Riportiamo le molte risposte all?indovinello che Amedeo Piva proponeva la scorsa settimana nella consueta news letter.
Sono stati in tanti a rispondere, qui potete leggere alcuni commenti interessanti alla citazione. Buona lettura!
Le parole riportate nell’ultima newsletter sono da attribuire all’attuale ministro Rosy Bindi.
Nel rifletterci e meditarci sopra ho trovato parecchi spunti di riflessione che, se in generale, mi trovano concorde con ciò che lei dice, trovano una mia perplessità scendendo più nel particolare.
Trovo giusta la disanima che fa riguardo alle diverse componenti insite tra i cattolici e tra i laici, e mi trovo anche sulla stessa lunghezza d’onda quando dichiara essere queste le principale cause di uno scontro che, giornalmente vediamo, essere sempre più aspro e intransigente.
E’ vero, la verità va cercata insieme, nessuno, nessuna cultura può presumere di fondarla, di averla iscritta nel proprio DNA e in questo, nel riconoscere anche prese di posizioni intransigenti, credo che la Chiesa più volte si sia espressa e, attuando le direttive del Concilio, ha sempre cercato non di creare contraltari alla cultura laica, ma di dare contributi efficaci alla promozione umana.
L’intento, come sempre, dovrebbe essere il bene comune: tipico della nostra società è, da un lato, esaltare la coscienza personale come unica fonte di ogni intuito di giustizia eliminando di fatto la possibilità di un dialogo, di un incontro, dall’altro, ispirandosi al principio di tolleranza, incapace di praticarla nella sua totalità, passa nell’indifferenza, nell’ascolto staccato dall’attenzione al prossimo, alla sua diversità e, nel contempo, alla sua originalità.
Definire dei valori non negoziabili non è, a mio modesto parere, sinonimo di chiusura, ma più che altro definizione di una qualcosa che, nel sentire proprio, ogni uomo deve sostenere e difendere; nascondersi dietro frasi del tipo “alla intransigenza preferisco…” oppure “la politica non è luogo di evangelizzazione…” mi sembra più un modo per politicizzare i propri valori, per aprire percorsi politici per non prendere posizione, per non fare scelte…E questo a me non sembra essere tolleranza, non sembra essere dialogo, piuttosto incapacità di confrontarsi, di portare il proprio contributo, di saper spiegare, pazientemente e in termini di verità, le ragioni che sostengono le proprie posizioni. Questo è relativismo, è accettare una caduta di valori: mi sembra che abbiamo già ampie dimostrazioni di quanto male questo, provochi nella nostra società e nel mondo.
Personalemente, al contrario, credo che valori negoziabili ci siano perchè se non negoziabile considero la pena di morte, se non negoziabile considero la democrazia, se non negoziabile considero il commercio dei bambini e dei loro organi….se non negoziabile considero la vita…Allora non credo sia sbagliato credere che questi possano e debbano essere valori di ognuno, a destra come a sinistra, non appartenenti ad un programma politico, nessuno se ne può appropriare escludendo l’altro, ma presenti in un progetto comune da realizzare non contrapponendosi, ma con stili e mezzi propri….Ed è qui che può esserci una differenziazione politica.
Parlare di valori non negoziabili è, a mio parere, un modo per risvegliare le coscienze di chi, in seno ad un Parlamento, presenta questioni per evidenziare contraddizioni sacrificando ogni scelta al vincolo di coalizione; non è semplicemente intransigenza, non è desiderio di essere unici depositari di valori, ma è un sensibilizzare al fine di confrontarsi, dialogare fare sintesi con l’obiettivo del bene comune, di ogni uomo…E non credo che questo sia solo un valore della Chiesa.
Andrea
Credo che l’autore dei contributi proposti sia Enzo Bianchi,fondatore e priore della comunità Monastica di Bose.Qualche tempo ho avuto modo di leggere “la differenza cristiana” di Bianchi,dopo aver letto la vostra mail ho avuto subito la sensazione che quelle fossero parole uscite da lì.
Chiaramente non ne sono così certo,ma ho deciso di partecipare lo stesso al gioco in modo tale da offrirvi,qualora non fosse quella da me indicata la risposta giusta,un ulteriore spunto di riflessione sottoponendo alla vostra attenzione il testo del priore dellla comunità di Bose,utile chiave di lettura nell’affrontare le tematiche,quanto mai complesse,legate al rapporto tra laici e cattolici.
