Banche e persone: un rapporto controverso, difficile, un dilemma quasi irrisolvibile che si dipana tra le giustificazioni delle prime e le recriminazioni delle seconde.
Le recenti e gravissime crisi economiche occorse in alcuni paesi, i rovinosi tracolli di alcune delle più importanti aziende e società multinazionali e il ruolo sempre meno limpido di alcuni istituti di credito ripropongono con forza e urgenza la necessità di ritrovare, se non addirittura scoprire un nuovo modo di costruire i rapporti tra gli istituti bancari e la cosiddetta ?clientela?, un rapporto che ? come testimonia purtroppo la realtà odierna ? non può più svolgersi solo su base ?finanziaria?.
In questa direzione, affiorano sempre più spesso esempi efficaci e realmente rivoluzionari, esperienze quali quelle di ?Banca Etica? in Italia o ancora di più di ?Grameen Bank? in Bangladesh.
L?esperienza di Grameen Bank è testimoniata dal suo stesso ideatore, Muhammad Yunus, per una volta trasformatosi in autore di un saggio molto esplicativo – a tratti entusiastico ? sulle ragioni e sui risultati di un?idea trasformatasi in realtà con effetti assolutamente inaspettati. Ne ?Il Banchiere dei Poveri? (Feltrinelli ed.), non si elabora però una nuova teoria economico-finanziaria, non si presenta il resoconto di una società creditizia, si racconta piuttosto l?avventura ? perché è così che deve essere definita – di un giovane professore di economia in un paese soverchiato dalla povertà; la storia di una scelta, di un passaggio ? dalle aule alla strada ? di un accademico e dei suoi studenti, allo scopo di comprendere una realtà troppo spesso lasciata fuori dalle aule universitarie.
Dalla comprensione all?azione il passo è stato breve, un passo compiuto solo apparentemente con incoscienza e ingenuo entusiasmo, piuttosto caratterizzato da una lucida consapevolezza sui tratti e le caratteristiche della povertà della popolazione del Bangladesh e sui mezzi più efficaci per tentare di invertire una tendenza drammatica e a prima vista senza speranza; alternando la narrazione dei passi compiuti per costruire Grameen Bank con considerazioni personali e con il racconto di testimonianze tanto efficaci quanto commoventi, Muhammad Yunus espone con molta chiarezza le sue idee in tema di banche, rapporti economici, relazioni – creditizie e non ? tra le persone, il tutto con la ferma convinzione che l?esperienza di Grameen Bank non sia collocabile solo all?interno della realtà del Bangladesh, come fin troppo risolutamente affermano i suoi denigratori, piuttosto possa essere una realtà, uno strumento da condividere con l?intero pianeta, soprattutto in relazione a quell?esigenza senza confini e senza bandiere che deve essere la lotta contro la povertà.
Tutto ciò è possibile, secondo il prof. Yunus, certamente con i dovuti accorgimenti, ma lungi dal considerarla una pura utopia; come afferma nella prefazione lo stesso autore: ?Ho maturato la certezza, solida e profonda, che, se davvero lo vogliamo, possiamo realizzare un mondo senza povertà. Questa mia convinzione non discende da un pio desiderio, ma dalle prove concrete che ho raccolto nell?esperienza di lavoro con la Banca Grameen?.
Ad onor di cronaca, a tutt?oggi Grameen Bank fornisce a dodici milioni di persone i mezzi per uscire autonomamente dalla povertà e tale modello, basato sul microcredito, inizia ad essere esportato anche in realtà totalmente diverse come Francia, Norvegia, Canada, Stati Uniti e Cina.