Ciao, ci deve essere qualcosa nell’aria…
ecco un articolo di ieri di Jacopo Fo.
Ciao,
Lorenzo.

Quando la situazione si fa dura i duri cominciano a sognare
Il partito dei sogni
E’ primavera!
E’ banale?
No è bellissimo.
Cercati un bosco, è una cosa eccezionale.
La collina è coperta di fiori, con i petali tanto delicati che commuovono. Il sole colpisce il verde dei prati rivelando tonalità impossibili. Dei verdi che palpitano.
Verdi assoluti. Eppure tutti diversi. Centimetro per centimetro.
Nessun partito mi parla della primavera.
Nessun partito mi parla d’amore.
Nessun partito mi fa sesso.
Privi di sogni.
Ascolti Bersani, Di Pietro e tutti gli altri dell’opposizione e non ti viene neanche da immaginare un mondo diverso. Loro non lo immaginano.
Mi immagino cosa risponderebbe Bersani se gli chiedessi:
“Va bene, ma te come lo costruisci un mondo diverso?”
Corrugherebbe quella sua bella fronte, si infilerebbe e sfilerebbe gli occhiali, farebbe la bocca piccola da riflessivo: “Beh, non è mica facile, intanto dovremmo iniziare mettendo ordine in questa Italia devastata dal Berlusconismo.”
Son d’accordo con te, caro Bersani, ma se non mi dici il sogno non funziona. Voglio sapere se nel tuo sogno c’è la primavera, o no. Voglio sapere se c’è IL MARE.
Quello della canzone di Domenico Modugno, quello che ti basta vedere il mare per capire che la vita vale.
Se hai un sogno lo metti dappertutto, lo desideri, ti appassiona. Se metti a posto i conti dello stato senza raccontare il sogno e fare ANCHE altro, diventa triste.
Dobbiamo ricostruire questo paese.
A iniziare dalla cultura.
Ma allora bisogna capirlo che la razza Berluscona ha iniziato a vincere in Italia quando ai Festival dell’Unità si è cominciato a invitare i cantanti di San Remo.
Quando la Coop ha deciso di vendere qualunque schifezza alimentare (perfettamente in regola con le leggi vigenti e i criteri di igiene. La carne Simmental è pulita.
Vendiamola!).
Qui a Casa del Diavolo, Umbria rossa, i compagni hanno costruito la Casa del Popolo con le loro mani, lavorando di domenica, dopo la messa. E mangiavano, scherzavano e tiravano su muri ed erano dentro un grande sogno socialista, fatto di scuole che funzionavano, di giardini fioriti, di figli che crescevano senza più conoscere la fame. La costruzione del mondo nuovo era una festa. Con le mascherate di carnevale che andavano di casa in casa, con i comunisti in testa vestiti in modo fantasioso (un rito antichissimo della fertilità, che riecheggia il mito di Dionisio e che viene chiamato “Sega la Vecchia”, lo organizzavano i compagni della sezione comunista fino agli anni ’80).
Quello spirito ha portato questa gente a uscire da una situazione di grave arretratezza economica e sociale. Qui erano mezzadri di immensi latifondi. Hanno sognato un posto decente dove vivere e hanno vinto la loro battaglia, e oggi qui siamo nell’Italia che funziona. Le scuole sono eccellenti, l’assistenza medica pure. Quanto ha inciso nell’affermazione di certe zone d’Italia questo spirito di lotta politica popolare, vera, che appartiene alla gente e non ai leader? Quanto sinergia c’è dentro il fatto che costruissero la Casa del Popolo insieme, che avessero la cooperativa d’acquisto degli alimenti, che festeggiassero il carnevale con un rito propiziatorio per la Primavera?
Vedo che il mio modo di pensare è lontano dal modo che oggi domina la cultura progressista.
Ci sono quelli che sono più contro Berlusconi, quelli che un po’ inciuciano. Possiamo dividere le varie organizzazioni in più radicali e meno radicali. Una specie di termometro del radicalismo. Unidirezionale, più o meno. Ma aimé non vedo proprio nessuno che sappia sognare.
In realtà qualcuno c’è. Non siamo tanti ma siamo simpatici.
Forse dovremmo dirglielo a quelli del Movimento Triste che non ne possiamo più.
Che con i musi lunghi non si costruiscono grandi feste.
Siamo il partito dei sogni.
Siamo migliaia.
Saremo milioni.
Sognare è l’unico strumento che permetta di migliorare il mondo. Sognò l’essere umano che inventò il martello e quello che inventò i pantaloni. Sognò chi inventò il vino.
Sogno chi inventò la medicina, il ballo, le posizioni sessuali fantasiose, le lasagne.
Il mondo l’hanno migliorato i sognatori.
Care persone che pensate che per costruire un mondo migliore bisogna essere mesti e compassati fatevi un po’ da parte.
Il mondo è in mano alle persone serie da millenni.
E non funziona ancora come deve.
Adesso tocca alle persone che hanno voglia di ridere.
La rivoluzione è un gioco!

Jacopo Fo, 09/04/2010