Ci troviamo questa sera per festeggiare e per ripartire, insieme.
FESTEGGIARE un percorso ormai lungo. Siamo più di trecento iscritti al circolo “No Borders”. Siamo partiti vari anni fa organizzando la campagna elettorale per i consiglieri aggiunti. Siamo stati protagonisti nelle prime elezioni primarie, molti di noi a fianco di Enrico Letta. Al momento opportuno ci siamo costituiti come CIRCOLO TEMATICO PD, l’unico circolo tematico del PD romano. Riteniamo di essere un’avanguardia politica proprio per il nostro modo di fare politica ed anche per la nostra stessa composizione.
Siamo 300, 150 italiani e 150 immigrati. Per noi il lavorare insieme è una normalità. E rappresentiamo il futuro dell’ Italia. Siamo convinti che la globalizzazione porterà con una velocità sempre più accelerata spostamenti, nelle varie aree del pianeta, di tecnologie – di risorse finanziarie – di risorse umane. Mai l’Italia avrebbe pensato di avere questa così forte presenza di immigrati in così pochi anni. Sono presenze che danno risposta a una necessità dell’Italia e sono una opportunità per tanti immigrati. Per alcuni è una opportunità economica, per altri è culturale, per un gruppo è l’opportunità di rifugio dopo essere fuggiti dai loro paesi.
Questa è l’Italia nuova. Questa è l’Italia dove viviamo. Questa è l’Italia che dobbiamo costruire. Questa convivenza segnerà sempre più il futuro: un paese forte che cresce arricchendosi con le diversità o un paese impaurito che si paralizza con il timore del diverso.
È compito della politica guidare il paese. A volte mi pare che invece di guidare si rincorrano le situazioni, si mettano toppe, si inseguano egoismi.
Noi abbiamo da tempo deciso insieme di contribuire alla guida del paese, di affiancare i politici seri che dimostrano di accettare questa sfida. (Chi vorrà potrà poi ritirare la tessera di appartenenza al circolo e chi vorrà potrà richiederne una nuova.)
Per questo siamo qui questa sera a festeggiare il consolidarsi del nostro gruppo ed anche per ricaricarci: un delizioso menù indiano è quello che ci vuole prima di ripartire, con ancor più vigore.
Sì, siamo qui anche qui per RIPARTIRE, e ripartire nella nostra Italia che in questo momento è molto affaticata.
Non vi preoccupate, non voglio far analisi sulla situazione economica del paese, né sui disastri del berlusconismo (e vi risparmio i racconti ed i sorrisi umilianti che raccogliamo nei nostri paesi rivolti all’incredibile premier italiano Berlusconi).
Mi limito solo a sottolineare che i problemi della disoccupazione giovanile, della scuola in degrado, del precariato infinito, della mancanza di sicurezza ed anche della mancanza di futuro non è solo un problema dei cittadini italiani, ma è un problema di tutti i cittadini che vivono in Italia.
Questa è la nostra sfida: governare insieme questa Italia. Sì governare. Dobbiamo prepararci a governarla. Il 2013 arriva subito. E forse dovremo darci da fare anche prima, lo speriamo.
E questa volta dobbiamo arrivare preparati e decisi. Non possiamo non fare subito la riforma della legge sull’immigrazione. Non possiamo non fare subito la legge elettorale. Non possiamo non affrontare subito il diritto di cittadinanza per i nati in Italia. Non possiamo non dare subito il diritto di voto amministrativo a tutti i cittadini residenti in Italia immigrati compresi). È importante anche questo ultimo punto – il voto amministrativo. Solo insieme potremo governare il paese e il diritto di voto significa condivisione di responsabilità.
Noi siamo nati proprio intorno alla partecipazione alla vita politica cittadina. Abbiamo costruito il percorso dei consiglieri aggiunti, anche facendo formazione amministrativa insieme. L’istituzione del Consigliere aggiunto è diventata simbolo della lungimiranza di Roma, ammirata in tanti altri comuni italiani (anche se pochi hanno avuto il nostro ardire di costruirla).
Abbiamo anche sperimentato la ricchezza che produce ( in termini di convivenza – partecipazione – integrazione ) la realizzazione di una campagna elettorale per eleggere i consiglieri aggiunti. Ora assistiamo a quanto ha fatto a Roma il sindaco Alemanno, che dopo aver messo nel suo programma l’abolizione dei consiglieri aggiunti, ha fatto di peggio: li ha sterilizzati. Solo così si può definire la terza proroga data fino al 2013 (che poi significherà almeno 2014) agli attuali consiglieri, riducendoli in questo modo di fatto ad essere semplicemente dei suoi diretti rappresentanti. È il processo elettorale il vero valore dell’istituzione dei consiglieri aggiunti. Senza questo passaggio sono depotenziati, diciamolo elegantemente, sono evirati !
Penso che siate d’accordo sul fatto che anche il nostro circolo, il nostro partito, abbia bisogno di una buona carica di … salsa piccante. Noi cominciamo questa sera.