1 – Nei paesi tecnologicamente piu? avanzati, come ad esempio gli Stati Uniti, è in corso un dibattito sul futuro dei media tradizionali. Il dibattito ha preso lo spunto dal trend negativo degli investimenti pubblicitari registrato in particolare dalla Televisione. Gli investitori pubblicitari americani hanno considerato meno attrattivo il mezzo televisivo perché si sono accorti che quote sempre più consistenti di bambini e teenagers erano passati dalla Televisione a Internet, in particolare i keens (acronimo di kid e teenagers). Questo target è infatti giudicato strategico dagli investitori pubblicitari per la sua funzione di traino dei consumi degli adulti. L?anno scorso negli Stati Uniti sono stati investiti complessivamente su questo target l?equivalente di 30 mila miliardi di vecchie lire.
A rendere sempre più attrattiva Internet è stata l?ondata di innovazioni tecnologiche degli ultimi anni. Dalla diffusione della banda larga, alle aumentate versatilità dei motori di ricerca, alla possibilità di scaricare e utilizzare in modo friendly software anche di tipo professionale. Le nuove generazioni di microchip hanno poi reso sempre più potenti i PC e hanno fornito funzionalità avanzate ai cellulari e ai nuovi strumenti di registrazione (microtelecamere, ipod, etc) potenzialmente convergenti su Internet.
Nel 2000 negli Stati uniti, il rapporto tra tempo passato sulla televisione rispetto a quello su internet era di 8 a 1; nel 2005 questo rapporto era sceso a 4 a 1. Oggi il 57% dei teenagers americani spende la maggior parte del proprio tempo su internet producendo, e questa è la vera novità, contenuti video. Questi contenuti vengono messi in rete per essere condivisi gratuitamente o per essere venduti. E? sempre più frequente, infatti, l?acquisto di questi contenuti, home made, da parte di importanti aziende di produzione di animazione digitale. Ma anche da parte di stazioni radiotelevisive o di quotidiani locali con un proprio sito web. In questo modo i media locali possono coprire l?informazione anche a livello di quartiere. Con un cellulare di ultima generazione o con una micro telecamera è diventato possibile effettuare un monitoraggio costante sulla vita del proprio quartiere e sulle eventuali emergenze sociali. E? possibile in questo modo colmare il vuoto di informazione locale che i media tradizionali per motivi di ordine organizzativo, finanziario e di scarsa sensibilità sociale non riescono a saturare.
Internet si sta trasformando, grazie alle nuove tecnologie, in un grande mezzo partecipativo, di comunicazione democratica dal basso verso l?alto. I media tradizionali si basano invece su una comunicazione dall?alto verso il basso con scarse possibilità di partecipazione da parte dell?utente finale. La comunicazione dei media tradizionali viene gestita da gruppi ristretti di operatori spesso legati più agli interessi di lobby economiche che alle esigenze di informazione, soprattutto a carattere locale, del cittadino. Oggi grazie alle nuove tecnologie gruppi quantitativamente e qualitativamente significativi di cittadini possono creare reti di contenuti sempre più estese attivando un reale processo di partecipazione democratica alla vita della propria comunità.
2 – La nascita di questo nuovo canale partecipativo ha, tra l?altro, una ricaduta molto importante dal punto di vista formativo poiché consente di creare un numero estremamente rilevante di skills produttivi in un settore, quello di internet, che si sta dimostrando strategico per la competizione globale.
La creazione di contenuti su internet da parte dei teenagers è un processo ormai largamente diffuso a livello internazionale. Non solo negli Stati uniti ma anche in paesi tecnologicamente avanzati come Giappone, Corea del Sud, Formosa, Singapore, Regno Unito, Finlandia e alcune aree della Cina e dell?India caratterizzate da forte innovazione. Le piattaforme di conoscenza che si stanno creando in questi paesi saranno ulteriormente raffinate dai singoli sistemi universitari e costituiranno l?ossatura strategica per la competizione sul mercato globale. Molti media tradizionali, come ad esempio la BBC nel Regno Unito, stanno facendo da tempo un rilevante investimento in termini di programmazione per promuovere l?utilizzo di internet tra i giovanissimi (ma anche fra gli anziani e le donne) per renderli competitivi sul mercato del lavoro. Recentemente la stessa BBC ha avviato una serie di attività per diffondere la convergenza tra internet e i media locali
3 – Anche in Italia si registra, fra coloro che utilizzano Internet, un consumo nettamente inferiore dei media tradizionali. In particolare della televisione. Da noi tuttavia la creazione di contenuti, da parte dei ragazzi, da distribuire su Internet è ancora poco diffusa. Probabilmente a causa del peso dell?intrattenimento televisivo che caratterizza l?offerta di Rai e Mediaset che ha impedito in questi anni di diffondere una cultura dell?innovazione. Sono praticamente assenti programmi che promuovano l?utilizzo corretto di internet e delle nuove tecnologie. Scontiamo l?arretratezza di un sistema televisivo in cui i due maggiori protagonisti, da anni monopolizzano di fatto le risorse pubblicitarie. Questa situazione ha provocato tra l?altro la mancata crescita delle tv locali e la crisi della stampa. Gli interessi dei pubblicitari sono diventati prioritari rispetto alle reali esigenze del cittadino.
Oggi il peso dell?intrattenimento nell?offerta televisiva sia pubblica che privata è enorme. Ma le ricadute in termini di indotto lavorativo sono state molto scarse. Varietà, reality show, talk show vengono gestiti da non più di 10 società che tra l?altro si limitano ad importare i format dall?estero. Sono spariti dai palinsesti televisivi i programmi di qualità, cioè socialmente utili. Lo spazio dedicato all?informazione locale è residuale a causa della crisi finanziaria in cui da anni si dibattono le tv locali, sempre più spesso costrette, per sopravvivere, a gestire reti di vendita di beni e servizi al limite della truffa o, in certe fasce orarie, a carattere pornografico.
Oggi in Italia non esistono, come nei paesi tecnologicamente avanzati, programmi che servano a diffondere una vera e propria cultura di internet non solo tra i giovanissimi ma anche tra le fasce più deboli (in Italia internet è utilizzato solo dall?1% degli over 65 contro il 25% degli Stati Uniti e del Regno Unito). Nel nostro paese internet viene utilizzato dai giovanissimi,ma anche dagli adulti, soprattutto per intrattenimento E? mancata una sinergia tra televisione, mondo della scuola e del lavoro che favorisse una cultura dell?innovazione e dei problemi legati alla globalizzazione.
Oggi contrariamente ai paesi tecnologicamente avanzati disponiamo di una piattaforma della conoscenza modesta, gli skill dei nostri ragazzi sono complessivamente poco competitivi a livello globale. La possibilità di migliorare attraverso il sistema universitario questa piattaforma è scarsa perché a sua volta il sistema universitario italiano sconta, salvo poche eccezioni, una arretratezza pesante rispetto ai sistemi universitari dei paesi tecnologicamente più avanzati. Ai nostri ragazzi in questi anni abbiamo fornito pochissime knowledge coins e molta dead money. Il rischio concreto è quello di immettere nel mondo del lavoro giovani con scarsa capacità competitiva accelerando in tal modo il declino del sistema paese