Era prevedibile che l?ultima news letter di Amedeo Piva accendesse un animato dibattito in cui posizioni anche molto diverse emergessero con convinzione dai nostri lettori.
Del resto l?opinione pubblica è stata molto scossa dall?uccisione di Giovanna Reggiani e la stampa ha buttato benzina sul fuoco realizzando il risultato che tutti consociamo.
Di seguito riportiamo alcuni commenti inviati in risposta alla news letter ?Rumeni, rom e la politica italiana? da alcuni Amici per la città, cercando di rappresentare tutte le diverse posizioni emerse nel dibattito on line.

Iniziamo da chi ha deciso di commentare la fonte della notizia da cui partiva la riflessione di Piva: L?Economist.
Luigi Vittorio F. ammonisce ?Non si prenda sul serio l’Economist, la cui fama é del tutto usurpata. Le valutazioni e soprattutto le previsioni dell’Economist non corrispondono alla realtà e alla verità: sono in una parole sempre sbagliate e ben poco serie.?

Per Luciano invece il giornale inglese dà voce ad un comune sentire: Questa dell’Economist è la valutazione che ho sentito fare da tutte le persone (di differente posizione politica) con le quali ho avuto modo di affrontare l’argomento!
Per lo stesso motivo per cui alcuni mesi fa (marzo 2007) lamentavo la latitanza dell’Amministrazione cittadina e della Prefettura nell’attuare la minima iniziativa per scoraggiare l’arrivo in massa di rumeni (ogni mattina all’inizio di via della lega Lombarda constatavo l’arrivo di almeno 4 pulmini da 15 persone; da cui: 60 persone al giorno x giorni 30 x mesi 10, un totale nei primi 10 mesi di quest’anno pari a 15-20 mila persone! Non vi sto a dire quale fosse il livello di degrado nell’area. Mai una volta che abbia notato la presenza di una macchina dei vigili del III gruppo che quantomeno facessero intendere ai nuovi arrivati che non erano capitati in un “porto franco”, nè netturbini a ripulire l’area da bottiglie escrementi e carte di ogni genere!
Con la stessa rabbia che mi fece scrivere al Prefetto ed al Sindaco per lamentare tale latitanza a cui si accompagnava un incredibile numero di reati nel mio quartiere, oggi lamento l’irresponsabile ed improvviso comportamento nei confronti dei nomadi: così non si trattano neppure gli animali.
Dove saranno andati a dormire in queste noti dopo che è stata distrutta la loro capanna che si erano costruiti con la tacita acquiescenza dell’amministrazione comunale?
Quale progetto di recupero è stato messo in piedi per fare entrare in modo definitivo nel normale circuito cittadino i nomadi presenti da alcune decine d’anni nei campi di accoglienza?
Ritenendo interessante il punto di vista femminile riguardo al brutale omicidio di una donna, abbiamo scelto di dare spazio a due commenti diametralmente opposti scritti da due amiche per la città che ben rappresentano il dibattito in atto:
?qualche mese fa ho inviato una documentazione fotografica in accompagnamento ad una mail che avevo inoltrato alle autorità competenti, (senza comunque ricevere riscontro alcuno) dove avevo evidenziato lo stato di degrado delle rive del Tevere, dal porticciolo della Magliana fino ad Ostia Antica. Accesso all’imbarcadero ostruito da immondizie e sporcizia di ogni tipo, nuclei abitativi di Rom, lungo il percorso, in condizioni di fatiscenza vergognosa, liquami e immondizie in discesa lungo i dirupi, capanne di lamiere rabberciate in malo modo, buste di plastica e rottami di macchine emergenti dai flutti.
Tutto questo in bella vista mentre turisti stranieri dal battello scattavano foto ricordo da mostrare agli amici una volta tornati nei loro paesi di origine. Un aspetto sgradevole della nostra splendida Roma, non dissimile dalle favelas del Sud America.
I Rom sono una piaga che va rimossa, senza perdere tempo, lo dico da donna di sinistra, senza falsi buonismi e senza chiudere gli occhi su questa squallida realtà. Se sono migranti devono spostarsi, dopo soste programmate con i comuni ospitanti; se vogliono diventare stanziali devono adeguarsi alle nostre leggi ed ai doveri che esse comportano. Ritengo sia il desiderio della maggior parte di noi cittadini italiani oppressi dalla loro presenza e dai loro comportamenti incivili.?

Wanda Sonia invece prova ad elencare in punti alcune questioni che secondo el i dovrebbero essere affrontate seriamente:
?In tutta questa vicenda, sicuramente squallida e condannabile, non ho sentito nessuno mettere con decisione alcuni puntini sulle famose i:

