Che bel messaggio!!

Anche da non cattolico appoggio pienamente una socialità di tipo relazionale, che punta sui diritti della persona, delle comunità a cominciare dalla famiglia, dei gruppi sociali e infine dello Stato di tutti: una socialità che non scollega mai la libertà dalla responsabilità verso l’altro.
E poi sì… per il bene di tutti, evitate la nascita di un PD banale e senza vigore…
Nella esperienza, non grande, ma neanche piccolissima, ho visto rivoluzionari più “veri” tra i cattolici che tra la sinistra estrema e non.
Sono proprio questi rivoluzionari che dovrebbero uscire allo scoperto, sono loro che hanno il potere di stupire la società.
E lo stupore, come diceva Socrate, è il primo passo per la conoscenza.
Conoscenza dell’altro, dei problemi esistenti, delle ingiustizie, etc.
Conoscenza che può allora portare a un agire per una società più giusta.
Ciao
Lorenzo
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Stamane leggevo su Jesus di maggio(pag 71):…. Il senso evangelico della Croce, che dichiara definitivamente la parte da cui Dio ha deciso di stare nella storia, ma non solamente per solidarizzare con gli sconfitti condividendone la sorte, quanto per poter risvegliare insieme a loro e dalla loro latitudine, gesti e percorsi di liberazione. Non un Dio oppio dei popoli ma piuttosto un Dio che “ascolta”il grido del suo popolo” e con esso ,per esso, inizia un cammino di liberazione dalla schiavitu’ verso la terra promessa. Lo stesso Dio che sulla Croce e'” confitto ma non sconfitto”.
Secondo Don Tonino Bello la Croce da quel momento in poi viene convertita da strumento di morte in segno di speranza e di riscatto per tutti gli sconfitti della Storia. Scriveva:” Nel Duomo vecchio di Molfetta c’e’ un grande Crocifisso di terracotta. Il parroco in attesa di sistemarlo definitivamente, l’ha addossato alla parete della Sacrestia, e vi ha apposto un cartoncino con la scritta “sistemazione provvisoria”. La scritta mi e’ parsa provvidenzialmente inspirata, al punto che ho pregato il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il Crocifisso da quella parete nuda,da quella posizione precaria,con quel cartellino ingiallito.
Collocazione provvisoria. Penso non ci sia formula migliore per definire la Croce. La mia, la tua, non solo quella di Cristo. Anche i Vangeli ci invitano a considerare la provvisorietà della Croce. C’e’ una frase immensa che riassume la tragedia del Creato al momento della morte di Cristo. “Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra “….Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre del pomeriggio. Tra poco il buio cedera’il posto alla luce.La terra riacquistera’i suoi colori verginali. E il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga”. E’ ora di farsi sentire.
Coraggio.!!!!
Roberto
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PREFERISCO ESSERE CATTOLICO.
VERO CATTOLICO, CIOÈ CERCARE DI PRATICARE IL VANGELO, LA PAROLA DI DIO!
INCARNARE LA VERITÀ CHE È LA STRADA CHE PORTA AL SIGNORE.
E RICONOSCERE NEGLI ALTRI, SOPRATTUTTO NEI BISOGNOSI E NEI DEBOLI, I MIEI FRATELLI E AIUTARLI, DARGLI LA MANO, L’AIUTO CUI HANNO BISOGNO.
ILARIO
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Certo che con l’aggiunta di “rivoluzionario” non penso che mi sarei rifugiata nella seconda mozione di Mussi al Congresso DS e avrei abbracciato subito l’azione politica del nuovo partito che vuole emergere.
Infatti, caro dott. Piva, da scissionista quale mi sono (mio malgrado) ritrovata, sabato prossimo andrò comunque ad un incontro promosso da Generazione U sul tema del mancato ricambio generazionale.
Argomento e battaglia già ampiamente disillusa con le nomine del comitato per la nascita del PD: una vergogna e debolezza iniziale che non perdono neppure a chi non ho votato.
A presto, Rosanna.
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Accidenti Amedeo, è proprio così.
Constato una volta di più la mia povertà e la mia incapacità.
GRAZIE
Marco
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Condivido pienamente, tanto più se andiamo all’etimologia della parola RIVOLUZIONE (dal tardo latino revolutio, -onis, rivolgimento, cfr. re-volvere, rivolgere), allora RIVOLUZIONE è “Improvviso cambiamento di idee, condizioni sociali, economiche, culturali, politiche in forte contrapposizione a quelle precedenti.”
Con questa definizione dovremmo tutti avere un grandissmo desiderio di diventare dei RIVOLUZIONARI per poter cambiare le cose di PRIMA.
Quindi va benissimo la rivoluzione ma non dimentichiamoci un’altra cosa secondo me importantissima in politica e cioè che
“non si fa politica con la morale, ma nemmeno senza” (Andre’ Malraux).
Tanti cari saluti. Buon lavoro!!!!.
ciao Mara
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Caro Amedeo. Sono proprio d’accordo. Mi offendo se mi chiamano moderato
Romano