Solo conoscendo il passato si può realmente comprendere il presente e porre le basi per un futuro luminoso. Il passato infatti non deve esser solo inteso come un?operazione di memoria storica, ma soprattutto come un?operazione di consapevolezza civile, di un qualcosa, cioè, che è a fondamento delle libertà repubblicane.
?Il 2 giugno è stato il grande giorno del nostro destino. La vittoria della Repubblica è la sanzione di un passato funesto, è la certezza di un avvenire migliore. Ma questa vittoria ha un significato ancora più alto. Essa rappresenta il patto solenne stretto da tutti gli italiani di rispettare la legalità democratica. In questo patto, che vincola tutti gli uomini e donne della nostra terra, è il segreto dell?avvenire della Nazione. Senza l?adesione di tutto il popolo ai principi della democrazia politica, non soltanto non è possibile alcun progresso umano, ma le stesse conquiste legateci da secoli di storia sono insidiate e minacciate di rovina. Voi, eletti dal popolo, riuniti in questa Assemblea sovrana, dovete sentire l?immensa dignità della nostra missione. A voi tocca dare un volto alla Repubblica, un?anima alla democrazia, una voce eloquente alla libertà. Dietro a voi sono le sofferenze di milioni di italiani; dinnanzi a voi le speranze di tutta la Nazione. Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano. Ricordatevi che la democrazia non è soltanto un rapporto fra maggioranza e minoranza, non è soltanto un armonico equilibrio di poteri sotto il presidio di quello sovrano della Nazione, ma è soprattutto un problema di rapporti fra uomo e uomo. Dove questi rapporti sono umani, la democrazia esiste; dove sono inumani, essa non è che la maschera di una nuova tirannide? Nel grande moto che spinge le classi diseredate a rivendicare un destino meno iniquo voi non vedrete una minaccia per la libertà, ma, al contrario, la forza motrice del progresso, solo che venga disciplinato dalla saggezza dei legislatori e non venga ostacolato dall?egoismo dei ceti privilegiati. Nella Repubblica democratica la libertà politica e la giustizia sociale trovano il terreno su cui possono integrarsi in una sintesi armoniosa?. Avendo presente che la democrazia si crea nella misura in cui la separazione fra il popolo e l?apparato dei pubblici poteri progressivamente scompare. Ma, oltre all?elaborazione delle leggi fondamentali dello Stato repubblicano, altri doveri vi sovrastano. In primo luogo quello di offrire al Paese, pur nelle necessarie e feconde divergenze, l?esempio della concordia e del più alto civismo. Poiché, più che dalle leggi scritte nei testi fondamentali, la democrazia diviene una realtà vivente ed opera del costume che si stabilisce fra gli uomini. E se è vero che questo costume è condizionato dalla situazione economica e sociale di un?epoca determinata, non è men vero che la coscienza reagisce per trasformarlo portandolo ad un livello più alto. Alla volontà di potenza, scaturente dall?egoismo sfrenato dei singoli e dei gruppi politici ottusi al senso della libertà, voi opporrete la potenza della volontà libera, imponendo a voi stessi i limiti invalicabili segnati dalla coscienza morale. Voi renderete in tal modo un incalcolabile servizio alla causa dell?evoluzione sociale e politica di un popolo che ha gli occhi fissi su questa Assemblea, dalla cui condotta trarrà norma per la propria condotta?. Per diradare la grigia penombra da cui siamo circondati, leviamo sempre più alta la fiamma della libertà e della giustizia. Alla sua vivida luce noi scorgeremo, sino ai limiti del più lontano orizzonte, la strada per cui si avvia la Patria risorta.. E? un cammino aspro, irto di ostacoli, ma che sale verso libere altezze. Sorreggiamola come figli devoti in questa marcia in avanti, docili ai suoi cenni materni, fedeli alla sua volontà sovrana. Viva la Repubblica italiana! Viva l?Italia!? (discorso di G. Saragat tenuto all?Assemblea Costituente il 25 giugno 1946).
Il passato ci ha indicato la via e i doveri democratici da seguire; ora tocca a noi adempierli. La democrazia, infatti, deve assicurare che siano egualmente garantiti i diritti dei cittadini e i poteri dello Stato e che i partiti, nel perseguire l?interesse comune, procedano secondo il monito ?marciare divisi per combattere uniti?; in caso contrario si rischierà l?apatia politica e l?indifferenza alla stessa democrazia (con tragiche conseguenze!).
Sono dell?idea, infatti, che ci si deve ?educare? alla democrazia, cioè alla libertà, all?eguaglianza, al rispetto, alla tolleranza, alla solidarietà e al dubbio, in quanto l?uomo è normalmente un essere egoista.
Ecco a cosa serve conoscere il passato.
Il passato ci fa comprendere il presente