20 – Qui bisogna cambiare tutto! Se non cambia il sistema io non avrò mai spazio, non avrò un lavoro, sarò precario tutta la vita e, alla fine, non avrò neppure la pensione.
Voi parlate, ma gli anni passano e con essi la mia vita! Non è giusto! Perché non devo avere la possibilità -come quelli prima di me- di lavorare stabilmente, di farmi una famiglia, di risparmiare per comprarmi una casa, di invecchiare serenamente?
60 – Hai ragione, ma che posso farci? Sono forse io che ho causato tutto questo? Io ho solo studiato e lavorato, il resto è venuto da sé. Quando avevo vent’anni era normale trovare un lavoro stabile, avere figli, fare un mutuo, versare i contributi per la pensione…, non sembrava affatto un privilegio…
20 – Non lo so che puoi farci, non lo so chi può farci qualcosa, ma io mi sento vittima di una ingiustizia!
40 – E io allora? Sono rimasto in mezzo al guado… Sembrava che tutto continuasse come prima e invece a un certo punto si è bloccato! Mi ritrovo con il mutuo da pagare, i figli ancora a scuola e il lavoro che non c’è (e quando c’è sembra una grazia ricevuta che dura solo qualche mese…)
80 – Non so di chi è la colpa di questa situazione, ma saperlo per la soddisfazione di prendersela con qualcuno (ammesso che sia possibile in faccende così complesse!) non servirà a niente. Sarà perché sono alla fine della corsa, ma penso che il futuro sia sempre più importante del passato, e può cambiare malgrado il passato, qualunque passato! (Il mio passato era il fascismo e la guerra!). A condizione ovviamente che non ci si limiti a parlare!
60 – Io volentieri mi leverei di mezzo per fare posto ai ventenni disoccupati e ai quarantenni disperati! Ma non è come al cinema… non sono posti numerati. Non è che se io sparisco automaticamente un altro trova lavoro…
40 – Qui non si tratta di qualcuno al posto di un altro, si tratta proprio di lavoro che non c’è… quel lavoro non è più qui, è in Cina, in India, in Brasile, in Indonesia… è là dove l’economia è in crescita, dove ci sono più giovani che vecchi, dove vengono fatte le cose che noi compriamo qui. Quando dicono che si sono “persi” centomila posti di lavoro, che significa? Dove sono andati quei posti? Sono andati altrove o sono scomparsi?
60 – Non è questione di giovani e vecchi, di euro e Europa, ma di semplice produttività. Non solo i beni, ma spesso anche i servizi possono essere prodotti altrove e venduti qui. Chi li produce a prezzi migliori li vende e chi vende crea lavoro. Chi non ce la fa il lavoro lo perde. Il resto sono chiacchiere da salotto.
20 –Vabbè, ma allora che devo fare per avere un futuro? Emigrare in Cina? Tanto ho capito che un lavoro stabile non lo avrò mai…
80 – Non lo so se sarebbe utile andare in Cina, ma di certo non è una buona idea trascorrere la vita disperandosi perché non è come quella di prima, perché non è come pensi di aver diritto che sia, perché non è come quella che avevi immaginato da piccolo, insomma pensando continuamente a ciò che essa non è! Se vuoi una cosa, datti da fare per averla: se ci riesci l’avrai, se non ci riesci punta ad altro, fattene una ragione, non una ossessione! Pensa a quanto tempo e a quante altre occasioni perderai a causa della tua ossessione!
40 –E i nostri governi, il nostro parlamento? Non riescono a inventare proprio nulla per rilanciare la nostra economia? A trovare prodotti e servizi in cui possiamo essere competitivi? A creare spazi di lavoro (non di assistenza insostenibile!) per chi davvero vuole lavorare?
60 –Mi sembrano troppo impegnati a descrivere i problemi per avere il tempo di cercare le soluzioni.
80 – Questo film ho l’impressione di averlo già visto…