Non vedo la contrapposizione tra il dovere di fare memoria storica, di dire ancora con linguaggi nuovi “mi interessa” contrapposto al fascista “me ne frego”. Di ricordare qul passato e prenderne le distanze, con la necessità di fare, di costruire, di dre cose che stanno a cuore all’Italia.
Trovo pericoloso dopo solo 63 anni dire che non ci interessa più. Io vedo fortissimo il rischio del ritorno a quel passato. Certo, non identico, con forme diverse, ma idee uguali ad allora. Le forme sono, come scritto in conclusione da Fabrizio Torrella “il fascismo della concentrazione dei mass media, del conflitto di interessi, delle cordate di imprenditori con regole riscritte ad personam, della controriforma scolastica” ma le idee di fondo sono le stesse di allora. e credo che dobbiamo combatterle. in tutte le forme. non penso che combattere delle idee sia un modo per nascondersi.
certo ha ragione Torrella: non basta!
Cito Testualmente una nota di Zingaretti sull’8 settembre:
“Appare risibile il tentativo maldestro di fare a pezzi il passato, isolare delle parti dal contesto, richiamare un presunto fascismo migliore che avrebbe bisogno “di un giudizio più articolato”. Il richiamo e la commemorazione dell’8 settembre 1943 è parte della eredità del conflitto e di quelle basi di rispetto e convivenza, di quel percorso di crescita e sviluppo che ha accomunato le democrazie nel secondo dopoguerra nate nel solco della sconfitta del nazismo, del fascismo e dei loro valori di riferimento. E’ davvero triste e pericoloso essere costretti a tornare su queste semplici verità. Mi verrebbe da dire non è giusto, ma sia chiaro che torneremo a farlo ogni volta che ce ne sarà bisogno.”
Detto questo, condivido che dobbiamo da oggi iniziare a costruire il futuro governo:
come lo vogliamo?
con quali caratteristiche?
sapremo scegliere proporre le persone giuste?
e il nostro gruppo chi proporrà?
con quali idee?
Io credo che alla politica per slogan dobbiamo saper rispondere con la politica dei ragionamenti e provo a condividere alcune idee.
Le poltrone sono per i cervelli. Ma dire che debbano essere per “le donne” per “i giovani” per “il nuovo” per gli “stranieri” per i “disabili” sia semplificare e fare slogan. Io propongo che invece debbano essere per le persone giuste al posto giusto: persone capaci. di pensare, di amare, di emozionare, di fare, di innovare, di cambiare, di meditare.
E di persone così tra le donne e tra i giovani, tra gli stranieri ce ne sono tante!
Ma non rischiamo di dire ho messo una “donna” sono a posto. Ho messo un “giovane” sono un rinnovatore!!
Avremo il coraggio di proporre una squadra di governo con queste caratteristiche? Magari frutto delle capacità oltre che degli equilibrismi politici?
Il nuovo sindaco di Roma come lo sceglieremo? e la sua squadra? non sarebbe male se il nuovo sindaco indicasse da subito con chi si accompagnerà e che i cittadini possano sceglierlo per le sue idee, le sue capacità e per gli assessori. Idem per il governo.
Chiedo troppo? Gandhi diceva:
“you must be the change you want to see in the world.”

Luigi Vittorio Berliri