Fu il barone tedesco Bernhard August von Lindenau ad avere l?intuizione e la lungimiranza di acquistare numerose opere della pittura senese dei secoli compresi tra il XIII e il XVI, che nei primi decenni del 1800 in Italia venivano poste in vendita da diversi antiquari. Questo amore per la pittura senese di quei secoli ed il desiderio di farla conoscere ai giovani tedeschi con lo scopo didattico, ha determinato la costituzione di una delle più importanti raccolte in Europa della pittura dei maggiori maestri toscani. E? grazie al barone von Lindenau, quindi, che questi capolavori di rara bellezza non si sono dispersi dal momento che la collezione, venne donata successivamente alla città di Altemburg.
In questi giorni le opere della collezione sono ospitate nella loro città di origine, Siena, grazie alla mostra allestita al Complesso Museale Santa Maria della Scala e visitabile sino al 6 luglio 2008.
Si tratta di un?esposizione realizzata grazie alla collaborazione del Lindenau Museum di Altemburg, del Comune di Siena con lo stesso Complesso Museale del Santa Maria della Scala, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, la Fondazione Monte Paschi di Siena, attraverso Vernice Progetti Culturali.
Fra le opere in mostra vi sono capolavori di artisti senesi quali Guido da Siena, Lippo Menni, Pietro Lorenzetti, Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Matteo di Giovanni, Martino di Bartolomeo e Domenico Beccafumi.
Per tutto il periodo della rassegna, il museo ospiterà anche la straordinaria pala di Bartolo di Fredi, raffigurante l?Adorazione dei Magi, finalmente ricongiunta alla predella originaria proveniente da Altenburg, ed altri capolavori di grande pregio fra cui una Crocifissione di Pietro Lorenzetti.
Tra le curiosità legate alla rassegna, infine, la nuova ricostruzione della pala di Guido da Siena con Storie di Cristo, proveniente da Badia Ardenga e la ricostruzione del magnifico polittico di Lippo Memmi, già nella chiesa di S. Paolo a Ripa d?Arno a Pisa e oggi diviso tra cinque musei diversi d?Europa.
Molto apprezzabile l?allestimento che, grazie una interpretazione stilizzata delle strutture del tempo, favorisce la visione delle opere attraverso un gradevole percorso logistico.
Questa esposizione è la dimostrazione concreta che la collaborazione tra Sovrintendenze è da considerarsi un obbligo: una strada che fa comprendere come le opere d?arte presenti in diversi paesi si possono congiungere e disgiungere per favorire una lettura filologica completa del percorso artistico di maestri nonché di stili.
La mostra, al visitatore italiano che la visita, può far sorgere la domanda di come sia stato possibile lasciar uscire dal paese tale patrimonio frutto del nostro patrimonio culturale, ma subito il percorso espositivo fornisce ben due risposte: anzitutto ben vengano tutti i mecenati come Lindenau a salvare un patrimonio artistico dalla dispersione, determinata dalle mode e dalle leggi di mercato, e non da ultima la considerazione che questi dipinti sono ambasciatori silenziosi ma efficaci della cultura italiana.
La mostra prosegue presso la Pinacoteca Nazionale a pochi passi dal Santa Maria della Scala, dove sono allestite due sale che ospitano altre opere appartenenti al percorso espositivo. L?occasione è fra le più idonee per proseguire con una visita della Pinacoteca Nazionale di Siena che custodisce capolavori di assoluta bellezza e valore.
Il Complesso Museale di Santa Maria della Scala è aperto tutti i giorni, festivi compresi dalle ore 10,30 alle 19,30. Costo del biglietto 6,00 euro, ridotto 4,00 euro.
La Pinacoteca Nazionale è aperta il lunedì dalle 8,30 alle 13,30; dal martedì al sabato dalle 8,15 alle 19,15, mentre la domenica e festivi dalle 8,30 alle 13,15. I possessori del biglietto della mostra hanno diritto all?accesso alla Sala mostre della Pinacoteca Nazionale di Siena.