Sono d’accordo sul tentativo di aprire un ragionamento su questo tema e condivido gia’ il primo approccio, pero’ penso che sia proprio sbagliato il titolo: la parola “laico” non va messa in contrapposizione a “cattolico”; come sapete molto bene c’e’ un equivoco di fondo basato sull’ignoranza del significato della parola laico ( ovviamente non e’ il vostro caso) che continua ad alimentare polemiche inutili e dannose. Sarebbe utile se noi riportassimo il dibattito nei giusti binari, anche se i guasti fatti in questo ambito sono ormai tanti.
Alessandro
Le parole ?misteriose? appartengono alla ministro della famiglia Bindi e sono tratte dall?articolo ?Veltroni deve fare le alleanze giuste? de “IL RIFORMISTA” di giovedì 17 gennaio 2008. Sarà perché la posta in palio sono dei libri, ma le osservazioni della Bindi mi hanno riportato alla memoria un romanzo che mi consigliò mio padre (che, riguardo alla fede in Dio, si definiva agnostico!) quando ero adolescente: Le chiavi del regno di A. J. Cronin. Come molti ricorderanno, il libro racconta del sodalizio tra un prete scozzese e un medico ateo nell?affrontare una realtà complessa e drammatica come quella di una missione nella Cina dei primi del ?900. Pur partendo da posizioni così diverse, i due uomini si alleano per far fronte alle miserie umane, alle malattie e alle difficoltà che incontrano nel prendersi cura dei problemi di quella gente. Vivere tra la gente, fare qualcosa con e per la gente significa negoziare continuamente, lo sanno tutte le persone iniziano la loro giornata cercando il proprio spazio su un autobus affollato, le mamme che accompagnano a scuola bimbi assonnati e recalcitranti, gli uomini e le donne che devono fare i conti con una realtà sociale determinata da un sistema politico che si ricompone solo per tutelare i propri privilegi e si frantuma tutte le volte che c?è da risolvere i loro problemi, quelli della gente appunto. Sono d?accordo con Rosy Bindi anche questa volta, anche senza sapere che le parole dell?indovinello appartenevano a lei.
Alle parole della Bindi si contrappone il comportamento di Mastella e dell?UDEUR che si ritirano dal Governo, proprio in piena trattativa per la riforma della legge elettorale, proprio mentre le Borse estere e quella nazionale vanno giù facendo avanzare la minaccia della recessione. Questo qualifica Mastella e il suo partito quanto a senso di responsabilità e attenzione per i problemi della gente, non dimentichiamolo e ringraziamolo per averci fatto capire che un ministro come lui è meglio perderlo che trovarlo.
Giuditta
Non so chi sia l’Autore del brano che proponi. Se avrò un po’ di tempo cercherò e parteciperò al concorso!
Un piccolo commento però lo voglio fare.
Mi ritrovo molto bene nella classificazione dell’Autore. Con alcune considerazioni però:
1 – sarebbe opportuno giungere ad una condivisione del concetto e del valore della “laicità”.
Ma ci ritroviamo talmente ignoranti in materia da considerare il concetto, ciascuno dalla propria parte, con una mente piuttosto ottusa e fossilizzata nella propria ideologia. Una mente larga sia dall’una che dall’altra parte consentirebbe un appropriato approccio scientifico al concetto, tale da condurre al reciproco rispetto dei fondamenti e del metodo scientifico posto in essere nella ricerca dei valori anche politici. Per ora tale concetto che considero un valore se inteso in rapporto al rispetto reciproco, all’ascolto reciproco e alla ricerca della verità con il rigore scientifico a cui tutte le scienze sono fin’ora giunte, è afferrato, senza riflessione, in modo diverso ed univoco dai diversi estremismi.
2 – Riguardo al terzo punto della classifica: se laicità per tutti volesse dire, per me che sono credente, rinunciare ad esprimere il mio punto di vista che si rifà alla mia fede … O se volesse dire assumere posizioni intransigenti ed escludenti … E’ questo lo sbandierato laicismo? Per pretendere l’umano rispetto della propria impostazione di vita, della propria fede, delle proprie opinioni, milioni di persone di diversa estrazione sono andate al martirio!
