Un populismo strisciante ci sta rendendo schiavi. Acritici e passivi. Ne volete la prova? Ecco alcune pillole di “cultura” politica che, in nome del popolo sovrano, vengono somministrate agli italiani, creando false illusioni e svilendo valori e istituzioni:
- noi siamo forti. Più furbi degli altri, più intelligenti poi, neanche a dirlo (“i nostri ricercatori sono invidiati da tutto il mondo”, chissà poi perché? Forse perché siamo una razza superiore! O per la straordinaria qualità delle nostre Università?);
- la legge (e la giustizia) è subordinata al popolo, nel senso che il popolo può autorizzarne la violazione caso per caso, quando meglio gli aggradi. Perché il popolo è sovrano!
- il Parlamento serve solo per ratificare quanto chiede il Governo. Le leggi si dibattono a “Porta a porta” o a “Ballarò” e se ne valuta l’efficacia attraverso sondaggi sul gradimento;
- le tasse sono una ruberia dello Stato (“non si mettono le mani nelle tasche dei cittadini!”);
- la delinquenza è una conseguenza dell’immigrazione (mafia, ‘ndrangheta, nuova corona unita, camorra, etc., forse comprese). Il Governo però ci salverà a colpi di click days e motovedette;
- il debito pubblico cresce in continuazione, ma “i conti sono in ordine”;
- è sacrosanto svagarsi assistendo allo spettacolo dei polli umani (gente comune, ex famosi) ridotti in batteria, per scoprire come si azzuffano o copulano in uno spazio ristretto.
Così, di capitolo in capitolo, il populismo accompagna il popolo sovrano “ad una disarmante esperienza del peggio”, “in cui gli individui vengono sempre più lasciati a se stessi, liberi di perseguire ciò che più aggrada loro, senza più il quotidiano controllo di norme di tipo generale o dettate dalle diverse appartenenze a sistemi intermedi” (Censis 2010).
Felice Celato nella sua puntuale denuncia, da cui ho ripreso queste annotazioni, lancia anche un salvagente: l’Europa. Aggrappiamoci.
PS: La scorsa settimana sottolineavo come l’India sia sempre più protagonista nei processi di globalizzazione. E proprio martedì scorso Benedetto XVI ha nominato, quale responsabile del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, il vescovo Joseph Kalathiparambil, nato a Vaduthala. Indiano. La Chiesa sa vedere lontano.
I NOSTRI INCONTRI…
“Italia e Mediterraneo: difenderci o cogliere le novita’ e opportunità?”. LINK2007 a dialogo con Lucio Caracciolo, per discutere dei nuovi scenari geopolitici. Lunedì 14 marzo, dalle ore 16,30 alle ore 18,30. Sala Starlin Arush – Via Aniene 26/a, Roma.
Gli eventi in Libia, Algeria, Egitto, Tunisia, Yemen, Barhein stanno trasformando lo scenario geopolitico del mondo arabo. Ma l’Italia e l’Europa come stanno reagendo?
Modera: Paolo Dieci, Direttore CISP – Link 2007. Con Lucio Caracciolo, studioso delle Relazioni Internazionali, Direttore di Limes. Intervengono: Cristopher Hein, Direttore CIR-Consiglio Italiano dei Rifugiati; Nino Sergi, Presidente Intersos – Link 2007; Khalid Chaouki, direttore di Minareti.it.
Per iscriversi: comunicazione@link2007.org. Cell. 328.0003609
SEGNALIAMO:
“Cantieri d’Italia: l’italiano di base per costruire la cittadinanza” su Rai1 e Rai2, con Romulo Salvador, tra i primi animatori di Praxis. Un ritorno sugli schermi per Romulo, che aveva già partecipato ad alcune puntate di “Distretto di polizia” e “Don Matteo”, interpretando ruoli di cameriere ed assassino. “E quale ruolo poteva essere affidato ad un immigrato filippino?”, così il suo commento sarcastico.
La prima puntata della “Rassegna Stampa Storica”, in onda oggi alle 11.44 e alle 18.44 su Rai Storia. Le notizie più importanti e curiose della settimana del 1911, tratte dai quotidiani La Stampa e Il Messaggero, selezionate e commentate da esperti in studio. Conduce Giovanni Paolo Fontana, giornalista e amico di Praxis.
Buona settimana.
Amedeo Piva