Non voglio affrontare la questione dal punto di vista giuridico, per almeno tre ragioni:

? non conosco bene gli atti (ho letto velocemente la sentenza);
? non ne ho la necessaria competenza;
? l?esperienza mi ha insegnato che, come diceva l?Azzeccagarbugli, a saper maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente (Manzoni: I promessi sposi,capitolo III).

Né voglio commentare le prese di posizione dei politici italiani, spesso false (l?Italia è piena di falsi Guelfi) e talora banali (per tutte ne citerò una, quella dell?On.le Bersani: Il Crocefisso è una tradizione che non dà fastidio a nessuno. Già, come la Befana, l?uovo di Pasqua o il concorso di Miss Italia; e poi, da uomo di chiesa, mi si lasci aggiungere che il problema grave è proprio quello che Bersani non ha compreso, che, cioè, il Crocefisso,purtroppo, non dà fastidio a nessuno, come forse dovrebbe!).

Non voglio nemmeno lasciarmi andare all?ironia sul principio affermato dalla Corte UE, che pure mi porterebbe ad immaginare eventi surreali del tipo:

? ribellione dei Pisani contro l?uso della moneta da due Euro: l?effigie di Dante offende i Pisani (Ahi Pisa, vituperio delle genti?.movasi la Capraia e la Gorgona, e faccian siepe ad Arno in su la foce si ch?elli anneghi in te ogne persona, La divina commedia, XXXIII, 79 e sg);
? protesta degli Ebrei dei Mussulmani contro la festività domenicale e contro le vacanze di Natale e di Pasqua;
? ricorso all?UE delle sette più estremiste in tema di rispetto della natura, contro l?uso di rami recisi di quercia e di alloro attorno alla ruota dentata del simbolo della Repubblica Italiana;
? digiuno dei pacifisti discriminati dai toni militareschi dell?Inno di Mameli (dell?elmo di Scipio s?è cinta la testa,?..stringiamoci a corte, siam pronti alla morte, l?Italia chiamò).

Voglio invece soltanto dire ai nostri uomini di chiesa (veri e, talora, santi) di non abusare di appelli alla piazza (come forse ha fatto il card. Kasper, di cui da giovane ho tanto apprezzato le opere teologiche), perché, l?ho già detto altre volte, noi spesso perdiamo gli appelli alla piazza (a cominciare da quel venerdì in cui la folla gridò: Dacci libero Barabba! ); e poi perché, anche questo l?ho già detto, da sempre diffido delle piazze piene (beninteso: se stavolta, per deprecata scelta, ci fosse da sfilare per il Crocefisso, lo farei; ma bendato, per non vedere con quali compagni avessi la ventura di sfilare!).

E non abusare, non perché, stavolta, su un tema del genere, non ci sarebbe il conforto del numero (anch?io, come ho appena detto, sfilerei); ma perché ?la vittoria del clamore?, se così fosse lecito chiamarla avrebbe due grosse implicazioni:

? dalla parte del Crocefisso si schiererebbero le istanze più sciocche e strumentali (del tipo: ?l?Europa vuole Islamizzarci!?, quando stavolta l?Islam non c?entra davvero niente) o quelle meno sincere, attente solo ad accreditarsi come improbabili defensores fidei;
? ad una ?vittoria del clamore? su un tema forse ?emozionalmente popolare? seguirebbe un inasprimento delle pretese avverse su altri temi ?emozionalmente impopolari?, sui quali ?abbiamolo sempre presente ? la battaglia è persa in partenza. E non c?è bisogno di elencarli, questi temi impopolari.

E poi mi domando:

? ha senso imporre un simbolo religioso (non solo tradizionale!) a chi proprio (Dio lo perdoni!) ne ha fastidio? (??Ma vi sono alcuni tra voi che non credono?..Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio.? Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.? Nessuno ha tentato di fermarli; solo: Disse allora Gesù ai dodici: ?Forse volete andarvene anche voi? ? Giov. 6,64 e sg);
? in quante scuole c?è veramente il Crocefisso in ogni aula?
? Ed in quante, soprattutto, la sua eventuale presenza è percepita come significante?

Comunque, infine, una domanda amara, molto amara, la vorrei porre anche ai miei tanti amici laici o laiconi che festeggiano il trionfo di quella che loro chiamano libertà : perché vi dà tanti turbamenti la presenza silenziosa di quel povero cristo appeso, di quel taciturno testimone di tante nostre nefandezze e stupidità, di quel simbolo di un Dio ferito dal suo stesso amore per l?uomo, di quel predicatore di pace e di carità colto nel momento del suo umano fallimento? Proprio non riesco a capirlo! Eppure scoprite targhe pompose ad effimeri protagonisti della storia (magari per poi staccarle qualche anno dopo), dedicate statue o strade a talora tragici eroi di stagioni vergognose dell?umanità! Pensate veramente che il nemico da oscurare sia il Nazareno crocefisso che morendo ha chiesto perdono per i suoi aguzzini: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno?

4 Novembre 2009, già festa nazionale