Non è del film di De Sica che voglio parlare, ma svolgere una specie di esercizio fantapolitico.

1 –Se avessimo votato ieri.

Ieri, cioè un anno fa. Dopo il famoso pezzo del Messia di Hendel intonato a piazza del Quirinale da un improvvisato quartetto, mentre l’auto di Berlusconi entrava nelle porte spalancate del Palazzo per uscirne dimissionario. Ieri -cioè un solo anno fa-  non ci sarebbe stata neanche campagna elettorale. Il PDL era spaccato, tutti contro tutti, senza alleati, la Lega era spaccata, tutti contro tutti, senza alleati, il Centro era un puntino del 4% nella galassia politica italiana, non c’era Rivoluzione civile, non c’era Giannino, unico antagonista sarebbe stato Grillo. Forse quasi mezza Italia non sarebbe andata a votare.  Il PD avrebbe sicuramente vinto a maggioranza bulgara, unica forza politica strutturata, uscita indenne da scandali ad avere proposte di rinascita. Poi però avrebbe dovuto governare un Paese in caduta libera. Mettere tasse. Risollevare l’economia, mettendo anche mano alle pensioni, al welfare,  mettere patrimoniali, ecc. E non ha avuto il coraggio. Diciamola questa verità: non ha avuto il coraggio di governare! di prendere il timone dell’Italia che affondava! Diciamoci la verità! mi ricorda tanto Schettino … Se lo avesse fatto, ora, passato un anno pure drammatico, con grande perdita di consensi e tensioni sociali,  avrebbe potuto parlare di rilancio dell’economia, di crescita, di equità, di riduzione dell’imposizione fiscale. Invece cosa è successo  lo sappiamo tutti.

2 –Votando oggi.

Dopo un anno di governo tecnico lo scenario è profondamente cambiato. Come Berlusconi ben sa –grande conoscitore dei vizi del suo popolo – l’italiano ha una memoria corta, che non arriva ai tre mesi antecedenti. Così il Grande Comunicatore  si è potuto presentare, dopo un anno di silenzio assoluto,   completamente purificato dalle sue nefandezze pubbliche e private, si è riproposto come avversario del governo, che ha invece appoggiato, come paladino della restituzione dell’IMU, tassa da lui voluta, dal suo PDL votata, come martire di un complotto europeo, ecc. La Lega, dimenticando gli anatemi contro il suo ex alleato, ci si è ricongiunta. Monti è cresciuto grazie al consenso dei partiti che ora lo affrontano: strano modo masochistico del centrosinistra di far crescere i propri avversari col proprio aiuto. Il PD ha iniziato con la crescita altrui la propria discesa nei consensi, anche per i soliti vizi di comunicazione e incapacità di fare una campagna elettorale su due o tre temi chiave, chiari da comunicare al proprio e altrui elettorato.  Grillo è cresciuto nei consensi, vista la crisi di credibilità dei partiti. Sono nate altre formazioni in grado di erodere quella percentuale sufficiente per far perdere regioni-chiave. Votando oggi dunque al 90% non avremo vincitori certi e sarà necessaria una politica di alleanze, dove la più probabile sarà di Centrosinistra col Centro.

3 –Cosa succederà domani.

Un governo siffatto avrà vita medio/breve. Immagino due anni, non di più. Sarà un governo PD-SEL con appoggio esterno del Centro? Ipotesi più probabile se Bersani e Monti vorranno rispettare la parola. Sarà un governo Centro-PD? Se Bersani preferirà rompere con l’alleato SEL. In ogni caso sarà un governo a termine, di ordinaria manutenzione , un governo di scopo con al centro la nuova legge elettorale,  il conflitto d’interessi, una riforma del sistema radiotelevisivo, del falso in bilancio e l’abolizione di qualche legge ad personam, una nuova presidenza della Repubblica,  qualche ritocco costituzionale sul numero dei parlamentari, la provincie, rivisitazione di qualche spreco, poi di nuovo tutti al voto. Ma Bersani, incapace di far vincere il PD in questa campagna elettorale, che pure lo ha visto per tanti mesi   favorito,  lascerà la segreteria a Renzi. Il nuovo PD di Renzi si presenterà alle prossime elezioni 2015   da solo e otterrà quasi il 55% dei voti. Ma quale sarà la politica  del futuro governo Renzi….? Nessuno lo sa, nemmeno lui, almeno per ora.