Da qualche tempo sentivo l’esigenza di cogliere, con qualche precisione tecnicamente affidabile, i contorni del problema dell’esenzione dall’ICI degli enti ecclesiastici, problema che ha suscitato, in questi ultimi tempi, una congerie di polemiche con abbondante fornitura di dati e stime dall’una e dall’altra parte (in Italia, si sa, vengono spesso dati numeri su tutto; più raramente si fanno i numeri. Fra dare i numeri e fare i numeri per me c’è differenza… un po’ come fra il dire ed il fare, c’è di mezzo il mare! ).
Ed ecco, finalmente, un documento che ha tutti i crismi dell’affidabilità: si tratta della Relazione finale del Gruppo di lavoro sull’erosione fiscale, voluta da Tremonti (ve lo ricordate, l’odiato Ministro che pensava solo a tasse ed accise?) e consegnata il 22 novembre 2011, quindi, presumo, al nuovo Ministro ad interim Mario Monti.
Il Gruppo di Lavoro (coordinato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) aveva come finalità quella di “analizzare l’area dell’erosione fiscale, in specie l’area della amplissima forbice aperta dalla dialettica tra la regola (il principio generale dell’imposizione fiscale) e l’eccezione (la deviazione legale da questo principio, via esenzioni, agevolazioni, regimi sostitutivi di favore, etc.)”.
Il corposo volume, di oltre 450 pagine (disponibile in PDF sul sito del MEF), esamina, esenzione per esenzione, l’effetto sulle imposte di tutte le 720 eccezioni (le cosiddette “misure”)che il regime fiscale prevede.
Bene: se, come credo, leggo correttamente, a pagina 385 c’è la scheda n 2.169, riservata appunto agli enti non commerciali, comprendente enti ecclesiastici, ONLUS ed enti di volontariato (eccezione n.603 delle 720 “misure”codificate) che quantifica, complessivamente per enti ecclesiastici,ONLUS ed enti di volontariato) in €milioni 100 l’erosione fiscale stimata per la “misura” in questione (sugli oltre €milioni 4.000 di erosione correlata al totale delle esenzioni ICI e sui circa €milioni 250.000 di erosione di tutte le “misure”).
Diranno gli amici lettori: dov’è lo stupore? Non certo nella cifra, per la verità, ma nella sua relazione con le stime lette sulla stampa ( di 20-30 volte superiori) e con altre erosioni determinate da altre “misure”; faccio un solo esempio: la detrazione dall’imposta sulle persone fisiche delle spese veterinarie (pagina 261) erode imposte per €milioni 12, ben un ottavo di quelle erose per sostenere attività religiose e solidaristiche (ma si sa, gli italiani amano molto gli animali!)