Ha vinto la ?furbocrazia?
Veltroni ha fatto scelte coraggiose, e queste premieranno nel tempo, ché l?Italia ha bisogno di un rinnovamento profondo e radicale. E le trasformazioni vere, si sa, avvengono con la perseveranza e la pazienza dei forti. Nell?immediato mi pare abbia vinto ?la pancia?: la rabbia dei regionalismi, dei rigurgiti xenofobi; la rabbia di chi si è sentito snobbato da certa sinistra ?intellettuale?; la speranza di ?furbetti? di farla franca tra condoni e impunità; l?illusione dei pensionati di una pioggia di denari, come l?illusione dei giovanissimi verso il modello ?vincente? che Berlusconi incarna.
Intanto però il mondo ci guarda con circospezione, senza capire come possano non influire neppure i pesanti conflitti di interessi o le molteplici indagini della magistratura?
La sinistra estrema aveva da tempo perso la sua vocazione riformista diventando di fatto il partito dei ?no?, conservatore e forse anche un po? anacronistico: il voto ha quindi parlato?
Il Partito Democratico non è riuscito a prendere i voti dei cattolici moderati che hanno scelto Casini e qui la mossa tattica di Berlusconi di liberarsi dell?UDC si è dimostrata vincente.
Da dove ripartire quindi? Assolutamente da ciò che di meglio ha portato il PD: una ventata di freschezza, una nuova democrazia partecipativa che si anima nei circoli e nelle associazioni sparse su tutto il territorio fisico e virtuale; una semplificazione del quadro politico che se pure oggi premierà la capacità di governo del centro destra, in futuro premierà noi. Del resto il PD è davvero un neonato, e come tale ha bisogno di rodarsi al suo interno e maturare, per poter acquisire stabilmente quelle caratteristiche che tutti noi auspichiamo possano esprimersi in un futuro prossimo. Nel frattempo facciamo un?opposizione costruttiva, che consenta al paese di attuare le riforme necessarie al rilancio, e? nonostante tutto? impariamo a dialogare anche col ?nemico?.
Ricordandoci sempre che la chiave per vincere davvero sta nella capacità di TRASFORMARE ogni vicissitudine in una OPPORTUNITA? di crescita.
PS: da ?le Monde? di oggi
?L?italia è attraversata da tre grandi tendenze. La prima è la stanchezza. Gli Italiani hanno votato nel 1994, nel 1996, nel 2001, nel 2006 e nuovamente nel 2008. Eletto a due riprese il centrosinistra questa volta ha retto solo due anni. Di certo questa alternanza, benvenuta dopo 50 anni di egemonia della DC, suscita di fatto una certa stanchezza. L?opinione pubblica è stata delusa della sinistra, mentre si erode l?entusiasmo per Berlusconi. La seconda tendenza è un sentimento di rigetto, di disgusto stesso della politica, incarnato dal comico Beppe Grillo, che attira le folle ai suoi comizi al grido di ?tutti marci?.
Infine un?altra Italia tenta di inventare nuove forme di prassi democratiche, la democrazia partecipativa. In quale paese più di 3 milioni e mezzo di impiegati hanno votato direttamente per una riforma di tutela sociale (welfare, ndr)? In quale paese più di 4 milioni di cittadini di centro sinistra hanno scelto essi stessi il loro candidato, Romano Prodi, nel 2005? In quale paese 3 milioni e mezzo di simpatizzanti hanno eletto l?Assemblea Costituente di un partito come è stato in autunno 2007 per il Partito Democratico? Esiste una vita associativa e una esigenza di controllo della democrazia superiori a molti altri paesi europei. Se l?Italia è un paese malato di democrazia, è anche un paese che cerca di inventare una cura per questo disturbo.?
(tradotto da Letizia)