3 – Una parola sulla componente curiosa. Se volesse dire onesta e laboriosa ricerca e libertà di confronto, sarebbe condivisibile. Ma se si trattasse di superficiale ed assolutamente non ben informato atteggiamento goliardico ….
Credo che il genuino concetto di laicità e di rispetto della persona, nella sua accezione più umana e scientifica, venga dalle fila della autentica cattolicità.
Suor Lauretta
Uno tra i libri in palio non è “Il manganello e l’aspersorio” di Ernesto Rossi, vero?
Non so chi sia l’autore ma sono d’accordissimo.
Citerei anche Scoppola quando scriveva che esistono i cattolici veri, i laici veri e in mezzo una massa amorfa di chi baratta principi e convinzioni per convenienze e potere. C’è chi dice (spera?) che il PD salterà in aria proprio su questi temi, che secondo me sono stati trascurati fino ad ora.
Paolo
Ciao Amedeo e ciao a tutti gli “Amici per la Città”.
L’autore della riflessione che avete proposto è Rosy Bindi che anche ieri sera ha avuto parole sagge e serene in merito alla vicenda della contestazione del Papa alla Sapienza.
Come Amedeo sa, leggo sempre volentieri gli spunti che mi inviate pur non riuscendo praticamente mai ad aderire ai vostri inviti. Il mio impegno POLITICO e di SERVIZIO (sono una Capo Scout dell’Agesci) non mi consente molti altri tempi oltre a quelli dedicati all’educazione dei ragazzi. Ma proprio per questo e per testimoniare che si può credere nel Signore e vivere una relazione personale e liberante col Cristo Risorto, e al tempo stesso USARE IL CERVELLO, ho voluto giocarmi e rispondere al vostro indovinello. Non cedere a posizioni ideologiche, riconoscerle sia che provengano dalla Destra sia che provengano dalla Sinistra; cercare il dialogo, il confronto; vedere nell’altro che ha un’idea diversa dalla mia un punto di vista di vista diverso che può dare tridimensionalità al problema, o un pungolo, e tutt’al più un avversario, ma mai un nemico… Ascoltare, progettare, costruire…
Tentare, e non arrendersi, rialzarsi e tentare ancora: poiché, come dicono le parole di una nostra canzone “Insieme si fa… un arcobaleno di anime”.
Grazie per tutto quello che fate.
.Elisa Pichini
Credo che
1. non può soddisfare nessun cattolico “operatore di pace”
una “crociata” in risposta ad una manifestazione di intolleranza…..le trombe e le campane di Pier Capponi…..
2. non può soddisfare nessun cattolico slogan del tipo:
“no papa, no party”
– “se il papa non va all’università, l’università va al papa” che riecheggia un parallelismo medievale: “se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto”!!!!
– 3. il papa avrebbe fatto bene ad andare, consapevole che era una minima minoranza contraria
– 4. Non aiuta il papa una conoscenza rigida della lingua italiana…..ormai lontana dai ragionamenti metodologici di San Tommaso e di Hegel
– 5. Non aiuta il papa la rigidità di alcuni Cardinali di contorno…..
– 6. Ho letto il suo discorso e avrei preferito un discorso pastorale e non il richiamo alle arti del quadrivio…..
– 7. ancora una volta un’occasione perduta ….da ambo le parti….
Ma questi commenti a cosa servono?….che operazioni riflessive generano???
Anna
Caro Amedeo, come voi e come tantissimi seguo con sgomento quanto sta avvenendo in Italia, in uno sfondo Europeo e Mondiale che esigerebbe quella agilità e vigore di risposte che solo un paese fortemente centrato sul bene comune e governato con tale criterio possederebbe.
Per questo avverto come insufficiente ogni riflessione sulle identità di parte che non sia accompagnata almeno dal triplo di spazio, tempo ed energia dedicata alla ricerca e alla costruzione di convergenze. In assenza di quest?ultima l?impressione che si continui a cercare in realtà vantaggi di parte, come obiettivo reale, a spese di un bene comune solamente declamato mi rimane forte.
Auguro a te e agli amici che ricordo con tantissimo affetto un anno nuovo che porti molti buoni frutti.
Con amicizia, d. Chino