenza e di comunità. Uno sportello dove trovi accoglienza e le professionalità necessari ad un aiuto concreto, teso a trovare soluzioni possibili in quello specifico contesto.
Definirei questo servizio come ?Sportello unico per le sicurezza e la legalità?.
Il Concetto di Sportello unico trova forma in diverse tipologie di servizio dell?Ente locale , esempi ne sono ( S.U. del commercio ? dell?anagrafico – dei tributi ? del tecnico) e risponde ad un?esigenza di semplificare e favorire l?accesso ai servizio offerti dall?ente, razionalizzando le risorse e i costi di gestione del servizio.
Lo S.U. sulla l. e s. nella mia idea è una Struttura decentrata a livello Municipale, che deve diventare un punto di riferimento per tutti i cittadini che, a diversi livelli, si trovano coinvolti, direttamente o indirettamente, nelle problematiche della sicurezza o della legalità.
In essa debbono trovare spazio tutte le positive e interessanti iniziative che in questi ultimi anni si sono realizzati nel comune di Roma, iniziative promosse dal XVIII Dipartimento e da alcuni municipi.
Tra le più significative ricordiamo lo:
? Sportello per l?assistenza alle vittime di reati VIII Municipio;
? Sportello per anziani vittime di reati organizzato dal XVIII Dip.;
? La Ricerca sugli incidenti traumatici in adolescenza;
? Recupero aree degradate;
? Mediazione sociale ( gestire e prevenire le situazioni conflittuali tra diverse comunità locali);
? Sicurezza negli stadi;
? Sportello infoazzardo sul gioco d?azzardo;
? Sportelli prevenzione usura;
? Stampa e distribuzione di un libretto sulla sicurezza distribuito in 20.000 copie.

Alcune di queste iniziative sono ancora attive ma purtroppo molte per diversi motivi sono decadute, lasciando così inevasa una richiesta di aiuto che deve essere colmata.

Lo Sportello unico a mio modo di vedere può diventare lo strumento principe, non episodico od occasionale, ma stabile ed organico con il funzionamento della struttura Municipale e con il territorio in cui sorge.
In esso debbono operare tre tipologie di soggetti:
Dipendenti pubblici ? consulenti professionisti ? volontari.
Una struttura agile e non burocratica che può interagire con le realtà sociali ed istituzionali del territorio promuovendo iniziative e momenti formativi.
Una struttura che dispone di risorse umane ed economiche che gli consenta di offrire servizi d?aiuto ( consulenze professionali legali ? di sostegno psicologico ? formative ? informative ? di ricerca).
Il Servizio deve garantire un serie di funzioni di supporto ed aiuto alle persone attraverso la costituzione al suo interno di quattro sportelli:
? Quello di sostegno alle vittime di reati;
? Quello sulla prevenzione dell?Usura;
? Quello sui diritti dei consumatori;
? Quello del difensore civico.

A queste quattro funzioni che possiamo definire di servizio, ne deve essere affiancata un?altra che ritengo fondamentale ?L?osservatorio sulla sicurezza e la legalità?.
E? questo uno strumento in grado di attivare e favorire processi di informazione ? di aggregazione ? di studio ed analisi delle problematiche specifiche di quel territorio.
L?attività dell?osservatorio passa attraverso delle fasi:
? Raccolta di informazioni;
? Costruzione di una rete di rapporti che coinvolga il mondo dell?associazionismo laico e religioso e i rappresentati delle istituzioni;
? Apertura di un tavolo di confronto stabile;
? Studio delle problematiche specifiche emergenti nel territorio e delle possibili strategie di intervento;
? Attività di sensibilizzazione sulle tematiche della sicurezza e legalità.

Particolare cura dovrà essere data all?utilizzo delle nuove tecnologie e quindi lo S.U. dovrà predisporre un suo sito WEB e una sua new.

Lo sportello potrebbe nascere come un?esperienza sperimentale in un municipio e poi trovare dopo un periodo di 12-18 mesi una sua diffusione graduale nelle altre realtà municipale.

E? un progetto ambizioso, impegnativo, ma credo che sia percorribile e nel presentarlo esprimo la mia personale disponibilità e riporto anche la disponibilità di un gruppo di volontari professionisti con cui ho avuto il piacere e l?onore di lavorare allo sportello di prevenzione dell?usura.

Concludo questo mio intervento ringranziandovi per l?attenzione ed esprimendo la mia gratitudine per l?opportunità che mi ha concesso Amedeo Piva di condividere con voi questa mia idea.