L?Italia soffre di un deficit finanziario notevole, come mostrano le difficoltà nella disponibilità di risorse economiche da parte delle amministrazioni locali. I condoni fiscali vengono infatti erogati per fare cassa, quando lo Stato si trova in ristrettezze finanziarie.
Qualsiasi governo, che voglia applicare realmente il proprio programma, deve stabilire in modo realistico ed efficace come reperire le risorse. Per fare questo, la prima azione legislativa da intraprendere è la riforma fiscale. L?urgenza di questo provvedimento è dettata dal fatto che la fascia di evasori fiscali è enorme nel nostro Paese. Quindi è evidente la priorità dell?elaborazione di efficaci strumenti di accertamento patrimoniale e riscossione fiscale.
Dal dibattito politico attuale emerge una realtà accettata dai diversi partiti, ma giustificata in modo diverso; il popolo delle partite Iva ha più facilità di evadere le tasse rispetto ai lavoratori dipendenti. Questo è possibile, perché il reddito autonomo non è predeterminato come quello dipendente.
In questo dibattito, la maggior parte degli economisti e dei politici considerano le piccole imprese vessate da una forte pressione fiscale, che le costringe all?evasione. Il problema è che una fetta consistente della popolazione italiana elude il fisco e questo implica l?aumento delle tasse.
Indurre gli evasori a pagare il dovuto allo Stato è un problema, a cui nessun governo riesce a rispondere soddisfacentemente. In questo senso, i vantaggi di un tale successo non sarebbero solo finanziari e politici, ma anche morali, aumentando la ?contestata? fiducia degli Italiani nelle istituzioni, favorendo così una maggiore pace sociale ed unità fra la popolazione.
Negli ultimi anni sono stati ideati diversi strumenti fiscali, tra cui ricordiamo il cosiddetto ?Riccomentro?, nel governo dell?Ulivo, ma rappresentano rimedi parziali, che non eliminano il problema.
Questo campo infatti presenta molte difficoltà, ma ciò non deve impedire soluzioni innovative, che necessitano di una maggiore creatività.
Una proposta potrebbe essere lo scarico di una percentuale dell?Iva, dei prodotti commerciali acquistati, sul modello 740 degli acquirenti. Questa percentuale di risorse finanziarie, che fuoriescono dalle casse dello stato, dovrebbe essere compensata dall?incremento dell?emissione di scontrini fiscali.
Un provvedimento del genere significherebbe una maggiore efficienza nella riscossione fiscale, in virtù di un maggiore controllo, che non è imposto dall?alto, ma dai cittadini stessi, i quali sono così garanti del fisco, del proprio benessere e di quello collettivo.
Gli strumenti utilizzabili, per questo tipo di operazione, dovrebbero essere quelli telematici, come il sito web del Ministero del Tesoro. I dati dello scontrino fiscale, codice ed estremi di una data partita Iva, vanno registrati su questo sito, in modo tale da identificare cliente, commerciante e prodotto venduto. In questo modo i cittadini possono accreditarsi lo sgravio fiscale sul loro 740 e contribuire così alla realizzazione di un sistema di riscossione delle imposte più efficiente.
Gli strumenti, per aumentare il gettito fiscale di uno stato, dovrebbero rappresentare il primo punto di qualsiasi programma politico, perché ciò garantirebbe non solo la solvibilità finanziaria delle riforme previste, ma anche l?indipendenza dell?attività di governo, dalle pressioni di eventuali lobby economiche.