L?ho capito conversando con Carlo B., un mio vecchio e caro amico di Pordenone. Carlo, 55 anni, fino a quattro anni fa era dirigente di prima linea in una importante industria metalmeccanica del nostro produttivo nord-est friulano. Poi la crisi. E ha ricominciato, con la stessa professionalità rabbia e determinazione, in un?altra azienda: come quadro. Ma ancora crisi. Ora è in cassa integrazione a zero ore (864 ? per 12 mesi, poi basta) . Tre figli meravigliosi, ma che ancora contano sul sostegno familiare. E così Carlo sta cercando di organizzarsi in proprio nel settore delle manutenzioni, mentre la moglie ha iniziato a lavorare come aiuto cuoca in una trattoria che dei giovani coraggiosi hanno aperto (un po? si sente anche la mamma del gruppo).

Mentre parlavamo nel sottofondo la Tv trasmetteva il telegiornale. Dopo un Berlusconi sorridente, che rassicurava sulla ripresa immediata del Paese, c?erano le dichiarazioni della sinistra: ?ma quale ripresa, siamo ancora nel guado e chissà fino a quando!?

Lo sguardo di Carlo, che voterà sempre a sinistra, era però incavolato. ?Lo so anch?io che siamo nella m?, ma se mi togliete anche la speranza, dove trovo la forza di andare avanti??

Ecco perché vince Berlusconi, perché dà speranze. Le speranze berlusconiane, lo sappiamo, sono illusioni. Il suo governo è inerte nel combattere la crisi. Ma è chiarissimo: abbiamo bisogno anche di sognare. E in momenti di crisi questa necessità è ancora più forte.

E allora caro Bersani , caro Enrico: ?Facci sognare?.

Un sogno che abbia gambe e solidità.
Tutto il contrario delle illusioni. Potrebbe chiamarsi ?programma?.

?E quando si comincia a sognare insieme, il sogno diventa realtà?.

I NOSTRI INCONTRI



Prolusione di PRAXIS – scuola di politica e territorio 2009/2010

24 novembre, ore 19.00

Sant?Andrea al Quirinale

MERCATO, MATERNITÀ, MIGRAZIONI: IN CERCA DI NUOVE GENERAZIONI

Conversazione con Enrico Letta e Antonio Polito

SEGNALIAMO


Gli articoli
del nostro sito?

Nella rubrica ? Il mondo che vorrei? un nuovo articolo di Luana Bucalossi: Non è mai troppo tardi.

Il falso problema del crocefisso: un dibattito tutto italiano , di Fabrizio Torella

?Ma il problema non è il quadro, sono le pareti che reggono il quadro?.



Il crocefisso e la testimonianza
, di Filippo Roncaccia
?Le radici cristiane dell’Europa siamo noialtri poveri cristiani?.

Buona settimana.

Amedeo Piva