Una mostra da non perdere. Si tratta dell?esposizione dedicata a Giulio Artistide Sartorio allestita nelle sale del Chiostro del Bramante a Roma, dal 24 marzo all?11 giugno 2006.
La mostra di uno dei più grandi pittori italiani a cavallo tra l?Ottocento ed il Novecento, è la prima dopo quella del 1933 con l?appoggio degli eredi di Sartorio stesso del relativo Archivio. Un esposizione veramente ricca di opere che riesce a far conoscere veramente un artista la cui maestria nel rappresentare le figure umane e la natura nei paesaggi, che non può non affascinare.
Costante nell?esperienza sartoriana è l?idea di ricerca, di progresso, di ricostruzione di una storia italica partendo dalle classi meno abbienti, che pur se propria del realismo ottocentesco è visibile sin dai suoi primi quadri.
Sartorio è anche un pittore di guerra, dipingendo più di 100 quadri durante la Prima Guerra Mandiale, e non va qui dimenticata la sua produzione di straordinari e toccanti paesaggi della campagna romana o di Fregane nell?ultimo periodo della sua vita. In questi anni il pittore viaggia ed espone a Parigi, Londra, Berlino e ha modo, tra l?altro, di vedere i quadri dei pre-raffaelliti e di conoscere William Morris. Questo aspetto internazionale di Sartorio, dimensione particolarmente evidenziata in questa mostra, viene illustrato da carteggi, dichiarazioni e recensioni dello stesso pittore. Seguono numerose sezioni in cui si articola il percorso espositivo: gli studi preparatori ed i bozzetti de La Gorgonie e gli Eroi e Diana d?Efeso e gli schiavi, portati a termine a Weimar quando l?artista fu nominato, per quattro anni, professore della Scuola di belle Arti dal Granduca Carlo Alessandro.
Segue la sezione dedicata al mito collegato al paesaggio, come la grande opera Pico Re del Lazio e Abisso verde. Non mancano le opere in cui Sartorio aderisce al simbolismo. Successivamente si incontra la sezione incentrata sui grandi cicli di decorazione di Sartorio: dagli studi per il padiglione italiano all?Esposizione Internazionale di Saint Luis ai fregi monocromi di Venezia del 1903 e 1907, di Milano del 1906, fino alla decorazione per la nuova aula del Parlamento italiano: visione panica di tutte le cose esistenti, eseguita tra il 1908 e il 1912.
La mostra comprende anche le opere vendute dall?artista al circolo italiano di San Paolo, durante uno dei viaggi in Sud America. Una delle sezioni più commuoventi è quella incentrata sulla produzione dei grandi quadri dedicati alla famiglia a Fregane. Dopo la prima guerra Mndiale e sposando in seconde nozze l?attrice italo spagnola Marga Se villa, Sartorio sembra riscoprire una dimensione artistica completamente nuova. A questo proposito dichiarava agli amici: questa esistenza sopravvenuta, circondata com?è da una famiglia felice, formatasi dopo la guerra, mi pare un paradiso inaspettato.
Via della Pace, aperto tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10.00 alle 20.00 mentre il sabato dalle 10.00 alle 24.00 e la domenica dalle 10.00 alle 21.30. Costo del biglietto 9,00 Euro,mente i martedì e mercoledì ridotto per tutti a 7,00 Euro, esclusi i festivi.