? anche gli Italiani violentano e uccidono le donne (non sto certo qui ad elencare i numerosi fatti che ho dovuto ascoltare nella mia breve vita);
? i Rumeni NON sono gli unici a delinquere, i mass media preferiscono parlare di reati compiuti da stranieri più che da Italiani (solo perchè in questo periodo va molto di moda!!!) e i Rumeni sono la popolazione straniera più numerosa, quindi, statisticamente parlando, abbiamo circa il 90% (o giù di lì) di probabilità di sentir parlare di un reato compiuto da Rumeni, anche se magari in proporzione delinquono meno di altre popolazioni straniere;
? i Rumeni hanno l’attenuante della disperazione (che non sottovaluterei) anche se certamente non può giustificare nessun reato, ma può far smettere di ragionare un cervello (…);
? l’opposizione riesce a strumentalizzare, per le sue battaglie politiche, anche fatti come questi “giocando” con il dolore, il lutto e la vita di uomini, donne e bambini Italiani o Rumeni che siano, invece di proporre una analisi veloce e seria da fare insieme (tutto le forze politiche) ne approfitta biecamente per gettare fango sul governo;
? nessuno dice che il vero problema non è in casa Italia (dove gli stranieri potrebbero sicuramente essere gestiti meglio, ma comunque tra mille difficoltà) ma in casa di tutti questi disperati, che cercano nei paesi ricchi un minimo di che sopravvivere: è in casa loro che li dovremmo aiutare sia culturalmente, sia economicamente.

Detto ciò, trovo assurdo che tutta questa storia sia stata archiviata come un problema di sicurezza nei confronti degli stranieri in generale e dei rumeni in particolare: nessuno ha precisato che la vera emergenza e’ la sicurezza del mondo femminile.

Infine pubblichiamo per intero la riflessione di Tommaso che prova a leggere la questione attraverso un?analisi prettamente politica, chiudendo con un cenno alla posizione del Partito Democratico.
?A ciascuno le proprie responsabilità.
Sul piano strategico, scontiamo errori e leggerezze di questo e del precedente Governo. Buone idee di partenza su immigrazione e rispetto della legalità – dall’una e dall’altra parte – cui sono seguite (ed è questo un atavico malanno italico) mezze misure, mezzi progetti, pochi mezzi, scarso coordinamento.
Sul piano europeo, forse con troppa leggerezza ed eccessivo animo europeista non abbiamo valutato appieno e per tempo le conseguenze dell’allargamento ad Est. Era sì doveroso farlo, ma bisognava essere preparati a far sì che fosse una risorsa e non (solo) una fonte di problemi.
Quanti, tra noi “europeisti” abbiamo per tempo correttamente valutato, su una base di una seria analisi costi-benefici, e con riferimento agli interessi nazionali (economici, di ordine pubblico), quale poteva essere il prevedibile impatto dell’allargamento ad est ed in particolare alla Romania?
Era forse necessario scomodare analisti e sociologi di fama internazionale, per comprendere che l’impatto dell’immigrazione legale, illegale e irregolare proveniente da quel paese potesse avere dei riverberi pesanti sul nostro Paese in primo luogo, ancor più che negli altri stati membri dell’Unione?
Cosa fu fatto per tempo? Quale misure furono preventive furono adottate, dai nostri sensori e rappresentanti all’Unione e dal Governo pro-tempore?
Se non furono adottate misure tempestive per arginare e tenere i flussi sotto controllo, perché non ammettere tale lacuna ed avvalersi della clausola di postergazione di cui si sono avvalsi altri paesi europei con riguardo ai flussi da Bulgaria e Romania?
Capisco ora l’imbarazzo del Governo nel negoziare l’intesa tardiva con la Romania e non può far molto perché ora questo Paese è un paese membro dell’UE a tutti gli effetti come l’Italia. Ma quell’imbarazzo, è bene essere consapevoli, è il frutto e il prezzo di molti errori fatti nel passato, nella politica internazionale, nel nostro impegno e peso nelle istituzioni dell’Unione e nell’organizzazione interna del paese.
Il cittadino subisce solo il saldo netto negativo di questo disordine di idee ed ottusità politica, non ha tempo né voglia di attribuire a questa o a quella coalizione di Governo le responsabilità, ha solo la certezza che solo quando un problema giunge a livello di assoluta emergenza (“quando ci scappa il morto”) vengono adottate delle pronte misure sì, ma, ahimé, solo temporanee.
Ed è quello che esattamente è successo dopo i fatti della stazione della metropolitana di Tor di Quinto e della povera Reggiani.
Era sotto gli occhi di tutti (la stazione di Tor di Quinto non è così foranea, trovandosi a ridosso del quartiere Fleming…) la situazione di degrado di numerose aree del XX Municipio: molte aree di insicurezza percepita (scarsa illuminazione, pochi controlli) e reale (ne cito solo una, l’aggressione con omicidio vicino alla stazione di Prima Porta da parte di alcuni rumeni ubriachi), insediamenti abusivi, fatiscenza e degrado di strutture pubbliche.
Spiace dirlo, ma in tutta onestà, come può non attribuirsi, almeno in parte, la responsabilità politica di questa situazione alla attuale amministrazione comunale?
D’altro canto, come potrebbe quell’altra parte di responsabilità non attribuirsi, non solo a chi da Bruxelles a suo tempo ha mal gestito l’allargamento ad est lasciando impreparato il paese, ma anche a chi nella scorsa legislatura ed in questa non è riuscito a porre adeguato rimedio?
Ritengo, peraltro, poco elegante – anche nel mondo della politica odierna – un atteggiamento come quello del neo-leader del PD che, tacendo le proprie responsabilità di sindaco sul problema rumeni, abbia saputo mettere in evidenza soltanto le responsabilità (che ci sono, certo) del Governo.
E’ questo il nuovo senso della politica che volevamo lanciare con il nuovo progetto di partito democratico? E’ con questa nuova filosofia che vogliamo che il PD riacquisti consensi e la fiducia dei cittadini??