Caro Felice Celato,
non ti nascondo che appena ho letto la tua “sferzata” ho provato un moto di rabbia per la sufficienza con cui è stato trattato un argomento secondo me molto più importante di quanto di solito si tende a considerare.
Ti invito quindi a un dibattito dove propongo di bandire i facili modi di dire che non significano nulla (“emozionisti”, “nostalgici sessantottini mancati e fuori tempo” e “sinistra sognatrice e piazzaiola”) e facili tecniche da dibattito come l’ingraziarsi uno dei contendenti (“Ottimo, ancora una volta, Gianni Del Bufalo”). Quest’ultima tecnica applicata tra l’altro molto male in quanto se avessi letto con attenzione il botta e risposta tra me e Gianni ti saresti accorto che in verità siamo molto in sintonia.
Spero che questo inizio di risposta non ti sembri troppo duro, prendilo come una “sferzata” di ritorno data da uno che difende le sue idee con convinzione. Ti invito quindi a “non andare a letto”, ma a scrivere.
Per riprendere la discussione descrivo in altri termini la mia opinione: solo con la ragione non si va da nessuna parte. Se mancano vision ed emozioni si rimarrà tristi e soli e di sicuro il numero di chi vota il proprio schieramento continuerà solo a calare.
Nota bene però che dire che senza vision ed emozioni non si va da nessuna parte è cosa ben diversa dal dire che il ragionamento non serve! Chi ti sta scrivendo è un fisico, non un poeta!
Senza un ragionamento e un progetto alla base è impossibile avere una vision ed emozionare, si raccontanto solo favole come fa Berlusconi.
Al contrario quindi di quello che superficialmente potrebbe sembrare, dire che c’è bisogno di una vision, vuol dire affermare che si deve essere in grado di avere un progetto limpido e chiaro; altrimenti ci si continuerà a perdere nei ragionamenti con fronte corrucciata alla Bersani o con spocchia alla D’Alema.
Attenzione però, emozioni vuote e senza un reale progetto alle spalle perdono consistenza come il buonismo veltroniano.
Il solo ragionamento va bene solo per gli eserciti; le emozioni hanno una parte importante nella vita degli esseri umani, metterle da parte è quanto meno superficiale. “Ragionando” da fisico direi che è come considerare un sistema meccanico ipotizzando che non esista l’attrito. Certo, più facile da gestire, più facile costruirci sopra le proprie teorie, ma distante dalla realtà. Alla prima applicazione nel mondo reale tutto crolla.
Cosa che puntualmente avviene in politica dove il popolo di sinistra, stordito dalle continue sconfitte, continua solamente a produrre “arguti” ragionamenti e a chiedersi come sia possibile che le persone votino il nulla per eccellenza: Berlusconi.
Detto questo me ne vado a finire di progettare un roseto per gli anziani da mettere in un quartiere di periferia, di quelli con i palazzoni pieni di microappartamenti, e ti lascio con una domanda ovviamente provocatoria:
sposterà più voti questo roseto o gli arguti ragionamenti di qualche intellettuale di sinistra?
Cari saluti e grazie per lo stimolo al ragionamento