Arte, natura e scienza: sono i temi che affronta la mostra allestita al Giardino di Boboli di Palazzo Pitti dal titolo ?Il giardino antico da Babilonia a Roma?. L?evento è promosso dall?Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei e dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino.
Viene documentata l?evoluzione tipologica del giardino e di tutto ciò che lo ha reso un luogo di meditazione, di studio e di sperimentazione di saperi naturalistici e tecnici dal mondo mesopotamico fino alla Roma imperiale.
Il percorso espositivo poggia su una serie di esempi significativi: dai giardini pensili di Babilonia ai giardini fantastici del mito greco, dal giardino sacro agli spazi verdi che in età ellenistica divennero parte integrante di istituzioni per lo studio e la ricerca, quali accademie e musei. La mostra affronta il rapporto col verde e lo studio del mondo vegetale, con la raccolta di notizie e dati da parte di medici, filosofi, naturalisti e botanici, e poi l?acqua, elemento essenziale proprio per l?efficace realizzazione degli spazi verdi, che attraversa tutte le sezioni della mostra.
Nel mondo romano fontane e giardini trasformano l?immagine dell?abitazione privata e della città: esempi relativi a giardini urbani e grandi ville imperiali introducono il visitatore alla sezione dedicata a Roma. Questa sezione è arricchita dalla presenza di affreschi che in origine decoravano le pareti di alcune abitazioni delle città sepolte dall?eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Ne costituisce l?esempio più straordinario il ciclo completo di affreschi rinvenuto in una stanza della Casa del Bracciale d?Oro di Pompei, che nell?occasione di questa mostra viene per la prima volta prestato interamente.
Reperti archeologici, affreschi e suggestivi modelli funzionanti permetteranno al visitatore di osservare i diversi percorsi dell?acqua, realizzati in base alle tecnologie a disposizione nel mondo mesopotamico, ellenistico e romano.
Tecnologicamente all?avanguardia furono le realizzazioni in questo campo: dalla straordinaria serie di viti idrauliche che permettevano di irrigare i giardini pensili di Babilonia, luogo di nascita del ?giardino architettonico?, agli acquedotti romani; nel mezzo, la straordinaria stagione dell?ellenismo, quando i giochi d?acqua per le fontane che zampillavano nei giardini, nei templi e nelle strade cittadine divennero oggetto di ricerca da parte dei maggiori esponenti della meccanica alessandrina.
Da questo momento in poi, raffinate sculture in marmo e bronzo vengono usate come fontane, parte essenziale dell?arredo dei giardini di età ellenistica e romana, espressione concreta di ricerche e studi dedicati a materie all?ora all?avanguardia come la pneumatica, che comprendeva anche l?idraulica.
I reperti in mostra, provenienti dai Musei Capitolini, da Pompei e Ercolano e da altre prestigiose istituzioni italiane e straniere (British Museum, Louvre, ecc.), costituiscono una perfetta sintesi della capacità della cultura antica di unire con grande raffinatezza vegetazione, arredi da giardino e giochi d?acqua sia nella sfera pubblica che in quella privata.
Chiude la mostra la suggestiva ricostruzione dei due giardini pompeiani della Casa dei Casti Amanti e della Casa dei Vettii. I giardini, oggetto di puntuali ricerche nell?ultimo ventennio, verranno ricreati con aiuole geometriche, le piante e il sistema di irrigazione effettivamente in uso.
Proprio la ricostruzione di questi giardini introduce l?argomento conclusivo della mostra, dedicato ai rapporti tra aree verdi e astronomia: sarà infatti presentato il giardino della Casa di Polibio, con il suo particolare orientamento e le meridiane che vi erano collocate.
La mostra al Giardino di Boboli rimane allestita sino al 28 ottobre 2007.