Per il simpatico Giorgio (diffidente, come ogni buon uomo di sinistra, verso la finanza ed i tecnici; NB: da uomo di finanza e tecnico io direi che , in principio, fa anche bene ad esserlo! Ma solo in principio, perché, in concreto, gli attuali governanti si apprestano a fare un lavoro politico come quello di distribuire lo sforzo fra rigore, equità e sviluppo; solo che cercano di farlo avendo anche competenze tecniche, che…si sa, sono sempre meglio delle tecniche incompetenze di cui abbiamo…”beneficiato” tanto a lungo!) aggiungo alcune considerazioni che, spero, valgano a rasserenarlo.
Ma perché non abbiamo controllato che cosa facevano i politici puri (spesso bugiardi ed incompetenti) quando apparecchiavano ciò che ci ha posto nella condizione in cui siamo?
Non abbiamo forse dato a loro troppe deleghe in bianco e per troppo lungo tempo?
Io cercherei di liberare i nostri ragionamenti dal fantasma (tanto temuto da Giorgio!) del mercato; pensiamo solo ai nostri creditori (il 50% circa del nostro debito pubblico è in mano straniera): perché dovrebbero avere fiducia nella nostra capacità di rimborsare i soldi che ci hanno prestato se, sotto l’illuminata guida dei nostri popolarissimi politici, ogni anno lo accresciamo sempre di più?
Il cardinale Bertone (del quale anche io, come Giorgio, non condivido spesso né le idee né le indicazioni, specie di persone) enuncia – mi perdoni Santa Romana Chiesa – cose genericamente usurate (dall’uso un po’ troppo vago) e solleva problemi di responsabilità etica che valgono per la finanza come per la medicina, come per la scienza in generale, come per lo sport, come per la politica, etc: proviamo a sostituire la parola “finanziari” dell’ultimo statement del cardinale con “medici”, “scientifici”, “sportivi”, “politici” etc: la frase funziona lo stesso, a riprova della sua genericità, direi – sempre col perdono di Santa Romana Chiesa – vacua.
Comunque Giorgio è un brontolone e, per questo, mi sta simpatico (perché lo sono anch’io).