Da venti anni i giovani possono vivere l?Europa come una grande casa comune, anche grazie ad Erasmus, il famoso programma di mobilità studentesca. E dopo Bologna, Rimini e Vibo Valentia, il 28 Maggio scorso è stata proprio Roma a festeggiare l?anniversario con la manifestazione ?Venti di Erasmus?.

È stata l?occasione, per i giovani di allora e quelli di oggi, di ritrovarsi per condividere opinioni, proposte e per dialogare con le istituzioni europee e italiane.
Workshop e conferenze sui temi dell?Europa e della mobilità studentesca hanno coinvolto migliaia di giovani, molte associazioni e importanti personalità. Erano preseti Jacques Delors (presidente della Commissione europea), Hans-Gert Pottering (Presidente del Parlamento Europeo); per l?Italia Romano Prodi, Walter Veltroni, Sergio Cofferati e molti ministri, assessori, rettori, giornalisti e docenti.

Mostre, incontri letterari e musicali, proiezioni e spettacoli teatrali e appuntamenti sportivi hanno ravvivato la grande festa. Particolarmente apprezzati sono stati i 40 metri di muro messi a disposizione nel Villaggio Erasmus del Porto di Rimini per graffiti, murales e per affiggere le immancabili foto ricordo.

L?iniziativa ?Venti di Erasmus? fa parte del più grande evento ?Europa 2007?, organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per coordinare le varie celebrazioni del 50° anniversario della nascita della Comunità Europea, con la firma dei trattati di Roma sottoscritti il 25 marzo 1957.
Questa data ha segnato non solo la costituzione di una Comunità istituzionale ed economica, ma anche l?inizio di un percorso di formazione di una comunità di popoli e persone.
Per questo motivo, accanto a provvedimenti di integrazione dei mercati e di coordinamento delle istituzioni, sono nati programmi volti a coinvolgere la ?gente dei paesi europei? per farla sentire ?gente europea?. E per raggiungere questo obiettivo la partecipazione dei giovani risulta fondamentale.

È in questa prospettiva che nel 1987 viene avviato, con un finanziamento dell?Unione Europea, Erasmus, che consente agli studenti universitari di svolgere una parte degli studi in una delle università dei paesi che aderiscono al progetto per un periodo dai 3 ai 12 mesi; al ritorno in Italia, gli esami, concordati nel learning agreement, verranno riconosciuti dall?università di appartenenza; allo studente viene concessa dall?università ospitante la gratuità dell?iscrizione e da parte dell?UE un fisso mensile (per l?anno accademico 2006/2007 la cifra è pari a 140 euro, somma che non varia indipendentemente dal reddito dello studente, né dal costo della vita nel paese di destinazione). Tale sostegno economico talvolta è integrato anche da un contributo del proprio ateneo d?origine.

Fin dalla nascita del progetto, ?partire Erasmus? è diventato un fenomeno culturale che ha coinvolto più di un milione di studenti universitari e a cui aderiscono circa 2300 istituti in 31 paesi.
Il successo di questa idea è il segnale più evidente di un Europa che si va costituendo sempre più come comunità. I giovani, che sentono di esserne parte, vogliono vivere appieno questa loro condizione, venendo a contatto con le culture e le lingue degli altri paesi; tutto ciò con grande entusiasmo, mischiando studi a serate in compagnia, esami a grandi feste, amicizie ?nostrane? a quelle delle varie nazionalità con cui condividere tesine, lezioni, viaggi, cene e perfino i bagni dello studentato.
E attraverso questo allegro (e spesso caotico!) incontro, si diventa, con grande soddisfazione, cittadini veramente europei.