Sul sito del Ministero della Difesa è pubblicata periodicamente la lista della spesa bellica condotta dall?Italia. Nei bollettini di ottobre 2004, luglio 2005, ottobre 2005 sono registrati l?acquisto di una serie di armi legate al famigerato fosforo bianco, utilizzato dalle forze militari Usa nell?assedio di Falluja, contro la resistenza e i civili. Nell?inventario non compaiono i prezzi pagati dallo Stato per ottenere le forniture, ma la stima realista è dell?ordine di milioni di euro.
Consideriamo i pezzi pregiati in modo analitico: il bollettino di ottobre 2004 registra l?acquisto di bombe da 60 mm per mortaio commando, in particolare spiccano le 3.904 bombe incendiarie e fumogene WP (Smoke 84 Ld). Tali ordigni sono al fosforo bianco, come indica la sigla in inglese WP. Nel bollettino luglio 2005 compare un ordine di fornitura di 630 fucili colt M4, con relativi lanciagranate da 40mm colt M203. Si tratta di fucili mitragliatori equipaggiati per sparare proiettili al fosforo bianco. Nel bollettino di ottobre 2005 compare l?ordine di fornitura di tali proiettili, ossia 500 granate da 40x46mm al fosforo bianco per lanciagranate M203.
Davanti tale lista, il Capo di Stato Maggiore Filiberto Cecchi ha argomentato così: si tratta di proiettili nebbiogeni o utilizzati per illuminare il campo di battaglia in dotazione a tutti gli eserciti. Guarda caso l?identica risposta delle massime cariche militari americane davanti lo scandalo del ritrovamento di corpi di vittime dell?eccidio di Falluja, disciolte dal fosforo bianco, rivelato dai giornalisti del Tgnews Rai24. Se andiamo a vedere la dicitura bombe incendiarie/fumogene WP, ci rendiamo conto che si tratta di proiettili nebbiogeni, che si possono utilizzare però anche come armi incendiarie.
La conferenza di Ginevra del 1980 sulla limitazione e divieto delle armi incendiarie, stipula un documento finale, non firmato dagli Usa, che permette l?uso di tali armi solo a danno di militari e lo vieta nelle zone in cui sono presenti i civili. In guerra poi nei fatti tutti questi distinguo lasciano il tempo che trovano, infatti nulla vieta ad un militare di considerare un civile un guerrigliero, anche se non ha la divisa addosso.
Il sottosegretario alla difesa Filippo Berselli, alcuni giorni prima delle dichiarazioni del generale, afferma che il contingente distante in Iraq non è assolutamente in possesso di armi al fosforo, utilizzate dall?esercito Italiano solo a fini di offuscamento o di illuminamento del campo di battaglia, inoltre aggiunge che tali armi non producono un inquinamento durevole sull?ambiente o danni sulle persone. Da queste parole sembra quasi che si stia parlando di bengala che si usano a Natale e Capodanno, per illuminare l?atmosfera.
Un affermazione del genere, di una delle massime cariche del Ministero, deve poggiare necessariamente su presupposti scientifici, peccato che le rivelazioni di Rainews24 sembrano confutare tale tesi, sostenuta anche dalle forze Usa. Come credere alle parole del Ministero della Difesa e del Capo di Stato Maggiore ricordando i dati approssimativi della Commissione interna dell?Esercito, circa l?incidenza dei proiettili all?uranio impoverito sull?aumento dei linfociti, che provocano il cancro e leucemia, in chi è esposto alle polveri di uranio prodotte da tali armi. Questo documento scientifico afferma che tale uranio non ha un?incidenza rilevante sull?aumento dei linfociti presenti nel sangue, confutando la teoria che le numerose morti di soldati reduci dalla guerra del Kossovo, del 1998 fossero causate dall?uso di tali armi e che in realtà si trattasse solo di un caso. Inoltre tale referto permette ancora l?acquisto di proiettili ad uranio impoverito, ottenuti anche dal riciclo di materiale di scarto delle centrali nucleari, tutelando il business in materia e impedendo di fatto il risarcimento dei danni ai familiari delle vittime.
Alla luce di tali fatti una riflessione è d?obbligo: come fidarsi delle commissioni scientifiche dello Stato atte a risolvere annose questioni relative alla salute della gente? Sembra quasi che lo Stato può dire ciò che gli pare impostando i dati secondo le sue necessità. D?altronde tali interessi potrebbero essere concepiti diversamente in senso machiavellico, come ragion di stato, che però non è neutrale, ma gestita da uomini o più semplicemente da interessi politico-economici dominati nella vita pubblica.
La riflessione necessità di un ulteriore approfondimento, lo Stato allo stesso modo decide ciò che è giustizia e ciò che non lo è, anche a discapito dei diritti umani, codificati nei codici civili e penali occidentali di stampo illuministico. Tale tesi è confermata dal fatto che la presunzione di colpevolezza può permettere l?espulsione di cittadini stranieri, come del loro arresto o di quello di cittadini italiani, accusati di terrorismo o di fiancheggiarlo, contrariamente a quanto è espresso nelle norme della Costituzione italiana e del Codice penale, che vieta la presunzione di colpevolezza come giustificazione di un qualsiasi provvedimento penale a carico di un imputato.