Anch?io vorrei dire la mia opinione sul “fatto del Crocifisso”. In questo argomento sono stato sempre integralista. Molto integralista. Assolutamente integralista!
Ho frequentato le scuole pubbliche ai tempi in cui c’era ancora il materialismo storico e il laicismo anticlericale era spinto al massimo.
L’unica cosa offensiva che non ho sentito dentro le classi che ho frequentato sono state le bestemmie. Stavamo dentro un liceo classico e la gente si tratteneva, almeno per far vedere che era civile. Mi sono vergognato costantemente e l’unica cosa che mi rasserenava era che Cristo s’era assunto su di sé anche le fesserie e gli insulti che sentiva là dentro.
Ma l’idea che avevo, integralista al massimo appunto, era quella di portarlo via di là. Di portarmelo a casa mia (dove peraltro era già di casa); di poterlo onorare in chiesa e, idea fanatica e integralista più che mai, di testimoniarlo “fuori” facendomi mettere in croce al posto suo per il quarto d’ora necessario a controbattere quelle fesserie e quegli insulti.
Le radici cristiane dell’Europa non sono i soprusi commessi dalla santa inquisizione. Non sono i concordati fatti dalle dittature per compiacere clero e borghesia.
Le radici cristiane dell’Europa siamo noialtri poveri cristiani che proviamo, spesso in modo goffo e inutile, a testimoniare con le opere e qualche parola (ma senza esagerare) la morte in croce di Cristo. In questi tempi d’indifferenza quello che aiuta il progresso del Regno di Dio non è qualche legge accomodante e retorica che blandisca la pretesa “forma” cattolica. Ci vuole la testimonianza e (sono lugubre), in un paese dove chiunque ha provato a fare del bene (ad esempio Mattei, Moro, Bachelet e Ruffilli) ha dovuto dare la vita, qualche volta ci vuole anche il martirio.